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Le novità musicali di marzo - I libri Zecchini Editore

Una primavera ricca di letture.

 L’opera, il suo ricordo e i suoi strumenti: sotto questo cappello, forse in modo un po’ vago, potremmo includere le nostre cinque novità di marzo, che in qualche modo hanno a che fare con il teatro. Lo fa in maniera esplicita il volume di Paolo Petronio, che ripercorre in maniera singolare la vita e la produzione musicale di Puccini, ma anche quello di Vincenzo Ramón Bisogni, che sceglie tre figure femminili (Adriana, Violetta e Butterfly) per trarne altrettanti ritratti umani e musicali. Felice Todde, poi, compie una minuziosa analisi dei tre drammi spagnoli musicati da Verdi, mentre Piero Barbareschi, inventando la figura di un copista musicale alla fine del Settecento, ricostruisce un vivido quadro dei teatri, delle cappelle e degli artisti di quel periodo, tra Napoli, Venezia e Londra. E poi, dicevamo, gli strumenti: anche se entrerà nell’orchestra d’opera solo in un secondo momento, l’arpa è uno degli strumenti più affascinanti e imponenti costruiti dall’uomo, e Giuliano Marco Mattioli, nella sua minuziosa monografia, descrive l’evoluzione tecnica e musicale impressa dalle geniali idee della famiglia Érard.

Cinque novità, ma anche nuove edizioni importanti come la "Bibbia" dei percussionisti di Guido Facchin: "Le percussioni". 

 

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Don-Giovanni

Libro "Don Giovanni: percorsi tra letteratura, musica e rappresentazione scenica"


Esce per AG Book Publishing il libro Don Giovanni: percorsi tra letteratura, musica e rappresentazione scenica di Irene Colantoni.

Attraverso la costruzione di un parallelismo con l’opera lirica Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, il volume illustra il processo evolutivo del Seduttore per eccellenza nella sua essenza letteraria, musicale e scenica, come una figura priva di una fissità identitaria, quindi un essere semidivino, consegnato all’immortalità dalla tradizione.

Questa monografia analizza la figura del Don Giovanni prendendo in esame significativi esempi tratti dalla letteratura, dalla musica e dalla rappresentazione scenica.
Il primo capitolo presenta un rapido excursus delle letture drammaturgiche del mito, individuando il culmine espressivo e interpretativo nel Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il secondo capitolo è invece incentrato sull’analisi drammaturgico-musicale dell’opera mozartiana.  
La terza e ultima parte si sofferma sui concetti di “regia lirica” e “autorialità”, basandosi in particolare sulle rappresentazioni sceniche di Giorgio Strehler, Peter Brook, Peter Sellars, Calixto Bieito e Robert Carsen.

Irene Colantoni è nata a Firenze nel 1993. Dopo aver conseguito la laurea in Lingue, Letterature e Studi Interculturali presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi su Il convitato di pietra di Aleksandr Sergeevič Puškin, ha proseguito la specializzazione nel ramo critico-letterario con l’indirizzo magistrale in Scienze dello Spettacolo. La forte passione per l’opera lirica ha poi fatto sì che continuasse la propria formazione con un corso di Regia Lirica presso l’Accademia delle Arti dello Spettacolo a Milano e la collaborazione con riviste specializzate.
 
Collana “Teatro – I grandi protagonisti”
Formato: cm 17 x 24
Pagine: 186
Volume in brossura con bandelle e inserto fotografico a colori
ISBN: 978-88-98590-59-9
€ 22,00

Segnaliamo il pianista Giuseppe Rossi, classe 1985, al suo esordio discografico con Beethoven


 
L'artista è il giovane Giuseppe Rossi, che in merito al compositore afferma:
 
" In Beethoven è sicuramente presente la voglia di scardinare le consuetudini, questo aspetto lo rende il più contemporaneo tra i compositori di musica colta, spiega Rossi. I due brani contenuti nel disco rappresentano una sorta di grande affresco contrappuntistico, Beethoven fa largo uso di artifici propri dell'arte antica trattandoli in maniera sorprendentemente moderna e attuale"
 
Il pianista Giuseppe Rossi ha studiato con Almerindo D’Amato ed Elisabetta Pacelli presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dove si è diplomato con il massimo dei voti e la Lode nel 2006. In seguito ha continuato i suoi studi con Aldo Ciccolini, Ivan Donchev e Maurizio Baglini. Nel 2012 ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha continuato il perfezionamento della musica da camera sotto la guida di Bruno Canino, Andrea Lucchesini e del Trio di Parma. Giuseppe Rossi si è esibito in Italia e all’estero per diverse istituzioni di prestigio quali il Teatro dell’Opera di Roma, l’Università degli Studi RomaTre, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro Bibiena di Mantova, il Palazzo Borromeo di Milano, la Médiathèque Centrale di Montpellier e il Conservatorio Rachmaninov di Kaliningrad. Tiene concerti in Europa e in Russia. Il suo repertorio spazia da William Byrd alla musica contemporanea, attraversando inoltre artisti meno conosciuti come Alice Tegner. Concentra la sua ricerca musicale su Beethoven e Schumann. Si esibisce regolarmente in duo con la violinista Alessandra Xanto con cui collabora dal 2013. Incide per l’etichetta italo-giapponese Da Vinci Classics.
 
COMUNICATO STAMPA

VIDEO-DYNAMIC

LO SCHIAVO, ANTÔNIO CARLOS GOMES - WORLD PREMIERE VIDEO BY DYNAMIC, PRODUZIONE DEL TEATRO LIRICO DI CAGLIARI.

Esce esattamente ad un anno di distanza dalla prima del 2019 il DVD de Lo schiavo di Antônio Carlos Gomes, produzione fortunata che il Teatro Lirico di Cagliari in collaborazione col ‘Festival Amazonas de Ópera’ di Manaus (Brasile),  ha messo in scena inaugurando la scorsa stagione lirica nel mese di febbraio. Grazie alla casa Dynamic chi volesse rivedere o assistere per la prima volta allo spettacolo può farlo con questa uscita fresca di pubblicazione.

