Comunicato stampa
Compositore prolifico e di grande successo durante la Belle Époque, Massenet è caduto nell’oblio. Chi altro se non il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française poteva dar voce alle opere del compositore ingiustamente tralasciato e ricordare la generazione di artisti che hanno portato la visione del maestro fino al cuore del XX secolo? In questo primo festival della stagione 2022-23, l’incredibile varietà della sua creazione lirica, d’ispirazione fantastica, fiabesca, antica, medievale, esotica, si confronterà con la delicatezza delle mélodies e composizioni sinfoniche del maestro francese e dei suoi eredi con appuntamenti a Venezia, Parigi, Monte-Carlo, Monaco di Baviera, Budapest... Il festival è stato preceduto, a giugno 2022, dalla pubblicazione di un CD dedicato alle mélodie con orchestra di Jules Massenet (edizioni musicali del Palazzetto Bru Zane), che ha già ricevuto diversi premi di critica internazionale.
Il Festival veneziano sarà presentato giovedì 22 settembre alle ore 18 al Palazzetto Bru Zane. In questa occasione il mezzosoprano Éléonore Pancrazi e il pianista Ian Barber interpreteranno mélodies e opere per pianoforte di Jules Massenet.
Il festival Massenet, maestro del suo tempo propone sei concerti dal 1° al 28 ottobre 2022. Tra i momenti più importanti, il fine settimana di inaugurazione del festival che offre un assaggio del ricco universo lirico del compositore e delle sue opere per il suo strumento di predilezione, il pianoforte, attraverso l’interpretazione di François Dumont. L’appuntamento dedicato alle mélodies permetterà invece di scoprire un ambito di successo di Massenet e dei suoi eredi attraverso la voce di Marie Gautrot che tornerà al Palazzetto Bru Zane il 13 ottobre. Gli appassionati di lirica potranno scoprire le opere di Massenet trascritte per violino e pianoforte il 25 ottobre con Théotime Langlois de Swarte e Tanguy de Williencourt. Chiude il festival un appuntamento di pianoforte a quattro mani, il 28 ottobre, con il Geister Duo.
Continua a leggere
Sempre interessante seguire i cambi cast per produzioni celeberrime come la Turandot della Fondazione Arena di Verona di cui abbiamo recensito la prima del 4 agosto (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/turandot-giacomo-puccini-fondazione-arena-di-verona-giovedi-4-agosto-2022.html); non certo per fare paragoni, ma semplicemente per il piacere di ascoltare diverse interpretazioni e constatare come uno spettacolo di questa complessità diventi sempre più fluido man mano che le recite si susseguono.
Confermati i ruoli della prima che vedevano come maschere Gëzim Myshketa, Riccardo Rados e Matteo Mezzaro, nonché l’ottimo Altoum di Carlo Bosi che presta di nuovo la voce al Principe di Persia, ed il Mandarino di Youngjun Park. I cambi più importanti vedevano come protagonista Oksana Dyka nelle vesti glaciali della Principessa di gelo, Murat Karahan come Calaf, Riccardo Fassi nei panni di Timur e Ruth Iniesta era la dolce Liù.
Continua a leggere
Per l’ottava recita di Carmen alla Fondazione Arena di Verona, importante debutto sulle tavole dell’anfiteatro veronese (la precedente recita dell’ 11.8 è stata annullata per pioggia) di Elina Garanča, considerata a tutt’oggi la più interessante e completa voce mezzosopranile in attività.
Del cinematografico ed oleografico allestimento di Franco Zeffirelli abbiamo già parlato in occasione della recensione della prima avvenuta il 17 giugno scorso (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/carmen-george-bizet-inaugurazione-99-arena-di-verona-opera-festival-venerdi-17-giugno-2022-1.html) ma ci piace qui rimarcare, nonstante l’età vetusta e quel senso di ammuffito che scorre tra le scene di cartapesta e gli innumerevoli ballerini di flamenco perennemente in scena, quanto questo allestimento sia amato dal pubblico areniano che puntualmente ad ogni rappresentazione, cade in visibilio (battimano e urla da stadio si sprecano al quarto atto) sognando atmosfere da finta serata flamenco in un centro balneare qualsiasi della costa spagnola.
