Riemerge dagli archivi di Casa Ricordi la versione di Simon Boccanegra, ventunesima opera scritta da Giuseppe Verdi nel 1857 per il Teatro La Fenice di Venezia, grazie al Festival Verdi di Parma che con questa operazione “storica” suggella ancora una volta il suo ruolo di custode e garante di tutta la musica verdiana, anche quella dimenticata (e forse piu’ brutta). Fiasco bruciante per il maestro delle Roncole alla prima rappresentazione, colpe dovute in parte ad una fretta compositiva incessante, ad un libretto squinternato del Piave (che fu tentato addirittura di non sottoscrivere) e ad una tinta eccessivamente monocorde della partitura musicale. La vicenda è nota: dopo averla ritirata, la riproporrà riveduta ed integrata nel 1881 al Teatro alla Scala con un libretto “aggiustato” da Arrigo Boito e con una partitura fatta di rimescolamenti armonici, aggiunte (tante), tagli (tantissimi), pensata e scritta proprio in quel Palazzo Doria a Genova, sede ideale per un suggestivo ripasso di storia locale.