.

HISTOIRE DU SOLDAT, IGOR STRAVINSKIJ – TEATRO MALIBRAN DI VENEZIA, MERCOLEDI’ 26 AGOSTO 2020

Si sa, il lockdown ha inflitto dei danni pesanti al mondo della cultura e in particolar modo a quello musicale e operistico. Tuttavia da questo periodo di fermo qualcosa di buono ne è uscito: è infatti stato possibile completare i lavori di restauro del Teatro Malibran di Venezia iniziati nel 2001, riuscendo finalmente a dotare la fossa di una struttura elettromeccanica che la rendesse mobile.

“Questo ci consentirà di moltiplicare le attività del Malibran, soprattutto per quanto riguarda il repertorio barocco, che da tempo abbiamo scelto come una delle linee guida della nostra programmazione, insieme ovviamente al melodramma e alle produzioni contemporanee”, afferma il sovrintendente Fortunato Ortombina nel programma di sala.

E il pubblico non può che ringraziare.

La serata non solo celebrava la fine dei lavori e la ripresa delle attività in questo teatro, ma anche il compleanno di Peggy Guggenheim, grande amica di Venezia e di Igor Stravinskij.

Quindi quale modo migliore per festeggiare l’occasione e il teatro se non con Histoire du soldat dello stesso Stravinskij.

Continua a leggere

main.GianniSchicchi_EnneviFoto_210820_612_20200821

GIANNI SCHICCHI, GIACOMO PUCCINI – ARENA DI VERONA, VENERDI’ 21 AGOSTO 2020

Unico appuntamento con una opera intera in Arena è Gianni Schicchi, che per brevità e tutto sommato per semplicità di realizzazione, è stata proposta per il Festival di questa estate di retrizioni, salutando il lieto ritorno di Leo Nucci, sempre amatissimo dal pubblico areniano, anche in veste di pseudo regista, per l’esecuzione in forma semi scenica della celeberrima opera pucciniana. Impossibile pensare si potesse realizzare l’intero trittico con le limitazioni sanitarie ancora in campo. Un plauso va comunque agli interpreti che hanno cantato togliendo e mettendo continuamente le mascherine sul viso, nonostante il caldo iniziale poi placato a mano a mano che ci si è addentrati nello spettacolo. L’orchestra è ovviamente sempre alle spalle dei cantanti al centro della ‘fu’ platea ed il pubblico, comunque ben numeroso considerando le limitazioni, posto come per tutta la stagione sui gradoni intorno ad abbracciare lo spettacolo.

Continua a leggere

CASTELLO-FESTIVAL-2020-GRAN-GALA-DELLA-LIRICA-474

GALA LIRICO SINFONICO DELLA OPV AL CASTELLO CARRARESE DI PADOVA – DOMENICA 9 AGOSTO 2020

Anche la stagione lirica di Padova è stata trasformata a causa delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in corso, pertanto in una sera di inizio agosto il Castello Carrarese ha accolto un gala lirico in luogo della tradizionale tranche estiva della stagione operistica del Teatro Verdi. In attesa che la situazione migliori molte istituzioni hanno messo in scena opere in forma di concerto oppure concerti veri e propri, ma sempre dedicati al repertorio lirico, come in questo caso. Anche le sinfonie proposte fanno parte delle opere liriche maggiormente conosciute ed amate dagli appassionati.

Continua a leggere

VERDI_Gala_ArenadiVerona_Ennevifoto_186_20200808

FONDAZIONE ARENA DI VERONA, VERDI GALA – SABATO 08 AGOSTO 2020

Prosegue la stagione “alternativa” della Fondazione Arena di Verona con un Gala interamente dedicato ad alcune tra le arie ed i cori più celebri del compositore più amato dell'opera lirica, Giuseppe Verdi.

Oltre al tris d'assi, autentici fuoriclasse della scena odierna quali Francesco Meli, Luca Salsi ed Eleonora Buratto, abbiamo ritrovato Daniel Oren, direttore musicale ed “onorario” dell'orchestra veronese che conosce e dirige ininterrottamente da 36 anni.

