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SIMON BOCCANEGRA, GIUSEPPE VERDI, FESTIVAL VERDI 2022 – TEATRO REGIO DI PARMA, 29 SETTEMBRE 2022

Riemerge dagli archivi di Casa Ricordi la versione di Simon Boccanegra, ventunesima opera scritta da Giuseppe Verdi nel 1857 per il Teatro La Fenice di Venezia, grazie al Festival Verdi di Parma che con questa operazione “storica” suggella ancora una volta il suo ruolo di custode e garante di tutta la musica verdiana, anche quella dimenticata (e forse piu’ brutta). Fiasco bruciante per il maestro delle Roncole alla prima rappresentazione, colpe dovute in parte ad una fretta compositiva incessante, ad un libretto squinternato del Piave (che fu tentato addirittura di non sottoscrivere) e ad una tinta eccessivamente monocorde della partitura musicale. La vicenda è nota: dopo averla ritirata, la riproporrà riveduta ed integrata nel 1881 al Teatro alla Scala con un libretto “aggiustato” da Arrigo Boito e con una partitura fatta di rimescolamenti armonici, aggiunte (tante), tagli (tantissimi), pensata e scritta proprio in quel Palazzo Doria a Genova, sede ideale per un suggestivo ripasso di storia locale.

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IL SETTEMBRE DELL’ACCADEMIA 2022   CONCERTO DI MIKHAIL PLETNEV - 19 SETTEMBRE 2022

IL SETTEMBRE DELL’ACCADEMIA 2022 CONCERTO DI MIKHAIL PLETNEV - 19 SETTEMBRE 2022

Attesissimo concerto quello di Mikhail Pletnev per il Settembre dell’Accademia di Verona 2022  e se non ha deluso le aspettative del numerosissimo pubblico accorso, sicuramente lo ha diviso.

Il grande pianista, direttore e compositore si è presentato a Verona con un programma a prima vista bislacco, assurdo e lunghissimo (come è spesso sua abitudine) che ha visto accostare due compositori molto differenti tra di loro per quel che riguarda produzione e scrittura per pianoforte: Brahms e Dvorak.

Di entrambi abbiamo ascoltato brani relativamente minori, spesso estratti di composizioni integre e tutti accomunati da una durata limitata e da un colore pensoso ed introspettivo. Con un'espressione facciale impassibile, tranne  che per qualche occasionale lieve inarcamento di un sopracciglio, Pletnev anche a Verona si è imposto la solita immagine di sé fin troppo seria, o a volte svagata, come se il pianista fosse piombato d’improvviso in sala e avesse dovuto imbastire su due piedi un intero recital.

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DON GIOVANNI, W. A. MOZART- FESTIVAL VICENZA IN LIRICA, GIOVEDI’ 8 SETTEMBRE 2022

In una giornata certamente particolare per milioni di persone sparse in tutto il mondo e parimenti per la scrivente, causa forte ammirazione, rispetto e stima nei confronti della immensa Regina Elisabetta II, scomparsa all’età di novantasei anni nella serenità della sua residenza di Balmoral in Scozia, un applauso spontaneo da parte dell’intero pubblico del Teatro Olimpico di Vicenza si è sviluppato all’ingresso del direttore artistico del Festival Vicenza in Lirica, Andrea Castello, al solo menzionare il momento di tristezza che la giornata recava in sé dopo le notizie giunte dal Regno Unito. Ma la musica è fortunatamente fonte di gioia e tale è stato lo spettacolo offerto del Don Giovanni mozartiano organizzato quest’anno per la decima edizione del Festival che come sempre promuove i giovani, il loro talento e naturalmente la musica nella sua bellezza e capacità di unire le persone, come recita anche lo slogan del festival stesso.

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FONDAZIONE ARENA DI VERONA -AIDA - RECITA DEL 28 AGOSTO 2022

Il 99° festival areniano si avvia verso il termine, e per la penultima recita di Aida riesce ad accaparrarsi colui che viene considerato il miglior tenore del momento, Jonas Kaufmann.