Il dramma lirico in quattro atti fu scritto a fine Ottocento, quando in Italia il melodramma era all’apice della produzione e certo anche il compositore brasiliano guardava con ammirazione ai nostri musicisti e fu parte importante del nostro panorama musicale fino alla fine di quel secolo fruttuoso, con prime importanti a Milano e Genova, per poi ritornare spesso nel nostro paese dopo vari rientri in patria. La vicenda narrata prende quindi spunto dalla situazione politica esistente in Brasile a quel tempo e dunque alla lotta contro la schiavitù di cui doveva essere strumento di protesta, ma per i soliti problemi legati al contenuto ‘troppo scottante’ fu retrodatata alla seconda metà del Cinquecento. Fu rappresentata poi a Rio de Janeiro per la prima volta nel 1889 e nonostante la schiavitù fosse appena stata abolita ebbe un grande successo, mentre nel nostro Paese e più in generale in Europa non fu affatto rappresentata. È la penultima composizione di Gomes e grazie a questo documento possiamo tutti apprezzare i pregi di quello che comunque fu considerato il suo capolavoro, fermo restando che non è annoverato tra i masterpiece assoluti della storia della musica, ma è un’opera che vale la pena conoscere per la sua gradevolezza, perché no per curiosità, a naturalmente per ampliare le proprie conoscenze.

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FRESCHE NOTE - CD: VIVALDI SEASONS AND MID SEASONS, SONIG TCHAKERIAN E PIETRO TONOLO


E' uscito per l'etichetta Decca un interessante CD che vede protagonisti l'eccezionale violinista Sonig Tchakerian ed il grande sassofonista e compositore Pietro Tonolo con l'Orchestra di Padova e del Veneto nell'omaggio al celeberrimo Prete Rosso, con un lavoro che reinterpreta le sue intramontabili Quattro stagioni. 
Se già di per sé i concerti di Vivaldi possono considerarsi attuali ancora oggi, con il tocco di una rilettura quanto mai moderna e l'inserimento del sassofono è pressoché impossibile non restare affascinati dal risultato ottenuto. In questo progetto che risale al 2012 Tonolo introduce tra un concerto e l'altro degli Intermezzi  (le Mezze stagioni appunto) un po' alla maniera degli intermezzi che solevano alleggerire i drammi del Settecento. Così prendono vita Oziando, Prima Mezza; Tempesta, seconda Mezza; Nostalgia, Terza Mezza ed il conclusivo Fuori Stagione. Grazie al suono del sax e delle percussioni possiamo assaporare una sorta di contaminazione Jazz che fa da ponte tra ogni concerto, approfondendo ciò che si è appena ascoltato ed offrendo un' anteprima del passaggio successivo. Il Fuori Stagione è una summa dei temi trattati nell'intera composizione. Il Cd si presenta con l'inserimento nel libretto dei versi che accompagnavano le Stagioni illustrandole e ad essi seguono anche versi che affiancano e descrivono le Mezze introdotte in questo lavoro. Insomma un ascolto piacevole anche ben presentato in bilico tra passato e presente, tra classico e moderno, che consigliamo davvero con piacere.

Maria Teresa Giovagnoli


FRESCHE NOTE – LIBRI: BORIS GODUNOV, A TEATRO CON LO ZAR – VITTORIO MASCHERPA






Giusto perché ogni tanto ci piace uscire dalle ‘solite’ frequentazioni e proporre qualcosa di meno consueto, vi consigliamo oggi un completo ed accattivante approfondimento di Vittorio Mascherpaconcernente il capolavoro di Modest Petrovič Musorgskij che fino a qualche tempo fa riscuoteva notevole successo ed era spesso presente nei cartelloni operistici: l’imponente ‘Boris Godunov’. L’autore di questo saggio non ha certo bisogno di presentazioni, tanta è la sua esperienza in campo operistico e tanto sono sempre puntuali ed approfonditi i suoi lavori.

Frutto di una cinquantennale ed oltre frequentazione teatrale, di ricerche ed approfondimenti sull’origine, sul tema e sul fondamentale assetto musicale dell’opera, l’autore scandaglia il ‘Boris’ punto per punto, dalla sua composizione fino alle più recenti esecuzioni.

Innanzitutto ci viene presentato il protagonista, appunto Borís Godunòv, calandolo nel quadro storico in cui si svolgono le torbide vicende di successione risalenti a cavallo tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo, in una Russia di intrighi di corte e guerre. Leggiamo dei problemi insiti nella gestione di un impero grandioso, l’ostilità crescente nei confronti del sovrano da parte del popolo insoddisfatto, l’invasione da parte della Polonia, l’ascesa al trono di una serie di falsi eredi legittimi, le cui sorti furono tragiche nonostante gli intrighi della bella Maryna Mniszech. Diverse sono state le trattazioni letterarie e storiche dei fatti, prontamente presentate dall’autore, che dunque passa alla presentazione della tragedia scritta da Puškin che ispirò Musorgskij.

La complicata genesi dell’opera che generò diverse versioni, aggiunte e rimaneggiamenti nella trama, è introdotta con il cosiddetto Ur-Boris, la prima versione ricavata da Puškin, sinteticamente riassunta nei suoi sette quadri, che ci ricorda Mascherpa fu rifiutata dalla commissione del Teatro Mariinskij a cui era stata sottoposta. Quindi la seconda versione ‘ripulita’ del 1871/2, sempre analizzata al dettaglio nel presentare le differenze con la prima, la revisione del 1874 per canto e piano, nonché l’edizione curata da Nikolaj Rimskij-Korsakov circa vent’anno dopo.

Interessante il capitolo in cui viene presentato un certo parallelismo con Bizet e Verdi dal punto di vista melodico.
Segue una puntuale sezione in cui l’autore presenta la sua esperienza di ascoltatore del Boris diretto da geniali direttori quali Gavazzeni, Karajan, Abbado, Gergiev, Barenboim. Viene colta l’interpretazione di questi grandi maestri, in relazione alle versioni rappresentate ed alla regia proposta, oltre che analizzata a fondo la concezione dell’opera stessa secondo i vari direttori.
Conseguente viene la scelta di esporre i vari tagli effettuati nel corso degli anni a seconda di chi presentava il Boris, anche questi spiegati dal punto di vista della messa in scena e soprattutto per le scelte esecutive musicali.

Infine, una carrellata dei teatri che più recentemente hanno rappresentato l’opera con le peculiarità delle diverse messe in scena e un occhio di riguardo alle produzioni italiane di Trieste, Milano, Roma, Venezia, Torino, nonché alle produzioni berlinesi e moscovite.  

Non vogliamo togliervi il gusto di leggere tutto d’un fiato questo scorrevolissimo saggio aggiungendo altri dettagli, consigliandolo se vi interessa la storia dei grandi popoli, la storia della musica e la storia dei grandi teatri d’opera.