In una alternanza omogenea di arie per tenore, baritono, soprano, coro, terzetto e brani strumentali, tutti rigorosamente verdiani, il concerto si è protratto per più di due ore senza intervallo, acclamato da un pubblico festante e numeroso.

Della voce di Francesco Meli c'è poco da dire, poiché è da parecchi anni una delle più belle voci di tenore lirico che si conoscano in attività. Voce di magnifico smalto e naturale lucentezza, dizione scolpita, volume e fraseggio da grande interprete: una prova che può dirsi non solo riuscitissima ma pressoché perfetta. Prova ne sono state la meravigliosa aria “ Ma se m'è forza perderti” dal Ballo in maschera eseguita con  una passione, un così struggente senso di rimpianto e rassegnato distacco da far rabbrividire. Da manuale poi l'eleganza e il raffinatissimo fraseggio del duetto di chiusura del primo atto di Otello in coppia con Eleonora Buratto. Finalmente si è ascoltato tutto ciò che è scritto in partitura incluso il finale in pianissimo.

E poi ancora un memorabile duetto da Don Carlo (“E'lui, desso, l'infante”) con Luca Salsi  e un terzetto con Eleonora Buratto dal Trovatore (Deserto sulla terra”).

Luca Salsi, baritono autentico fuoriclasse, probabilmente il migliore in circolazione, non è stato da meno. Anch'egli si è fatto valere in tutte le arie con un canto solido, fiero e struggente, tratteggiando a tutto tondo i vari personaggi. Suo cavallo di battaglia quel “Cortigiani, vil razza dannata” cantato con stupefacente facilità e perfezione d'intento che ha scatenato l'applauso del pubblico e richieste di bis.

Notevolissimo anche il duetto da Luisa Miller (“Andrem raminghi e poveri”) assieme ad Eleonora Buratto, autentico gioiello di bel canto.

Eleonora Buratto ha aperto la sua performance con una esecuzione di “Tu che le vanità”) notevolissima, tutta centrata sulla ricerca di un suono pulito e una dizione perfetta. La Buratto si è dimostrata una professionista di alto rango per tecnica ed interpretazione: attraverso una linea vocale ben tornita, con effetti quasi strumentali, un timbro morbido e prezioso in tutta la gamma, ha inanellato una serie di personali trionfi che hanno avuto culmine nella romanza del terzo atto di “Un ballo in maschera” - “Morrò, ma prima in grazia”.

Continua a leggere

Wagner_im_Arena_ArenadiVerona_Ennevifoto_9641_20200807

FONDAZIONE ARENA DI VERONA, WAGNER IN ARENA – VENERDI’ 07 AGOSTO 2020

L'ultima opera in forma scenica di Richard Wagner eseguita nell'anfiteatro veronese risale al 1963, un Lohengrin con un cast di primissimo piano che vedeva Sandor Konya, Virginia Zeani e Raffaele Arie' tra gli interpreti, diretti da un tris di assi in alternanza quali Serafin, Gavazzeni, Von Matacic.

Poi più nulla se si escludono dei concerti sporadici, l'ultimo nel 2013 per il bicentenario della nascita.

Sul perché di tale assenza nel cartellone areniano recente di un nome fondamentale nella storia dello spettacolo d'opera è presto detto: la musica di Wagner viene considerata non adatta al pubblico italiano ed areniano nel particolare, abituato a melodie di facile ascolto, brevità di durata e soprattutto per la convinzione misteriosa che le orchestre ed i cori italiani non siano adatti a questo tipo di musica, tanto meno i cantanti italiani. Figuriamoci poi un idioma ostico e noioso come il tedesco. Passi il francese della Carmen di Bizet, ma il tedesco proprio no! E cosi da 57 anni a questa parte gli unici autori “concessionari” in Arena appartengono alla sacra triade Verdi - Puccini - Bizet, con qualche rarissima concessione a Rossini (un titolo), Ponchielli e Mascagni.