Dopo lo splendido concerto dell'anno scorso (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/jonas-kaufmann-gala-event-arena-di-verona-martedi-17-agosto-2021.html) "Der Tenorissimo" finalmente debutta Radames nella città dove  Arena vuol dire Aida.

Dello spettacolo di Zeffirelli si è detto di tutto e di più, la sua ventennale vita fa parte ormai della storia dell'anfiteatro veronese e piaccia o no (chi scrive lo paragona ad una meringa indigesta) la bolgia infernale di comparse del trionfo e le sfingi di cartapesta, risultano facile richiamo ed entusiasmo per il pubblico di appassionati non particolarmente esigente, che in larga parte affolla l'anfiteatro veronese.

La voce di Kaufmann, dopo un inizio un po' ballerino dovuto, si crede,  all'emozione, sfodera tutto il florilegio del suo meraviglioso baule sonoro, ancora intatto e incredibilmente pulito a fronte di una carriera ormai trentennale e una recente malattia non particolarmente piacevole.

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TURANDOT, G. PUCCINI – ARENA DI VERONA, REPLICA DEL 19 AGOSTO 2022

Sempre interessante seguire i cambi cast per produzioni celeberrime come la Turandot della Fondazione Arena di Verona di cui abbiamo recensito la prima del 4 agosto (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/turandot-giacomo-puccini-fondazione-arena-di-verona-giovedi-4-agosto-2022.html); non certo per fare paragoni, ma semplicemente per il piacere di ascoltare diverse interpretazioni e constatare come uno spettacolo di questa complessità diventi sempre più fluido man mano che le recite si susseguono.

Confermati i ruoli della prima che vedevano come maschere Gëzim Myshketa, Riccardo Rados e Matteo Mezzaro, nonché l’ottimo Altoum di Carlo Bosi che presta di nuovo la voce al Principe di Persia, ed il Mandarino di Youngjun Park. I cambi più importanti vedevano come protagonista Oksana Dyka nelle vesti glaciali della Principessa di gelo, Murat Karahan come Calaf, Riccardo Fassi nei panni di Timur e Ruth Iniesta era la dolce Liù.

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G. BIZET, CARMEN, FONDAZIONE ARENA DI VERONA - RECITA DEL 14 AGOSTO 2022

Per l’ottava recita di Carmen alla Fondazione Arena di Verona, importante debutto sulle tavole dell’anfiteatro veronese (la precedente recita dell’ 11.8 è stata annullata per pioggia) di Elina Garanča, considerata a tutt’oggi la più interessante e completa voce mezzosopranile in attività.

Del cinematografico ed oleografico allestimento di Franco Zeffirelli abbiamo già parlato in occasione della recensione della prima avvenuta il 17 giugno scorso (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/carmen-george-bizet-inaugurazione-99-arena-di-verona-opera-festival-venerdi-17-giugno-2022-1.html) ma ci piace qui rimarcare, nonstante l’età vetusta e quel senso di ammuffito che scorre tra le scene di cartapesta e gli innumerevoli ballerini di flamenco perennemente in scena, quanto questo allestimento sia amato dal pubblico areniano che puntualmente ad ogni rappresentazione, cade in visibilio (battimano e urla da stadio si sprecano al quarto atto) sognando atmosfere da finta serata flamenco in un centro balneare qualsiasi della costa spagnola.

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C.ORFF, CARMINA BURANA, ARENA DI VERONA – VENERDI’ 12 AGOSTO 2022

Che i Carmina Burana siano una sorta di fenomeno capace di far smuovere in massa persone che altrimenti mai andrebbero ad un concerto di musica classica, lo si sapeva da tempo e vedere almeno per una volta in stagione l’intero catino areniano gremito in ogni ordine dei suoi posti a sedere, conferma il nostro pensiero. Il merito è soprattutto di “O fortuna”: brano di apertura di questa cantata scenica e che così spesso ha smosso la fantasia di registi, pubblicitari e coreografi sì da venirci propinato in tutte le salse e in tutte le declinazioni. Una serata, quindi, positiva e, oserei dire, quasi trionfale, nonostante una breve interruzione per la pioggia, con il pubblico che prima assiste silenzioso e composto e poi esterna la propria soddisfazione in modo coerente all’ambiente che ci ospita: applausi, piedi battuti ritmicamente per terra, fischi e urla di approvazione.