Maria Teresa Giovagnoli

FRESCHE NOTE LIBRI: TULLIO SERAFIN IL CUSTODE DEL BEL CANTO, NICLA SGUOTTI (ed. Armelin Musica – Padova)


Vogliamo segnalare l’interessante libro che la musicologa e giornalista Nicla Sguotti ha dedicato al maestro Tullio Serafin, indimenticato direttore d’orchestra veneto, nato a Rottanova di Cavarzere e mentore di tanti artisti, uno su tutti la grande Maria Callas, con cui ha realizzato produzioni memorabili in teatro ed incisioni che testimoniano la ricchezza interpretativa di entrambi i musicisti. Il libro è costituito da 277 pagine tutte da gustare. Una prima parte ripercorre la carriera del musicista, a partire dagli studi di violino sin da giovanissimo tra tante difficoltà, l'iscrizione al conservatorio milanese, i primi ingaggi nel capoluogo lombardo; poi finalmente il lavoro alla Scala con il grande Toscanini ed il passaggio alla viola con cui divenne stabile nell’orchestra scaligera. Infine il debutto come direttore d’orchestra e da lì un crescendo di esperienze importanti nei maggiori teatri italiani e quindi anche all’estero. Grande merito del Maestro fu anche credere nelle nuove produzioni, nel talento dei giovani compositori e dei giovani cantanti; un uomo eccezionale oltre che grande musicista. Tutta la sua incredibile vita artistica è riccamente raccontata e documentata in questo volume da scoprire pagina dopo pagina.


In estremissima sintesi, questo libro è un dettagliato excursus sulla carriera di questo meraviglioso Maestro, profondo conoscitore delle voci operistiche e sempre al servizio della musica. Fittissima la rassegna stampa che lo vide protagonista, presente  nella seconda parte del libro, e veramente dettagliata e stupefacente la cronologia delle sue direzioni orchestrali, nonché delle incisioni discografiche. Sono presenti infine, nella terza parte, le fotocopie e le trascrizioni di diverse lettere indirizzate al Maestro da parte di personaggi del calibro di Gabriele d’Annunzio, Ermanno Wolf Ferrari, Pietro Mascagni, Richard Strauss, Maria Callas, ecc. Il libro è anche arricchito da alcune fotografie del Maestro con illustri colleghi. E' incredibile scoprire come quanti interpreti di fama mondiale abbiano cantato sotto la direzione di Serafin.

Infine, troviamo una lunga e ricca intervista di Nicla Sguotti a Carlo Bergonzi,  nella quale il grande cantante ci spiega aneddoti e condivide sentimenti, ricordi e toccanti particolari per raccontare il grande direttore d’orchestra, un mostro sacro che ci onora avere tra i nati nel nostro Bel paese.
Il libro scorre via fluido con contenuti immancabili nella biblioteca degli appassionati d’opera, e oltretutto ci documenta su un pezzo di storia importante del nostro paese e della nostra cultura; buona lettura!

MTG


FRESCHE NOTE DVD: ADÈS, THE TEMPEST ADÈS/KEENLYSIDE/LUNA/MET (Deutsche Grammophon)


Rappresentare Shakespeare con un’opera lirica è sempre una grande sfida che comporta una profonda conoscenza dell’autore e la ricerca della musica che meglio possa rappresentare gli eventi narrati. È questo il caso della meravigliosa ‘The Tempest’, opera in tre atti su libretto di Meredith Oakes, scritta dal giovanissimo compositore Thomas Adès, nato a Londra nel 1971, che arriva finalmente in DVD. Ispirata proprio all’ultimo capolavoro di Shakespeare, questa composizione è targata 2004 e ha visto sin dal suo debutto alla Royal Opera House di Londra un immediato e grande successo generale. Costituisce soltanto il secondo lavoro operistico del compositore, dopo l’esordio con ‘Powder her face’ del 1995, ma ha saputo conquistare tutti per la ricchezza musicale e la varietà vocale offerta. Il Metropolitan House di New York lo ha messo in scena nel 2012 con una produzione sontuosa e favolistica ideata dal regista Robert Lepage, volta a cogliere lo spirito del racconto shakespeariano, sospeso tra la concretezza e la fantasia dei diversi personaggi.

La storia, in estrema sintesi, narra del modo in cui il mago Prospero, ex duca di Milano scacciato dal suo stesso fratello Antonio, grazie alla sua magia, riesca a minipolare gli eventi e le persone, in modo tale da riprendersi ciò che gli spetta, con la felice conclusione delle nozze tra sua figlia Miranda ed il principe di Napoli Ferdinando e la pace restaurata tra i due regni.

Il regista ha immaginato che l’isola di Prospero fosse ambientata in una spettacolare miniatura del teatro La Scala di Milano (riprodotta da Jasmine Catudal), vista da vari ambienti che cambiano, ma soprattutto dal palcoscenico guardando la sala di fronte e di lato, con i suoi palchetti illuminati, minuziosamente riprodotti sul palco del Met, al centro del quale si susseguono lampadari giganti usati come liane, lenzuola scosse che naturalmente richiamano alla tempesta, velieri in scala ridotta che attraversano il palcoscenico, fondali che si trasformano in giardini incantati, creature misteriose, e tutto ciò che può servire alla ‘magia scenica’. Gli abiti meravigliosi sono della costumista australiana Kym Barrett, anch’essi sospesi tra il sogno e la realtà.

Il cast veramente preparato sia vocalmente che dal punto di vista attoriale, vede nel ruolo di Ariel il soprano Audrey Luna, decisamente impervio per l’altezza di tessitura richiesta, il centrale personaggio del mago Prospero ricoperto dal baritono Simon Keenlyside, Isabel Leonard come sua figlia Miranda, il tenore Alek Shrader nei panni di Ferdinando, Toby Spence come Antonio, William Burden è il re di Napoli ed infine Alan Oke è lo schiavo Calibano.

Chi meglio dell’autore stesso poteva dirigere questo lavoro spettacolare? Thomas Adès conduce l’orchestra del Met accompagnando eventi, cantanti e coro in un’avvolgente armonia e contagioso entusiasmo, così come ricca di colore ed effetti emozionali è la sua partitura, dalla musica incalzante e quasi cinematografica, che unisce la modernità con le favole d’altri tempi, e che possiamo godere in questo DVD come e quando vogliamo a casa nostra!


MTG



FRESCHE NOTE, DVD: DALL’EDIZIONE DEL SALZBURG FESTIVAL 2013: MOZART - Die Entführung aus dem Serail, WAGNER - Die Meistersinger von Nürnberg, VERDI - Don Carlo, Falstaff.