Continua a leggere

main.Le_Stelle_dell_Opera_ArenadiVerona_Ennevifoto

LE STELLE DELL'OPERA ALL'ARENA DI VERONA: GUBANOVA, NETREBKO, EYVAZOV E MAESTRI - 1° AGOSTO 2020

Un altro evento organizzato dalla Fondazione Arena di Verona per quest’anno singolare che ricorderemo per la riprogrammazione generale degli spettacoli in favore delle norme di sicurezza sanitaria. Quattro stelle internazionali si sono alternate o hanno duettato al centro dell’anfiteatro veronese, in una serata che definire dal meteo bollente sarebbe un eufemismo e tutto sommato è stato un bene per gli interpreti non essere costretti in pesanti abiti di scena o a dover correre su e giù per qualche scenografia elaborata, potendo concentrarsi esclusivamente sul canto e sulla propria interpretazione.

E così hanno fatto Anna NetrebkoEkaterina Gubanova, Yusif Eyvazov e Ambrogio Maestri, dando vita ad una selezione dei più straordinari personaggi tratti da opere di Leoncavallo, Verdi, Cilea, Donizetti, Giordano.

Continua a leggere

main.CuoreItaliano_EnneviFoto_250720_020_20200725

IL CUORE ITALIANO DELLA MUSICA HA INAUGURATO IL FESTIVAL D’ESTATE 2020 DELL’ ARENA DI VERONA - SABATO 25 LUGLIO 2020

C’è una voglia di ripartenza palpabile nel mondo artistico e tutti gli operatori stanno facendo il possibile affinché il pubblico possa tornare a godere delle bellezze che i vari settori del nostro paese offrono rispettando le norme di sicurezza prescritte dal Governo. È la volta della Fondazione Arena di Verona che, costretta a rimandare il Festival lirico al 2021, non ha voluto arrendersi e lasciare l’anfiteatro ‘silenzioso’, come lo stesso Sovrintendente Cecilia Gasdia ha ripetuto più volte in queste settimane. Così grazie ad un ripensamento degli spazi offerti e ad una riprogrammazione del cartellone, quest’anno si può assistere ad una serie di concerti ed eventi che hanno avuto inizio ieri sera e continueranno fino al 29 agosto con Placido Domingo come direttore d’orchestra.

Il concerto inaugurale ha visto la presenza del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ed è stata dedicata a tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari,  senza la cui professionalità saremmo ancora in piena emergenza, e che quest’anno possono assistere ai concerti con importanti agevolazioni. Ha introdotto la serata una Katia Ricciarelli visibilmente emozionata e felice per la riapertura della stagione musicale veronese. Dopo la sorpresa del piccolo direttore in erba a ‘condurre’ l’Orchestra della Fondazione Arena nell’Inno di Mameli, quattro direttori ben noti al pubblico veronese si sono alternati per le altrettante sezioni del concerto che ha visto soltanto protagonisti italiani per nascita o comunque per adozione.

Continua a leggere

DSC8897

OTTONE IN VILLA, ANTONIO VIVALDI – TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, VENERDI’ 10 LUGLIO 2020

Sembra quasi inverosimile trovarsi dopo più di quattro mesi di nuovo seduti in teatro per ascoltare musica dal vivo, in una Venezia ben lontana dalle popolatissime estati in cui turisti da ogni dove affollavano le calli e le piazzette con chiacchiere e risate. La stessa Fenice, che anche questa volta rinasce dalle ceneri di una emergenza sanitaria che sembra non aver mai fine, cerca di adattarsi alle nuove norme anti contagio per ricominciare ad ospitare musica, pubblico, bellezza dell’arte. Non è semplice: innanzitutto ridurre gli spettatori a massimo duecento, inoltre riprogettare una struttura nata in un certo modo e ribaltarla esattamente all’opposto, con platea sul palco e musicisti/orchestra in sala. E’ una suggestiva nave in costruzione, le cui sezioni trasversali avvolgono le poltronissime degli spettatori, a trovarsi sul palcoscenico in luogo degli interpreti che con l’ orchestra, ben distanziati e praticamente senza scenografia, si trovano al posto della platea che appare così contenuta e surreale. La Fenice vuole mandare un messaggio chiaro: navigare verso il futuro per un teatro che necessariamente cambia e si adatta ai tempi. Un azzardo coraggioso ma anche rischioso.