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GIUSEPPE VERDI, LA TRAVIATA - ARENA DI VERONA, REPLICA DEL 6 AGOSTO 2022

Torna all’Arena di Verona l’ultima commovente Traviata di Franco Zeffirelli, che come tutti ricordiamo ci ha lasciati tre anni fa a soli pochi giorni dalla Prima, senza dunque poter assistere al suo debutto di fronte al pubblico (ne abbiamo scritto approfonditamente qui). Un lavoro a più mani realizzato insieme a Carlo Centolavigna alle scene e Maurizio Millenotti ai costumi, storici collaboratori del Maestro, che con quest’ultima produzione ha potuto congedarsi dal mondo e dal teatro con il suo titolo prediletto in assoluto.

Nell’ambito del 99° Festival, questa replica cui assistiamo (la sesta su otto totali) è di particolare interesse musicale, con una fortunata combinazione di cast selezionata fra le dodici stelle internazionali coinvolte a turno nei tre ruoli principali. 

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GIUSEPPE VERDI , AIDA – ARENA DI VERONA, REPLICA DEL 5 AGOSTO 2022

Giunta all’ottava replica di questo Festival 2022, torna in Arena un’Aida zeffirelliana dall’esito ben più felice rispetto alla Prima del 18 giugno (ne abbiamo scritto qui). Dopo un corposo numero di recite, l’incerto debutto dovuto a un’evidente insufficienza di prove è fortunatamente un lontano ricordo: i movimenti delle masse risultano ormai rodati e i frequenti scollamenti tra buca e palco sembrano del tutto risolti in una ritrovata sinergia, sotto la guida di un più ispirato Daniel Oren. Il Maestro tiene saldamente le redini di un’Orchestra della Fondazione Arena oggi decisamente più disciplinata, proponendo agogiche vivaci e variegate, sempre efficaci nel valorizzare tutto il ventaglio di diversi contesti drammaturgici che si avvicendano nell’opera. Molto curate anche la ricerca dei colori e la calibrazione dei volumi, sempre in un perfetto equilibrio tra la solenne maestosità di riti sacri e bellici alternati a soffuse tinte esotiche.

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TURANDOT, GIACOMO PUCCINI – FONDAZIONE ARENA DI VERONA, GIOVEDI’ 4 AGOSTO 2022

Torna a riempire in ogni suo spazio il palcoscenico dell’Arena di Verona il sontuoso e fiabesco allestimento di Turandot che nel 2010 fu affidato al genio di Franco Zeffirelli, dopo che l’anno scorso per gli arcinoti problemi sanitari si era optato per la pur riuscita soluzione con i ledwall. Tornano il lusso, le scene imponenti della Cina delle favole, le coreografie di Maria Grazia Garofoli, i costumi ricchi e imponenti della compianta Emi Wada e le infinite comparse che in verità talvolta nascondono pure i solisti. Uno degli spettacoli sicuramente più amati dal pubblico veronese ed estero che frequenta l’anfiteatro, per i suoi colori, la sua magnificenza, ma che comunque abbiamo più volte notato presenta il limite dell’eccessivo affollamento soprattutto quando la scena non è completamente aperta, con meno spazio a disposizione e la necessità di una maggiore attenzione ai piccoli dettagli che se non gestiti ottimamente rischiano di creare confusione in chi assiste.  

Neanche a dirlo il punto di attrazione per questa recita è stata la coppia protagonista, che torna dopo lo scorso anno a vestire i panni di Turandot e Calaf, composta da Anna Netrebko e Yusif  Eyvazov.