Sono disponibili per la Unitel Classica alcune chicche dell’edizione 2013 del Festival di Salisburgo, andate in onda anche sul canale tv austriaco ORF , nonché in streaming su internet, ed ora in dvd per poterle rivedere. Fa molto piacere constatare che molti dei protagonisti di queste produzioni siano nati nel nostro paese, e che quindi l'arte e professionalità dei nostri artisti si faccia valere sempre in lungo e in largo.
Eccoli in breve:

MOZART, Die Entführung aus dem Serail

Ambientazione quanto mai singolare per questo gioiello mozartiano: un hangar di aeroporto, ove sono stati riprodotti gli ambienti, accennati, in stile contemporaneo, in cui si muovono, e aggiungeremmo corrono,  i giovani protagonisti di questo racconto indossando i costumi di Lena Hoschek. Idea di Adrian Marthaler, con il pubblico in piedi sparso tra le scene, quasi a far parte della narrazione. L’insieme è simpatico e certamente insolito. La storia della giovane e gagliarda spagnola rapita e venduta al prepotente Pashà turco Selim è resa con spirito dai protagonisti che vi ruotano intorno: il suo fidanzato che corre a cercarla, la sua ancella, il burbero guardiano..  

Questo il cast: la splendente Desirée Rancatore come Konstanze,  Javier Camarena, nelle vesti di unaccorato innamorato Belmonte, Rebecca Nelsen, un’ottima ancella Blondchen, Thomas Ebenstein, un buon Pedrillo, Kurt Rydl, bravissimo e convinto Osmin, e Tobias Moretti, celebre in Italia per il suo personaggio del telefilm ‘Il commissario Rex’, nel ruolo parlato di Selim.

La  Camerata Salzburg, posta al di fuori dell’hangar, il che non ha reso facile la vita agli interpreti collegati con essa, è stata diretta da Hans Graf che è riuscito a tenere comunque in pugno la situazione, mentre le riprese video con intensi primi piani che esaltano le qualità attoriali degli artisti, sono di Felix Breisach.


WAGNER,  Die Meistersinger von Nürnberg
Per celebrare Wagner è stato chiamato un altro monumento italiano, il maestro Daniele Gatti, a condurre gli ineccepibili Wiener Philharmoniker , in questo Festival 2013. Nei 270 minuti di spettacolo le splendide scene di Heike Scheele ed i meravigliosi costumi classici di Gesine Völlmesaltano la regia di Stefan Herheim, per un allestimento in coproduzione con l’Opéra National de Paris.
La storia della corporazione dei Maestri Cantori, dilettanti artisti realmente esistiti nel cinquecento in nord Europa, prende vita in un allestimento molto particolare in stile più recente, le cui scene si ridimensionano, partendo dalla bottega a grandezza naturale del calzolaio/Maestro Cantore  Hans Sachs in apertura, con l’ingigantimento della stessa dopo il preludio, così da far apparire i vari personaggi come delle bambole in movimento, come in un sogno del protagonista, o delle sue creazioni ludiche. Tutti entrano ed escono dalle porticine o dalle finestre proprio come delle bambole. Le varie stanze del laboratorio sono poi riportate alla reale dimensione all’inizio dell’ultimo atto, con il nostro Hans  che si aggira ancora una volta tra esse. Un allestimento davvero delizioso, che rende godibile questo spettacolo lungo ed intenso. Questo il cast di cantanti che mostrano di sapersi esprimere molto bene in simbiosi fra loro e dotati di voci molto interessanti:
Anna Gabler, una Eva molto sciolta; Monika Bohinec, spigliata Madgalene, Michael Volle, davvero eccezionale Hans Sachs, Roberto Saccà, un buon Walther von Stolzing, i bravissimi Georg Zeppenfeld, Veit Pogner, e Markus Werba, Sixtus Beckmesser, Peter Sonn, disinvolto David, ed i bravi Thomas Ebenstein, Kunz Vogelsang, Guido Jentjens, Konrad Nachtigall, Oliver Zwarg, Fritz Kothner, Benedikt Kobel, Balthasar Zorn, Franz Supper, Ulrich Eißlinger, Thorsten Scharnke, Augustin Moser, Karl Huml, Hermann Ortel, Dirk Aleschus, Hans Schwarz
Roman Astakhov, 
Hans Foltz, Tobias Kehrer, il guardiano notturno.
Il  Coro: Apprendisti:  
Concert Association of the Vienna State Opera Chorus,Vienna Philharmonic, Membri della Angelika-Prokopp-Sommerakademie der Wiener Philharmoniker. Il Maestro del coro è Ernst Raffelsberger.

Le riprese permettono di cogliere tutte le espressioni dei cantanti e vedere ogni angolo utile della scena.


VERDI, Don Carlo


Inglese naturalizzato italiano è il grande Antonio Pappano alla testa dei Wiener Philarmoniker per celebrare il nostro Giuseppe nazionale. Don Carlo, un’opera di grandi contenuti e forti emozioni, ove amore e politica si mescolano e creano suggestioni e passioni, che non mancano in questa messa in scena di Peter Stein, il quale, grazie anche ai costumi di Annamaria Heinreich, ha pensato ad una ambientazione piuttosto vicina a noi, ma non tale da disturbare e tradire la narrazione degli eventi. Fondamentalmente scure le atmosfere, sono soprattutto infatti le luci, oltre a qualche elemento che accenna agli ambienti richiesti e gli sfondi, a rendere efficacemente le varie situazioni. Un allestimento asciutto dunque, ma sapiente nella resa scenica.

Il cast presenta i seguenti cantanti:

Matti Salminen, un molto scuro e sinistro Filippo II, Jonas Kaufmann, Don Carlo intenso ed in forma, Anja Harteros, una Elisabetta di Valois molto austera, Thomas Hampson, un Rodrigo dal timbro vocale molto interessante e buon interprete,  Ekaterina Semenchuk, La Principessa Eboli dall’aria misteriosa e con un certo carattere,  e inoltre Eric Halfvarson, Il Grande Inquisitore, Robert Lloyd, Un frate, Maria Celeng, Tebaldo, Sen Guo, Kiandra Howarth , Una voce dal cielo, Benjamin Bernheim, Il Conte di Lerma/Un Araldo reale, Martin Piskorski,  Antonio Di Matteo, Peter Kellner, Domen Križaj, Roberto Lorenzi, Iurii Samoilov, Christoph Seidl, nelle vesti dei sei deputati fiamminghi.

Concert Association of the Vienna State Opera Chorus 
Vienna Philharmonic
Members of Angelika-Prokopp-Sommerakademie der Wiener Philharmoniker.