Continua a leggere

0322_RigolettoAlBarso2020-1024x681

RIGOLETTO AL BARSO’ , PARMA – MERCOLEDI’ 1 LUGLIO 2020

Il momento storico che stiamo attraversando in questi mesi, ben noto a tutti e che qui è inutile ripetere, ha praticamente azzerato qualsiasi evento artistico che coinvolga pubblico e artisti in scena. Nonostante la legge consenta la riapertura di teatri e sale da concerto, la maggior parte delle  istituzioni artistiche italiane e la quasi totalità di quelle mondiali,  hanno preferito cancellare tutta la programmazione in attesa probabilmente di un miracolo celeste che rimetta le lancette dell’orologio indietro di quattro mesi. Fanno eccezione poche realtà che con coraggio e convinzione hanno preso di petto la situazione, inventandosi nuove iniziative che rimettano in moto quella complessa e gioiosa macchina da guerra chiamata teatro, fatta di persone e artisti.

Continua a leggere

.

L'ESTATE SOTTO LE STELLE CON L'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA

Accademia Nazionale di Santa Cecilia 19/20

Santa Cecilia START

Da Beethoven a Mozart, un’estate sotto le stelle con l’Accademia di Santa Cecilia

 

Si riparte. Pronti per vivere nuove emozioni insieme ai musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e al loro Direttore Musicale Antonio Pappano. Si ricomincia, lasciando alle spalle tre mesi di stop dalla vita quotidiana che, tuttavia, non hanno mai fermato le iniziative e la musica. Ma dopo la pausa forzata per l’emergenza sanitaria, il mondo della musica riavvia i motori e torna ai concerti live, ripartendo dalle celebrazioni in omaggio a uno dei più grandi compositori della storia, Ludwig van Beethoven, del quale ricorrono i duecentocinquanta anni dalla nascita e che sono previste fino a dicembre 2020. Il calendario dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si arricchisce, quindi, con un Festival nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica dal titolo Beethoven STARt: cinque serate in cui sarà possibile riascoltare l’integrale delle nove Sinfonie eseguite dall’Orchestra e dal Coro dell’Accademia dirette da Antonio Pappano. Il primo appuntamento è per il 9 luglio alle ore 21 con le Sinfonie n. 1 e n. 3 “Eroica” per proseguire il 13 luglio ore 21 con le Sinfonie n. 4 e n. 7, il 16 luglio (ore 21) con le Sinfonie n. 2 e n. 6 “Pastorale” e il 21 luglio (ore 21) con la n. 8 e la n. 5. Gran finale il 24 luglio (sempre alle 21) con la Sinfonia n. 9 “Corale” che vede un cast prevalentemente italiano con Maria Agresta sopranoSara Mingardo contraltoSaimir Pirgu tenore e Vito Priante bassoIl Festival è realizzato con il Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.

