A Trieste si sono alternate due compagnie per ‘I Capuleti e i Montecchi’ di Bellini.
Molto diversi gli esiti, con una prima compagnia brillantissima ed una seconda con equilibri differenti, ma comunque interessante.
La regia di Arnaud Bernard può piacere o meno, ma sicuramente alla direzione del Verdi va il plauso di aver proposto un importante spettacolo, che il pubblico, con una significativa partecipazione di tanti ragazzi, dopo un momento di iniziale disorientamento ha apprezzato con convinzione, anche grazie alle scene di Alessandro Camera, i raffinati costumi di Carla Ricotti e le luci, non sempre convincenti di Paolo Mazzon.
Il coro, diretto da Paolo Longo, si esprime con una solidità vocale, alle volte fin troppo stentorea, mentre l’orchestra, con le prime parti di Paolo Rizzuto (corno), Marco Masini (clarinetto) e Matteo Salizzoni (violoncello), si conferma organico di grande valore, guidato con sicurezza da Enrico Calesso, che dimostra una grande sensibilità, oltre che una solida conoscenza, della partitura e dello stile di Vincenzo Bellini.