Regia video Agnes Méth



VERDI, Falstaff


Per l’ultimo lavoro di Verdi invece italiano è il team che comprende regia, scene e costumi impegnati per questa produzione: Damiano Michieletto,  Paolo Fantin e Carla Teti, diretti dall’inoppugnabile bacchetta del maestro Zubin Mehta.
Michieletto torna con successo a Salisburgo dopo la fortunata Bohéme dello scorso anno. In questo caso il regista ha ambientato la vicenda del vecchio Falstaff, qui un cantante in pensione,  nella casa di riposo che lo stesso Giuseppe Verdi aveva pensato per i musicisti, e soprattutto per coloro che non avevano la possibilità di provvedere al proprio sostentamento in età avanzata.  Un modo per far sentire il vecchio Sir John più a suo agio che mai, ed in effetti il sempre italianissimo Ambrogio Maestri, potrebbe definirsi il Falstaff di riferimento attuale, tante volte lo ha interpretato in teatro e tanto efficacemente riesce a rendergli giustizia ogni volta.

L’opera è in questa messa in scena un sogno dell’anziano artista, che dura tutta la rappresentazione, posta quindi su due livelli che si intrecciano costantemente: il sogno e la realtà, cosa che piace molto a Michieletto ed è frequente nelle sue regie.  

La rappresentazione si svolge nella Haus für Mozart di Salisburgo, ottima per dimensioni contenute, a creare il clima di confort ed accoglienza. Un velo di ironia e delicatezza investe l’intera narrazione, che tutti i personaggi entusiasticamente abbracciano:  Fiorenza Cedolins degna Mrs. Alice Ford, Massimo Cavalletti, ossia Ford, Eleonora Buratto, nei panni di Nannetta, Elisabeth Kulman, aliasMrs. Quickly, Stephanie Houtzeel,  Mrs. Meg Page, Javier Camarena, Fenton, Luca Casalin, Dott. Cajus, Gianluca Sorrentino, Bardolfo, e Davide Fersini, nel ruolo di Pistola.

Walter Zeh dirige il Philharmonia Chor Wien

Rocafilm,
 Video

MTG





FRESCHE NOTE, CD: PIRES/MENESES, THE WIGMORE HALL RECITAL (LIVE, GENNAIO 2012) con musiche di SCHUBERT/BRAHMS/ MENDELSSOHN/BACH


Ecco qualcosa di particolarmente ghiotto per arricchire la propria cd teca, e per immergersi nel sentimento che le musiche di questo cd offrono, grazie ovviamente alla bravura degli interpreti. Si tratta di un concerto pubblicato questo mese,  ma registrato nel gennaio del 2012 alla Wigmore Hall di Londra, con protagonisti il grande violoncellista brasiliano Antonio Meneses e la bravissima pianista portoghese Maria Joâo Pires.

Il primo ha una carriera strepitosa alle spalle, si è esibito con i Berlin Philharmonic, la London Symphony, la Concertgebouw, la Vienna Symphony, la Moscow, e Saint Petersburg Philharmonic, la Israel Philharmonic, la New York Philharmonic, la National Symphony Orchestra (Washington D.C.), ecc. Ha lavorato con direttori del calibro di Herbert von Karajan, Riccardo Muti, Mariss Jansons, Claudio Abbado, Yuri Temirkanov, Kurt Sanderling, Neeme Järvi, Mstislav Rostropovitch, Vladimir Spivakov, e Riccardo Chailly, e moltissimi altri di pari fama. 
La seconda è una pianista di sensibilità comprovata, che ha iniziato la sua carriera all’età di sette anni con i Concerti per pianoforte di Mozart. Anch’essa si è esibita con le più grandi orchestre tra cui i Berliner Philharmoniker, la Boston Symphony, la Royal Concertgebouw, la London Philharmonic, l’ Orchestre de Paris e la Wiener Philharmoniker.

In questo splendido lavoro per la prima volta in duetto, i due musicisti esaltano le musiche di Schubert, Brahms, Bach e Mendelssohn-Bartholdy suonando in perfetto accordo e fusione di intenti.
Un successo di pubblico allora che speriamo si ripeta per questo cd. Particolare è l’inserimento della famosa sonata per arpeggione di Schubert, che apre la registrazione.
La bellezza della musica e la consueta qualità Deutsche Grammophon fanno il resto.
MTG


Brani:



1 Franz Schubert
Son. per arpeggione e pf. in la min. D.821
   1 Allegro moderato
   2 Adagio
   3 Allegretto

2 Johannes Brahms
 Intermezzi op.117: n. 1 in mi bem. magg.

3 Johannes Brahms
 Intermezzi op.117: n. 2 in si bem. min.

4 Johannes Brahms
Intermezzi op.117: n. 3 in do diesis min.

5 Felix Mendelssohn-Bartholdy
Romanza senza parole per vlc. e pf. op.109

Johannes Brahms
Son. per vlc. e pf.: n. 1 in mi min. op.38
   1 Allegro non troppo
   2 Allegretto quasi minuetto
   3 Allegro. Più presto