Terminata la full immersion beethoveniana, la ricca stagione estiva di Santa Cecilia continuerà con tre serate che accompagneranno il pubblico fino alla pausa di agosto. Tre appuntamenti di diversa atmosfera musicale che prendono il via con il concerto del 29 luglio (Cavea, ore 21) il cui titolo – Libertango – anticipa un sensuale viaggio nella musica sudamericana. Brani dei più significativi compositori argentini del Novecento, come Ariel Ramirez, Fernando Otero, Carlos Guastavino e Astor Piazzolla saranno interpretati dal Coro dell’Accademia di Santa Cecilia – diretto da Piero Monti - e dall’ensemble Anna Tifu Tango Quartet, formazione con la quale da diverso tempo la giovane violinista esplora anche repertori di avanguardia e contaminazioni jazz. Lasciate le suggestioni della musica argentina, il 31 luglio (Caveaore 21) tornano i Carmina Burana di Orff, un classico sempre verde, molto amato dal pubblico, diretto da Piero Monti alla sua prima stagione alla guida del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia. Prima della pausa estiva (6 agostoCaveaore 21) l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia diretti da Carlo Rizzari salutano il pubblico con un concerto interamente dedicato a Mozart, Mozart sotto le stelle” durante il quale alcune delle più belle pagine dell’enfant prodige di Salisburgo – come la Sinfonia concertante e la Sinfonia  Linz – verranno eseguite sotto il cielo stellato della Cavea dell’Auditorium con la partecipazione delle prime parti dell’Orchestra: Francesco Di Rosa (oboe), Andrea Oliva (flauto), Guglielmo Pellarin (corno), Andrea Zucco (fagotto).

Si torna in Cavea il 4 settembre alle ore 21 dove Orchestra e Coro dell’Accademia saranno diretti da Alexander Lonquich, nella doppia veste di direttore e pianista, per continuare l’omaggio a Beethoven. Il programma prevede l’Ouverture scritta per il Coriolano di H. Joseph Collin, il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra e la Fantasia Corale.

L’11 settembre alle ore 21 Sir Antonio Pappano torna alla guida della sua Orchestra con un programma che impagina l’Ouverture Re Stefano di Beethoven, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Mendelssohn nell’interpretazione del pianista Francesco Libetta e la Sinfonia “Jupiter” di W.A. Mozart. Il 24 settembre (Cavea, ore 21) Antonio Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia renderanno omaggio alla musica d’oltralpe con un programma che impagina tre capolavori francesi: Le tombeau de Couperin di Ravel, la Sinfonia in do di Bizet e il Concerto per violoncello n. 1 di Camille Saint-Saëns interpretato dal violoncellista, prima parte dell’Orchestra ceciliana, Luigi Piovano. Saluto all’estate il 25 settembre, con un concerto (Sala Santa Cecilia ore 20.30) che vedrà l’eccezionale presenza di Maurizio Pollini, beniamino del pubblico romano, che torna dopo tre anni con un concerto nel quale il pianista milanese ripropone alcune delle sue hit come gli Intermezzi op. 117 di Brahms, Drei Klavierstücke di Schönberg, la Polacca op. 44, la Barcarola op. 60, la Mazurka op. 56 n. 3 e lo Scherzo op. 39 di Chopin.

 

Continua a leggere

ATTO-1-01-Imaginarium-Creative-Studio

L’ITALIANA IN ALGERI, GIOACHINO ROSSINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, DOMENICA 23 FEBBRAIO 2020.

Torna L'Italiana in Algeri di Gioachino Rossini al Filarmonico di Verona, che mancava dal 2014 su questo palcoscenico e che rivive grazie alla collaborazione con i Teatri di Pisa e Trieste. L’emergenza sanitaria che imperversa nel nord d’Italia ha condizionato un buon numero di spettatori che ha preferito restare a casa, ma il pubblico presente ha potuto assistere ad uno spettacolo frizzante, giovanile e ben confezionato. Il regista Stefano Vizioli è riuscito a divertire grazie ad una serie di scene divertenti che scivolano via leggere e con semplicità, poiché tutti i protagonisti hanno qualcosa di particolare che li distingue per verve e comicità. È pieno di colore il palco allestito da Ugo Nespolo anche autore dei costumi orientaleggianti che fanno pensare ad un cartone Disneyano, e tutto ciò che vediamo ha uno stile naïf vivace ed accattivante, capace di attirare giovanissimi e adulti sognatori. In sintesi un allestimento tutto da gustare e da vivere, che non annoia assolutamente e rende giustizia al capolavoro senza tempo del grande pesarese.