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RIGOLETTO, G.VERDI, CASTELLO FESTIVAL DI PADOVA - 28 LUGLIO 2022

Una nuova produzione di Rigoletto ha inaugurato il 28 luglio,  la Stagione Lirica 2022 organizzata e prodotta dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Un nuovo allestimento, nato dalla coproduzione con Bassano Opera Festival, Teatro Mario del Monaco di Treviso e Teatro Sociale di Rovigo, che  ha inaugurato soprattutto la nuova location del Castello Festival di Padova, non più al Castello Carrarese, ma nella suggestiva cornice della Piazza degli Eremitani.  Bisogna rilevare però che nonostante la centralità della piazza e la suggestiva posizione, il rendimento acustico abbia subito una notevole penalizzazione, tanto da dover ricorrere ad una fastidiosa e spesso sbilanciata amplificazione che, assieme ai normali rumori di sottofondo di una città che vive, ha in parte “drogato” la resa musicale.

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NABUCCO G.VERDI - FONDAZIONE ARENA DI VERONA, RECITA DEL 23 LUGLIO 2022

 

Importante cambio di cast, nella torrida recita del 23 Luglio scorso, di Nabucco di G.Verdi messo in scena a Verona dalla Fondazione Arena.
Nel meraviglioso allestimento di Arnaud Bernard di cui abbiamo gia parlato in occasione della recensione della prima rappresentazione (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/g-verdi-nabucco-arena-di-verona-25-giugno-2022.html) abbiamo trovato Ewa Płonka nel ruolo di Abigaille. Il soprano polacco, debuttante sul palcoscenico areniano, pur a fronte di un inizio un po’ faticoso, recupera subito dimostrandosi abile fraseggiatrice, con un notevole senso della parola e un’ottim

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Voci d’Orfeo: la 57ª Stagione concertistica OPV 2022/23

Voci d’Orfeo: la 57ª Stagione concertistica OPV

 

Dal 5 ottobre 2022 al 25 maggio 2023 la nuova Stagione concertistica firmata dal Direttore musicale e artistico Marco Angius esplorerà la figura di Orfeo in musica attraverso l’integrale sinfonica di Mendelssohn, con un approfondimento al grande repertorio sinfonico in parallelo a quello italiano.

Tra le novità, l’esecuzione in prima mondiale dei Canti di Puccini e Berceuse 1902 di Respighi.

Con la nuova Stagione tornano le prove generali aperte al pubblico per tutti i concerti in cartellone.

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AIDA, G.VERDI -FONDAZIONE ARENA DI VERONA,
RECITA DELL’ 08 LUGLIO 2022

Importante cambio di cast nella recita dell’08 Luglio scorso che ha visto il debutto nel ruolo del titolo di Anna Netrebko.

La cantante russa, tornata ad emozionare il pubblico areniano dopo i trionfi di Trovatore e Turandot degli anni scorsi, sembra trovarsi a suo agio anche nell’ elefantiaco, smisurato, mastodontico allestimento cinematografico di questa Aida “dorata” di Zeffirelli.  La posa è sempre quella della diva assoluta, perfettamente in linea con una recitazione datata che tanto ricorda la trasposizione cinematografica che fece Clemente Fracassi nel 1953, con Sophia Loren nel ruolo attoriale di Aida. Rivisti gli stessi suoi costumi, resi più in linea con il carattere esuberante sulla scena (ma non solo) della superdiva, scalza e scosciatissima nel primo atto, più regale nel secondo, snudata di spalle nel terzo e quarto.