7 Johann Sebastian Bach
Pastorale per org. in fa magg. BWV 590 (arr. per vlc. e pf.)





DANIEL BARENBOIM - BERLIOZ, SYMPHONIE FANTASTIQUE / LISZT, LES PRELUDES. WES EASTERN DIVAN ORCHESTRA


Uscito da pochissimi giorni questo album ci porta nel fascino della musica romantica con due pezzi da novanta: Berlioz e Liszt. Al primo è innanzitutto dedicata l'esecuzione del poema sinfonico che in realtà ha il titolo completo di Episodi della vita di un artista, sinfonia fantastica in cinque parti, op.14. E’ sicuramente la composizione più nota del musicista francese, che viene considerata tutt’oggi innovativa e piena di spunti unici e particolari, considerando la sua prima esecuzione datata nel lontano 1830, poiché si distacca alquanto dalla tipica musica dell’epoca.I suoi cinque episodi, ‘Fantasticherie – Passioni’ , ‘Un ballo’, ‘Scena campestre’, ‘Marcia al supplizio’, e ‘Sogno di una notte di sabba’, ci raccontano proprio una storia ben dettagliata da Berlioz stesso nel programma che la accompagna: un épisode d’une vie d’artiste appunto, nel suo titolo originale. Ogni singolo episodio musicale è spiegato come il racconto dei sentimenti, delle speranze e delle delusioni, causate da un fantomatico artista che si innamora di una donna e prova passioni profonde miste ad altrettante delusioni, poiché non vede ricambiato il suo sentimento, e pertanto assume dell’oppio per lenire le sue sofferenze. Sembra ovvio il riferimento autobiografico all’aver conosciuto l’attrice Harriet Smithson, sua futura moglie, ed aver provato un fortissimo sentimento che qui viene esasperato alla massima potenza. La figura femminile rappresenta l’idea fissa che ricorre per tutto il poema come motivo portante tradotto in note. Bellissimo il valzer del secondo movimento, strepitosa e carica di pathos la Marcia al supplizio, ove il protagonista sogna di venire condotto per aver causato la morte  dell’amata, e magnifico il finale ove sembra di vedere proprio le streghe che sfilano davanti a noi nella loro danza demoniaca.
Barenboim dà risalto a tutte queste sensazioni con la sua Divan Orchestra,  capolavoro di competenza musicale ed unione culturale, che convince in egual misura con Le préludes di Liszt, nella seconda parte di questo CD.
Quest’altro poema sinfonico è composto da un unico movimento, in cui comunque sono presenti l'Introduzione, l'Allegro maestoso, l'Allegretto pastorale e l'Allegro marziale. Fu rimaneggiato a più riprese tra il 1844 ed il 1856, anch’esso accompagnato da un programma esemplificativo, che in questo caso pare ispirato alle Nouvelles méditations poétiques di Lamartine. La vita è un lunghissimo preludio verso qualcosa di costantemente atteso dall’uomo, che quindi prova ad isolarsi nello spensierato mondo campestre, fatto di suoni placidi, calma, malinconia,. Ma non resiste a lungo e quindi al richiamo della tromba corre via ancora una volta verso nuovi pericoli ed anche verso l'inevitabile destino della morte.
Un’altra esecuzione puntuale ed attenta da parte di Daniel Barenboim, un CD vivamente consigliabile, perché no, anche nei pomeriggi estivi di relax!

MTG  



FRESCHE NOTE - DVD: L’OLIMPIADE, GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI


 
Teatro Valeria Moriconi, Jesi, 2011

 

 
 
 
Ogni tanto ci piace andare più indietro del solito nel tempo, andando a pescare dei capolavori raramente rappresentati sulle scene dei teatri in giro per il mondo, e che quando li si trova, è un piacere poter goderne della leggerezza, delle squisite messe in scena, e di interpreti preparati che degnamente sono stati chiamati a ricoprire questi ruoli così lontani da noi. Ecco che ora in DVD e bluray, questo gioiello di Giovanni Battista Pergolesi, la Olimpiade, in una produzione di un paio di anni fa messa in scena al Teatro Moriconi di Jesi, è disponibile per arricchire la nostra bacheca di primizie.

 
 

Questa opera su libretto di Metastasio debuttò a Roma nel 1735, su nobile commissione, e non ebbe il meritato successo, come spesso avvenne per opere poi riscattatesi in futuro con crescente successo, tanto che anch'essa fu molto rappresentata poi nel secolo successivo e considerata tra le punte di diamante di Pergolesi.
Nella visione del regista Italo Nunziata le Olimpiadi sono principalmente lo sfondo distante per le sofferenze o le gioie dei protagonisti, le loro speranze, le loro delusioni, in pratica le loro vite. Invece gli  interpreti sono a stretto contatto con il pubblico e con la musica stessa in sala, grazie alla particolare scenografia fatta di passerelle incrociate, di uso dello spazio a tuttotondo, ideata per rendere tutti più vicini nel 'sentire'.
Un cast di giovani si alterna con forze espressiva in scena: Raúl Giménez, Lyubov Petrova, Yetzabel Arias Fernández, e diretti dal puntuale ed attento Alessandro De Marchidecretandolo  un bellissimo spettacolo da tenere in archivio tra i tesori del passato.
 
MTG
 
Protagonisti: : Raúl Giménez, Lyubov Petrova, Yetzabel Arias Fernández
Orchestra e Coro: Academia Montis Regalis
Direttore d’orchestra: Alessandro De Marchi
Regia: Italo Nunziata
 

 

 

 

 
 

FRESCHE NOTE - CD: STRAVINSKY, LA STORIA DELLA SAGRA DELLA PRIMAVERA. LE REGISTRAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE


EDIZIONE DEL CENTENARIO


In un anno ricco di celebrazioni per la musica classica come il 2013, un altro anniversario da non trascurare si avvicina, ossia la nascita di una delle pietre miliari dell’opera russa amate nel Mondo. Il 29 maggio 1913 per la prima volta nel leggendario Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, andava in scena questo magistrale balletto firmato da Igor’ Stravinskij. Nota è la reazione del pubblico alla prima parigina, a quanto scioccanti fossero i ritmi e le coreografie di Nijinskij, per la diversità e novità di quanto il maestro russo proponeva a quell’epoca. Il tema del rituale pagano, della danza estrema, addirittura fino alla morte, e la musica ossessiva del balletto, erano qualcosa di completamente diverso rispetto al sogno ed alle romanticherie ottocentesche dei balletti fiabeschi visti fino ad allora. Divenne successivamente un grande successo quando il pubblico cominciò a capire che i tempi erano cambiati ed anche la musica ed il balletto si stavano adeguando al nuovo sentire dell’animo umano.
Ecco dunque un significativo CD uscito qualche settimana fa per Decca, che ripropone le più significative incisioni di questo capolavoro, a partire dai lontani anni ’50, fino al 2006, diretta da grandi Maestri come  Pierre Monteux, Riccardo Chailly, Pierre Boulez, per citarne alcuni, e naturalmente eseguito da grandissime orchestre internazionali. Vera chicca di questo lavoro discografico una lunga narrazione di Jon Tolansky, che spiega la genesi del capolavoro, la differenza fra le varie esecuzioni storiche, i primi interpreti, e tante curiosità su questo lavoro che nel 2013 compie 100 anni di gloria. Per buongustai!
MTG

Brani:

La sagra della primavera (anno: 1956)
Pierre Monteux - Orch. du Conservatoire de Paris 
2 La sagra della primavera (anno: 1981)
Antal Dorati  - Detroit SO 
3 La sagra della primavera (anno: 1985)
Riccardo Chailly - Cleveland Orchestra. 
 4 La sagra della primavera (anno: 1991)
Pierre Boulez  - Cleveland Orchestra. 
 5 La sagra della primavera (anno: 1999)
Valéry Gergiev  - Kirov Orchestra.
 6 La sagra della primavera (anno: 2006)
Esa-Pekka Salonen - LAPO orchestra

7 Documentario: Genesi della Sagra della primavera; I primi interpreti; Le registrazioni più celebri
(Documentario) (anno: 2012), Jon Tolansky – narratore.