Continua a leggere

DSC1271-1

L’ELISIR D’AMORE, G. DONIZETTI - TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, MARTEDI’ 18 FEBBRAIO 2020

Torna sulle tavole del Teatro La Fenice di Venezia “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti nell’ormai “storico” allestimento di Bepi Morassi che ha avuto il suo debutto nel 2003 e da allora ha visto alternarsi schiere di cantanti e direttori d'orchestra più o meno a loro agio nel lavoro del maestro bergamasco.

Uno spettacolo fatto di pochi elementi scenici (firmati da Gianmaurizio Fercioni che cura anche la preparazione dei costumi), che guidati da una sapiente mano di altissima scuola registica, si inseriscono nella trama del favoloso libretto di Felice Romani, con una leggerezza ed un garbo ormai sempre più rari.

Continua a leggere

unnamed-2

FALSTAFF, GIUSEPPE VERDI - TEATRO COMUNALE PAVAROTTI DI MODENA - DOMENICA 16 FEBBRAIO 2020

Mettere in scena un Falstaff che accontenti tutti non è impresa facile, come non è sempre possibile avere a disposizione interpreti che valorizzino i ruoli in campo e per di più in perfetto feeling con l’orchestra. Questa volta il Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con Piacenza e Reggio Emilia, ha messo in piedi uno spettacolo che a nostro avviso è riuscito a coordinare al meglio i vari componenti in gioco per un allestimento gradevole, efficacie e quindi ben riuscito. Leonardo Lidi intelligentemente ha confezionato uno spettacolo che unisse al rispetto del libretto una certa fluidità nella narrazione, brillantezza nei caratteri e qualche momento di pura ilarità che però non sfocia assolutamente nel volgare o esagerato. 

Continua a leggere

O1GpbYE

BORIS GODUNOV, MODEST PETROVIČ MUSORGSKIJ – TEATRO VERDI DI TRIESTE, RECITA DI SABATO 8 FEBBRAIO 2020 

Quando le Fondazioni liriche compiono operazioni interessanti e sviano dalla tradizionale programmazione, pur sempre gradita, è un piacere recarsi a teatro per assistere a delle vere e proprie rarità musicali, quale il Boris Godunov di Musorgskij che davvero difficilmente viene messo in cartellone nel nostro Paese. Scopriamo che dal 1911 è stato rappresentato al Verdi di Trieste per 10 volte ed ora torna su questo palcoscenico con la storica produzione del secolo scorso targata Yurii Victorovych Chaika e le scene ed i costumi sontuosissimi di Anatoly Arefev, in coproduzione con il Dnepropetrovsk Academic Opera and Ballet Theater di Dnipro (Ucraina). Molti sanno che la genesi del Boris non è stata delle più semplici e che l’opera fu riveduta dall’autore rispetto alla prima stesura del 1869, causa l’immancabile censura. La versione del Verdi di Trieste è datata 1872 e vede l'attuale revisione delle parti orchestrali ad opera del Maestro Alexander Anissimov, che dirige proprio in questa occasione. La produzione triestina tiene naturalmente conto dell’orchestrazione più eseguita, ossia quella di Rimskij-Korsakov, congiuntamente all’edizione Lamm – Asafev targata 1928. Sono state tagliate alcune scene e personaggi per rendere più fluida la narrazione, che termina difatti con la morte di Boris e non con il lamento dell’Innocente.

Continua a leggere

_X9A5688

PALLA DE’ MOZZI, GINO MARINUZZI – TEATRO LIRICO DI CAGLIARI, RECITA DI SABATO 1 FEBBRAIO 2020; PRIMA ESECUZIONE IN TEMPI MODERNI