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NABUCCO, G. VERDI - ARENA DI VERONA, REPLICA DI VENERDI’ 1 LUGLIO 2022

Leggero cambio cast per la produzione de Il Nabucco verdiano che come abbiamo riferito per la prima rappresentazione (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/g-verdi-nabucco-arena-di-verona-25-giugno-2022.html) torna con successo all’Arena di Verona grazie alla visione registica di Arnaud Bernard coadiuvato dalla realizzazione scenica di Alessandro Camera. Rispetto alla prima non c’è stato il tutto esaurito, ma una buona parte dell’Anfiteatro era occupata da un pubblico che ci dispiace dire si è rivelato poco disciplinato, soprattutto per l’impazienza durante gli intervalli, che sappiamo essere leggermente macchinosi e lunghi, ma doverosi considerando la macchina scenica posta in essere per questo tipo di spettacoli. Serata fresca e ventilata all’interno del catino areniano che ha visto nel cambio cast due sostituzioni: Sebastian Catana nel ruolo di Nabucco ed Ewa Plonka nel ruolo di Abigaille. Catana ha dalla sua una voce di corpo ben strutturata che lo aiuta a sottolineare la drammaticità del personaggio che ci è parso rodarsi sempre più con il proseguire dello spettacolo e rendergli pienamente giustizia soprattutto nel quarto atto per intensità emotiva; voce rotonda e completa per il soprano Plonka che rispetto a quanto richiesto da una regia dinamica  e che lascia anche spazio alle attitudini personali, offre una Abigaille più contenuta nel suo essere donna vendicativa tradita nell’orgoglio e negli affetti. Si conferma quanto detto per gli altri interpreti. L’orchestra è sempre guidata da un ruspante Daniel Oren con il coro diretto da Ulisse Trabacchin. Per questa produzione il pubblico non ha bisogno di chiedere il bis del ‘Va pensiero’ poiché già previsto nella messa in scena del piccolo teatro Alla Scala.

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B.BRITTEN, PETER GRIMES - TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, MERCOLEDÌ 29 GIUGNO 2022

Debutto sulle tavole del Teatro la Fenice di Venezia per il capolavoro operistico di Benjamin Britten Peter Grimes, dopo 77 anni dalla prima avvenuta a Londra nel 1945. Incredibile debutto se si pensa al legame abbastanza profondo che ha unito la città lagunare al compositore inglese, dove nel suo teatro maggiore ha visto nascere uno dei suoi migliori lavori per il teatro musicale, quel “Turn of the screw” a lui commissionato nel 1954 dal Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia.

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CARMEN , GEORGES BIZET - ARENA DI VERONA, 24 GIUGNO 2022

Grande successo per la prima replica di Carmen, che ha inaugurato il 99° Arena di Verona Opera Festival lo scorso 17 giugno (ne abbiamo approfonditamente scritto qui: http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/carmen-george-bizet-inaugurazione-99-arena-di-verona-opera-festival-venerdi-17-giugno-2022-1.html). 

Smorzatasi la comprensibile tensione da “Primissima”, lo spettacolo scorre ottimamente, dalle interazioni sceniche delle folte masse coinvolte a un reparto musicale solido e coeso. Ascoltiamo un Bizet potente e coinvolgente in ogni istante grazie in primis alla sapiente concertazione di Marco Armiliato, sempre in grado di garantire una fluida sinergia tra orchestra e solisti, con l’aggiunta di un forte taglio espressivo in grado di esaltare la partitura in tutti i suoi colori. 

La Carmen di Clémentine Margaine ha voce corposa e sempre ben proiettata con gran sapienza tecnica, in grado di correre facilmente nell’enorme anfiteatro la cui acustica può spesso essere uno scoglio soprattutto per i registri più gravi. Il mezzosoprano francese ha dalla sua anche una dizione naturalmente perfetta e una grande efficacia interpretativa nel porgere la parola, con una grande cura del fraseggio. Di contro, la resa scenica del personaggio risulta non del tutto credibile e piuttosto monocorde, con movimenti e gesti spesso forzati che non convincono nel dipingere il complesso ritratto psicologico della passionale gitana. 