FRESCHE NOTE - DVD: RICHARD STRAUSS: ARABELLA (2012 VIENNA STATE) (Emily Magee/ Genia Kuhmeier/ Tomasz Konieczny/ Orchestra della Vienna State Opera/ Franz Welser-Möst/ Sven-Eric Bechtolf)



Ecco un altro titolo che raramente calca le scene dei nostri teatri, ma che vale la pena ricordare e gustare in questo dvd uscito lo scorso autunno, da una bella produzione viennese di qualche mese prima. Andò in scena per la prima volta a Londra il 18 maggio 1934, alla Royal Opera House. Siamo a Vienna, nella seconda metà del XIX secolo, ove ancora le fanciulle belle ed in gamba erano costrette a sposare ricchi possidenti per riassestare famiglie in difficoltà economiche. È questo il caso di Arabella, che per risanare le finanze della famiglia Waldner viene obbligata a fidanzarsi col ricco croato Mandryka, che però è ormai defunto ed ha lasciato tutto al suo unico nipote, dallo stesso nome, ed incredibilmente affascinante. 

A ciò si aggiunga che Arabella è amata dal nullatenente Matteo, a sua volta amato da sua sorella Zdenka, che continua a scrivergli lettere amorose fingendo di essere essa stessa Arabella.. insomma un gioco di malintesi e rivelazioni che si conclude felicemente con la riconciliazione di tutti nel più classico dei lieto fine. Per non parlare delle musiche di Strauss, meravigliose e straordinariamente narrative in ogni scena. Quasi tutti giovani i protagonisti che compongono il cast che ci fa rivivere questi intrecci: Arabella - Emily Magee,  Zdenka - Genia KühmeierMandryka Tomasz KoniecznyMatteo - Michael Schadeil conte Waldner  - Wolfgang BanklAdélaïde Zoryana KushplerDiretti da Franz Welser-Möst, attuale direttore della Vienna State Opera, che ha già condotto  il celeberrimo concerto di Capodanno della Filarmonica viennese proprio a Vienna e dirigerà anche il prossimo del 2013. Coro ed orchestra sono ovviamente della Vienna State Opera.
Un altro modo per riscoprire tesori musicali dal piacevole ascolto, per intenditori e non.
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FRESCHE NOTE – DVD: RODELINDA, HÄNDEL: Fleming • Scholl • Kaiser • Blythe • Davies • Shenyang • Metropolitan Opera Orchestra • Bicket



Questa magnifica e ormai poco rappresentata opera di Händel è ora disponibile in due DVD, per la gioia di chi non ha avuto la fortuna di assistere alla sua rappresentazione al Met di New York lo scorso inverno verso fine anno. Scritta in tre atti, questa opera fu debuttata con grandissimo successo a Londra il 13 febbraio 1725 al King’s Theatre.  Il soggetto si ispirava allo scrittore francese Corneille, che scrisse precedentemente il suo Pertharite, roi des Lombards.

Il tema di fondo è l’amore coniugale all’epoca dei Longobardi nel VII secolo. La trama che vede il più nobile dei sentimenti trionfare si dipana tra vicende intricate e una serie di personaggi dai nomi fiabeschi che ricordano i romanzi cavallereschi dei secoli precedenti. Qui sono interpretati da un più che dignitoso cast: la super celebrata star Renée Fleming, nel ruolo del titolo; Stephanie Blythe, applaudita Eduige;  Andreas Scholl, che interpreta con straordinaria bravura Bertarido, re dei Longobardi;  Iestyn Davies, acclamato Unulfo; Joseph Kaiser, alias il malvagio Grimoaldo; e Shenyang nel ruolo del consigliere Garibaldo. La produzione è di Stephen Wadsworth, con una ricchissima scenografia di stampo tradizionale che riproduce tutti gli ambienti riempiendo l’enorme palco del Metropolitan; direttore d’orchestra è Harry Bicket, molto apprezzato nella direzione di questa opera. Dopo il grande successo ottenuto in teatro, a ben donde è ora riproposto in DVD per rivivere questa bella produzione, che difficilmente si può ritrovare in programmazione nei nostri teatri.

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FRESCHE NOTE - DVD - La Bohème, Salzburger Festspiele 2012, Salzburg



(Anna Netrebko · Piotr Beczala, Nino Machaidze · Massimo Cavalletti, Alessio Arduini · Carlo Colombara,   Wiener Philharmoniker · Daniele Gatti)

Questa nuovissima produzione andata in scena quest’estate tra luglio ed agosto a Salisburgo, sarà disponibile in DVD a partire dal prossimo mese di novembre sul mercato internazionale. Un allestimento scenico coloratissimo che vede la collaudata coppia artistica regista-costumista, Damiano Michieletto e Carla Teti, come ideatori di ambientazione e costumi assolutamente contemporanei, e naturalmente molto eccentrici, come ci hanno abituati da tempo. 

Qui i protagonisti delle lacrimevoli vicende bohémien sono dei giovani ragazzi dei nostri tempi, da jeans e maglietta, cappellini colorati, calze a rete, ecc. Le vicende si dipanano davanti ad una gigantesca finestra spalancata sul palco che fa da sfondo fisso, su cui si alternano man mano scatoloni, carrelli del supermercato, materassi colorati e oggetti vari. Oppure miniature di edifici parigini stilizzati, carte geografiche gigantesche, chioschetti ambulanti, e chi più ne ha ne metta. Il tutto in un profluire di colori e luci intense. A ciò si aggiunge un cast davvero stellare, che ha entusiasmato coloro che hanno goduto di questo spettacolo dal vivo: Piotr Beczala nei panni di Rodolfo, tenore che si è esibito in Europa e negli Stati Uniti sempre con grande successo, la diva Anna Netrebko, una Mimì intensa ed emozionante, che in questo ruolo sembra profondamente a suo agio, Massimo Cavalletti, Marcello, che ha lavorato in prestigiosi teatri internazionali, dalla Scala di Milano al MET di New York, nonché in Oriente; e Nino Machaidze, nel ruolo di Musetta, altra stella internazionale della lirica molto amata dal pubblico. A costoro si uniscono i bravi Alessio Arduini, ossia Schaunard, Carlo Colombara, alias Colline, Davide Fersini, che interpreta il padrone di casa Benoît, Peter Kálmán, Alcindoro, e Paul Schweinester, Parpignol. Artisti ben preparati, dotati di ottime capacità interpretative e canore, degnamente diretti dalla bacchetta del grande Daniele Gatti, alla guida dei Wiener Philharmoniker, i quali non hanno certo bisogno di presentazione.  Per chi fosse incuriosito da questo spettacolo innovativo ed originale,  e fosse interessato ad una Bohème diversa e fuori dagli schemi della tradizione scenica, è sicuramente un DVD da non perdere, ed aggiungere alla propria collezione.