Ancora una volta il Teatro Lirico di Cagliari propone una operazione molto ardita, inaugurando anche quest’anno la stagione operistica con una riscoperta, una prima esecuzione in tempi moderni, scegliendo per la precisione uno dei componimenti di Gino Marinuzzi, grandissimo direttore d’orchestra italiano ed anche compositore vissuto tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento del secolo scorso.  Palla de’ Mozzi fu scritta nel 1932 e visse un decennio di buona fortuna nei teatri italiani, poi più nulla fino a quando i discendenti del Maestro hanno potuto riascoltarne le musiche dopo quasi ottant’anni di oblio, proprio all’inizio del nuovo decennio del nostro secolo. In essa vi è certo l’esperienza musicale del direttore d’orchestra, dell’appassionato di Wagner e la maestosità delle sue opere, dell’amore per Richard Strauss ed i suoi componimenti, ma anche la passione dirompente del melodramma italiano dell’Ottocento con i suoi grandi esponenti che tanto diresse nella sua carriera. In ‘Palla de’ Mozzi’ risuonano echi di melodie popolari, tumulti di eserciti e fuochi di passioni amorose, intrecciate in modo tale da servire ad una trama a nostro avviso piuttosto semplice, che dunque necessita di una forza particolare nell’accompagnamento per ‘spiccare il volo’. Il tema della battaglia e dell’assedio cui si fonda il libretto, con i suoi risvolti morali per i protagonisti dalle vite intrecciate, caricano di forza la musica, sì da restare costantemente ‘in tiro’, se ci è concessa l’espressione, portando i protagonisti ad un canto quasi sempre sulla tessitura più alta, con rari momenti di distensione. Di conseguenza anche il Maestro Giuseppe Grazioli ha condotto l’Orchestra del Lirico sempre alla ricerca di un suono teso, dirompente, che esalti e forse completi ciò che avviene in scena, anche se talvolta piuttosto uniforme nei volumi per così dire ‘importanti’.

Continua a leggere

Teatro_Comunale_Bologna

CRESCE ULTERIORMENTE NEL 2020 IL NUMERO COMPLESSIVO DEGLI ABBONATI
AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA


 

Si avvia alla conclusione la campagna abbonamenti 2020 del Teatro Comunale di Bologna, registrando dati particolarmente positivi rispetto sia al numero di abbonati sia all'incasso di biglietteria. Dal raffronto sul triennio 2018-2020 emerge che il totale complessivo di abbonati alle Stagioni d'Opera, Sinfonica e Danza supera il 30% di incremento, raggiungendo quota 4.100 circa, mentre sfiora un aumento del 40% l'introito di biglietteria.

Dopo l'importante crescita riscontrata già nel 2019 rispetto al 2018 (25% ca. in più di abbonati e di incasso), anche il 2020 conferma la tendenza positiva guadagnando sull'anno precedente un + 5% ca. di abbonati e un + 12% ca. di proventi.

Un dato particolarmente significativo riguarda gli abbonati alla Stagione Sinfonica 2020: sono 933, contro i 705 del 2019. Crescono ancora di oltre il 5% gli abbonamenti alla Stagione Danza, introdotti con successo nel 2019, mentre si confermano in linea con l'anno scorso quelli alla Stagione d'Opera.

Se nel 2018 l'incasso totale di biglietteria proveniente dalla vendita abbonamenti era di 1.102.000 euro, nel 2019 è stato di 1.376.000 euro e nel 2020 ha raggiunto quota 1.532.000 euro.

Continua a leggere

pp8_PKvg

R. WAGNER, TRISTAN UND ISOLDE - TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, DOMENICA 26 GENNAIO 2020

Per l'apertura della nuova stagione, il Teatro Comunale di Bologna ha prodotto assieme al Teatro de La Monnaie di Bruxelles, dove ha debuttato lo scorso maggio, un nuovo allestimento di Tristan und Isolde di Richard Wagner.

Lo spettacolo porta la firma di Ralf Pleger alla regia e Alexander Polzin alle scene ed è un lavoro che si colloca sulla scia di certi allestimenti concettuali tornati tanto di moda in questo periodo, soprattutto nell'area transalpina.

Nulla da eccepire, soprattutto se affrontato su di una partitura come appunto Tristan und Isolde dove la drammaturgia latita, l'azione pure, e lavorare su di uno spazio metafisico, quasi cerebrale, può risultare una carta vincente.