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G. VERDI, NABUCCO - ARENA DI VERONA 25 GIUGNO 2022

E’ tornato sulle tavole dell’Arena di Verona il Nabucco di Verdi pensato nel 2017 dal regista francese Arnaud Bernard. Unico titolo della presente stagione a non portare la firma del defunto Zeffirelli, questo Nabucco si dimostra senza ombra di dubbio la produzione di punta di questa annata artistica areniana.

Coadiuvato dalle scene spettacolari di Alessandro Camera, questa produzione viene ambientata durante l’epopea risorgimentale italiana, scegliendo un periodo molto specifico: le Cinque giornate di Milano, dove sul palcoscenico, dominato da un’imponente riproduzione del Teatro alla Scala, Nabucco diventa l’imperatore Francesco Giuseppe, Abigaille una principessa austriaca, Zaccaria un patriota che nei tratti ricorda Mazzini, mentre Ismaele e Fenena si ispirano alla coppia viscontiana di “Senso” Livia Serpieri e Franz Mahler ma a nazionalità invertite.

Bernard sviluppa il progetto in modo estremamente coerente, nonostante qualche stortura storica che però, una volta accettata la finzione scenica, non intralcia minimamente.

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MONTEVERDI FESTIVAL CREMONA, IL RITORNO DI ULISSE IN PATRIA - 24 GIUGNO 2022

Nuova produzione al Monteverdi Festival di Cremona del Ritorno di Ulisse in patria, penultima opera a noi nota del compositore cremonese e qui proposta nella edizione critica a cura di Bernardo Ticci del 2021.

Dall’Orfeo mantovano al Ritorno, rappresentato a Venezia nel  1641, passano ben trentaquattro anni densi di avvenimenti nella vita musicale.

Monteverdi ha abbondantemente superato la settantina, e dal servizio del Duca di Mantova è passato a quello della Serenissima. Dal pari il suo lavoro si è trasferito dalla reggia alla scena del San Cassiano, il primo teatro pubblico aperto nel 1637 a Venezia. Il trattenimento di corte si fa quindi popolare. Cambia il pubblico e cambia il tipo di spettacolo, meno aulico e dove il comico si somma al tragico passando da personaggi favolosi a quelli della storia: più umani e realistici. L’epica nobiltà di Ulisse e di Penelope, la sensualità dell’amore nella coppia parallela Eurimaco-Melanto, l’arroganza dei Proci e tanti altri temi in cui, come è detto nei meravigliosi versi del Badoaro nel prologo, l’Umana Fragilità è vittima del Tempo e della Fortuna.

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OTELLO, GIUSEPPE VERDI – TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, DOMENICA 26 GIUGNO 2022

Dopo una lunga pausa dovuta come tutti ormai sanno all’emergenza pandemica, lo spettacolo dell’Otello verdiano pensato per il PalaDozza prima del secondo lockdown del 2020 vede finalmente la luce al Comunale di Bologna, dove è stato riadattato e ripensato, avendo a disposizione spazi e geometrie completamente diverse. Gabriele Lavia con le scene di Alessandro Camera pone in essere soprattutto il dramma interiore dei personaggi che di conseguenza, secondo la sua visione, ed anche considerando le innumerevoli restrizioni sceniche del periodo in cui era stato concepito l’allestimento, non hanno bisogno di particolari orpelli materiali nell’ esprimere la propria personalità immergendosi profondamente nei rispettivi drammi, sapientemente esaltati da una cornice di effetti luce indovinati e puntuali. Dunque in scena accade ciò che basta senza esagerare, è il contesto che unitamente alla musica verdiana contorna uno spettacolo di per sé sobrio e che non disturba, non modifica il libretto e tutto sommato risulta garbato, con quell’unico telo che calato dall’alto ed appunto illuminato a dovere ha il compito di trasformarsi nei diversi ambienti che sta allo spettatore immaginare. Delle tavole su cui muoversi ed alcune poltroncine antistanti fanno pensare ad una prova teatrale come visto tante volte ma che a quanto pare funziona sempre. Meravigliosi i costumi di Andrea Viotti, ricchi ed assolutamente appropriati al contesto storico shakespeariano.

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