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FRESCHE NOTE – DON GIOVANNI, MOZART



(D'Arcangelo, PisaroniDamrau, DiDonato, Villazón, Erdmann, Mahler Chamber Orchestra, Nezét- Séguin)

In cofanetto da 3 CD, uscito lo scorso 7 settembre.
Questa registrazione in studio dell’opera di Wolfgang Amadeus Mozart che narra la parabola discendente, fino agli inferi, del famoso libertino, presenta un cast eccezionale formato da autentiche stelle della lirica internazionale.


Ildebrando d’Arcangelo, Don Giovanni, ha debuttato proprio con questa opera come vincitore del prestigioso concorso internazionale Toti dal Monte di Treviso, e ad oggi può vantare collaborazioni con i più grandi direttori d’orchestra del mondo. La tedesca Diana Damrau, nel ruolo di Anna, è un soprano di comprovata esperienza nei ruoli mozartiani, ed ha cantato nei più importanti teatri d’Opera internazionali; per non parlare dell’americana Joyce Di Donato, alias Elvira, vincitrice proprio quest’anno del prestigioso Grammy Award americano per la categoria Best Classical Vocal Solo.  Da notare anche la brava tedesca Mojca Erdmann, Zerlina, che ha debuttato l’anno scorso proprio in questo ruolo al MET di New York, nonché Luca Pisaroni e Rolando Villazón, rispettivamente nei ruoli di Leporello e Don Ottavio. Tutti dotati di bellissime ed interessanti voci, questi brillanti artisti ci regalano una buona prova canora e sono ben diretti dal giovane canadese Yannick Nézet-Séguin, che proprio questo mese è stato nominato direttore musicale della straordinaria Philadelphia Orchestra. Un cofanetto davvero interessante per godersi questo capolavoro del genio salisburghese in versione integrale.


FRESCHE NOTE : AVI AVITAL - BACH, TRASCRIZIONI PER MANDOLINO



Questo giovane mandolinista nato a Beersheba, in Israele, ha anche un po’ di Italia nella sua formazione artistica. Perfezionatosi al conservatorio ‘Pollini’ di Padova infatti, si è già esibito sul nostro territorio nazionale, oltre che in ambiti internazionali di prestigio, in Europa e oltreoceano. Si è fatto apprezzare per la grande sensibilità musicale e perizia virtuosistica, unitamente allo straordinario modo in cui, col suo mandolino, riesce sempre a regalare al pubblico momenti di vera poesia in note. È stato anche nominato come miglior solista ai prestigiosi Grammy Awards americani nel 2010. In questo CD, uscito il 4 settembre in Italia, Avi Avital interpreta alcuni capolavori di Johan Sebastian Bach trascritte per le corde del suo mandolino. Anche in questo caso, la sua tecnica è davvero notevole, intensa è l’interpretazione, davvero godibile il risultato.


BRANI:

di Johann Sebastian Bach (1685-1750)

1. Conc. per clavic..: BWV 1052 in re min. 1 Allegro   2 Adagio   3 Allegro
 Mandolino: Avi Avital  – Orchestra: Kammerakademie Potsdam 

2. Conc. per clavic..: BWV 1056 in fa min.  1 Allegro moderato   2 Largo   3 Presto
Mandolino: Avi Avital  – Orchestra: Kammerakademie Potsdam

3. Conc. per vl.: BWV 1041 in la min.   1 Allegro   2 Andante   3 Allegro assai
Mandolino: Avi Avital  – Orchestra: Kammerakademie Potsdam

4. Son. per fl. e b.c.: BWV 1034 in mi min.1 Adagio ma non troppo. 2 Allegro. 3 Andante. 4 Allegro
Mandolino: Avi Avital – Tiorba: Ophira Zakai  - violoncello: Ira Givol -  clavicembalo: Shalev Ad-El








FRESCHE NOTE - VALENTINA LISITSA, LIVE AT THE ROYAL ALBERT HALL (19 giugno 2012)



Questa talentuosa pianista ucraina ha iniziato a suonare il pianoforte quasi in fasce ed ha eseguito il suo primo concerto solistico alla sorprendente età di quattro anni. Ha studiato al conservatorio di Kiev e vinto numerosi premi che ne sanciscono l’abilità tecnica ed interpretativa. In questo nuovo CD, uscito lo scorso 17 luglio, viene proposto lo straordinario concerto tenutosi a Londra il 19 giugno nella prestigiosa Royal Albert Hall, con una serie incredibile di brani celebri dei più grandi compositori dal ‘700 al ‘900. Per chi vuole gustare ex novo la magia della serata e per chi vuole riviverla, un disco imperdibile.


BRANI:

1.  Preludi op.23: n. 5 in sol min.
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
2. Bagatelle: WoO 59 in la min. "Per Elisa"
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
3.  Grandi studi da Paganini S.141: n. 3 La campanella in sol diesis min.
Franz Liszt (1811-1886)
4.  Preludi op.32: n. 5 in sol magg.
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
5.  Notturni: n. 2 in mi bem. magg. op.9/2
Frédéric Chopin (1810-1849)
6.  Poèmes per pf.: op.32 n. 1 in fa diesis magg.
Alexander Scriabin (1872-1915)
7.  Poèmes per pf.: op.32 n. 2 in re magg.
Alexander Scriabin (1872-1915)
8.  Preludi op.32: n.12 in sol diesis min.
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
9.  Son. per pf.: n.14 in do diesis min. op.27/2 "Chiaro di luna"
   1 Adagio sostenuto
   2 Allegretto e trio
   3 Presto agitato
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
10.  Preludi op.32: n.10 in si min.
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
11.  Notturni: n.13 in do min. op.48/1
Frédéric Chopin (1810-1849)
12.  Studi da concerto (1848): n. 3 Un sospiro
Franz Liszt (1811-1886)
13.  Studi op.42: n. 3 in fa diesis min.
Alexander Scriabin (1872-1915)
14.  3 Sogni d'amore op.62 S.541 (Liebesträume): n. 3 in la bem. magg. (O lieb, so lang)
Franz Liszt (1811-1886)
15.  Etudes-Tableaux op.39: n. 6 in la min.
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
16.  Notturni: n. 8 in re bem. magg. op.27/2
Frédéric Chopin (1810-1849)