Non è il caso di Bologna dove abbiamo assistito invece ad uno spettacolo, a nostro personalissimo avviso, di una bruttezza disarmante oltre che vuoto di concetti, se si escludono delle strampalate idee che il regista Pleger enuncia nelle sue note di regia.

Per il regista e filmmaker tedesco, la musica di Wagner sarebbe stata scritta sotto l'influenza di droghe e il suo Tristan altro non è che il risultato "psichedelico" di allucinazioni dovute alla assunzione di psicofarmaci e droghe che hanno comportato una deviata percezione sulla nostra "normale' visione del mondo.

Continua a leggere

Lucia-di-Lammermoor_FondazioneArena_FotoEnnevi_DSCF3077

LUCIA DI LAMMERMOOR, GAETANO DONIZETTI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, DOMENICA 26 GENNAIO 2020

Gennaio è un mese di inaugurazioni, di riprese e di ritorni, come quello di Lucia di Lammermoor al Teatro Filarmonico di Verona, che torna dopo lo spettacolo del 2014 ad inaugurare la stagione operistica del nuovo anno, che poi come sempre proseguirà in Arena ad inizio estate. Una scelta prudente quella della Fondazione Arena, che porta sul palco uno spettacolo già rodato del Teatro Verdi di Salerno e del regista Renzo Giacchieri che si è occupato di questo capolavoro sin dal 1984 con diversi allestimenti. Non c’è nessuna idea particolarmente originale o rivoluzionaria da parte del regista, ma semplicemente il gusto di seguire il libretto e gli eventi così come li si percepisce e con una ambientazione, curata da Alfredo Troisi, in grado di portare il mood della tragedia anche alla mente di chi osserva. Ne nasce uno spettacolo lineare, semplice ed efficace, di stampo tradizionale  con qualche accorgimento grafico al computer per rendere più suggestiva, ad esempio, l’idea di sangue versato e della tragedia di fondo. Al centro della narrazione vi è però non la truculenza dell’atto di Lucia, bensì il suo dramma mentale, la repulsione verso quello sposo affibbiatole per interesse in opposizione all’amore incondizionato che ella provava per il giovane Ravenswood. Dunque vi è una accentuazione estrema sulla parte del soprano per il suo agire, in una escalation di incredulità che si trasforma in follia. Attorno a lei ruotano tutti gli altri personaggi che in un modo o nell’altro causano o subiscono gli eventi.

Continua a leggere

VERONA-LIRICA-2

CONCERTO DELL’ASSOCIAZIONE VERONA LIRICA AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA  - DOMENICA 19 GENNAIO 2020 

L’associazione Verona lirica prosegue ormai da anni la sua missione di portare in concerto artisti nuovi o già affermati con l’intento di regalare momenti musicali interessanti e perché no gioviali ad un pubblico sempre più vasto che possa beneficiare di quanto la nostra cultura ha di più alto da offrire in campo musicale. Arie d’opera e pezzi di musica strumentale sono la formula adottata per quando si ha a disposizione un ensemble musicale del calibro del Trio Verona Lirica composto da Roberto Corlianò al pianoforte, Gunther Sanin al violino e Sara Airoldi al violoncello. Con loro il soprano Roberta Mantegna, il mezzosoprano Chiara Amarù, il tenore Giorgio Misseri ed il basso Biagio Pizzuti.

Continua a leggere

Lohengrin_Foto_MassimoFranceschini_Haydn_5

RADAMES & LOHENGRIN, PÉTER EÖTVÖS, SALVATORE SCIARRINO – TEATRO COMUNALE DI BOLZANO, SABATO 18 GENNAIO 2020

La Fondazione Haydn prosegue il suo viaggio attraverso la musica contemporanea con la nuova stagione intitolata Angel or demon, in linea con le introspezione ed i temi toccati finora con il progetto Opera 20.21. È la volta di un dittico in cui la musica di Péter Eötvös e di Salvatore Sciarrino fanno da sfondo a due vicende ispirate al mondo dell'opera lirica ma sono molto distanti tra loro per contenuti ed atmosfere. 

Continua a leggere