Continua a leggere
Che i Carmina Burana siano una sorta di fenomeno capace di far smuovere in massa persone che altrimenti mai andrebbero ad un concerto di musica classica, lo si sapeva da tempo e vedere almeno per una volta in stagione l’intero catino areniano gremito in ogni ordine dei suoi posti a sedere, conferma il nostro pensiero. Il merito è soprattutto di “O fortuna”: brano di apertura di questa cantata scenica e che così spesso ha smosso la fantasia di registi, pubblicitari e coreografi sì da venirci propinato in tutte le salse e in tutte le declinazioni. Una serata, quindi, positiva e, oserei dire, quasi trionfale, nonostante una breve interruzione per la pioggia, con il pubblico che prima assiste silenzioso e composto e poi esterna la propria soddisfazione in modo coerente all’ambiente che ci ospita: applausi, piedi battuti ritmicamente per terra, fischi e urla di approvazione.
Continua a leggere
Torna all’Arena di Verona l’ultima commovente Traviata di Franco Zeffirelli, che come tutti ricordiamo ci ha lasciati tre anni fa a soli pochi giorni dalla Prima, senza dunque poter assistere al suo debutto di fronte al pubblico (ne abbiamo scritto approfonditamente qui). Un lavoro a più mani realizzato insieme a Carlo Centolavigna alle scene e Maurizio Millenotti ai costumi, storici collaboratori del Maestro, che con quest’ultima produzione ha potuto congedarsi dal mondo e dal teatro con il suo titolo prediletto in assoluto. Nell’ambito del 99° Festival, questa replica cui assistiamo (la sesta su otto totali) è di particolare interesse musicale, con una fortunata combinazione di cast selezionata fra le dodici stelle internazionali coinvolte a turno nei tre ruoli principali.
Continua a leggere
Giunta all’ottava replica di questo Festival 2022, torna in Arena un’Aida zeffirelliana dall’esito ben più felice rispetto alla Prima del 18 giugno (ne abbiamo scritto qui). Dopo un corposo numero di recite, l’incerto debutto dovuto a un’evidente insufficienza di prove è fortunatamente un lontano ricordo: i movimenti delle masse risultano ormai rodati e i frequenti scollamenti tra buca e palco sembrano del tutto risolti in una ritrovata sinergia, sotto la guida di un più ispirato Daniel Oren. Il Maestro tiene saldamente le redini di un’Orchestra della Fondazione Arena oggi decisamente più disciplinata, proponendo agogiche vivaci e variegate, sempre efficaci nel valorizzare tutto il ventaglio di diversi contesti drammaturgici che si avvicendano nell’opera. Molto curate anche la ricerca dei colori e la calibrazione dei volumi, sempre in un perfetto equilibrio tra la solenne maestosità di riti sacri e bellici alternati a soffuse tinte esotiche.
Continua a leggere
Torna a riempire in ogni suo spazio il palcoscenico dell’Arena di Verona il sontuoso e fiabesco allestimento di Turandot che nel 2010 fu affidato al genio di Franco Zeffirelli, dopo che l’anno scorso per gli arcinoti problemi sanitari si era optato per la pur riuscita soluzione con i ledwall. Tornano il lusso, le scene imponenti della Cina delle favole, le coreografie di Maria Grazia Garofoli, i costumi ricchi e imponenti della compianta Emi Wada e le infinite comparse che in verità talvolta nascondono pure i solisti. Uno degli spettacoli sicuramente più amati dal pubblico veronese ed estero che frequenta l’anfiteatro, per i suoi colori, la sua magnificenza, ma che comunque abbiamo più volte notato presenta il limite dell’eccessivo affollamento soprattutto quando la scena non è completamente aperta, con meno spazio a disposizione e la necessità di una maggiore attenzione ai piccoli dettagli che se non gestiti ottimamente rischiano di creare confusione in chi assiste.
Neanche a dirlo il punto di attrazione per questa recita è stata la coppia protagonista, che torna dopo lo scorso anno a vestire i panni di Turandot e Calaf, composta da Anna Netrebko e Yusif Eyvazov.
Continua a leggere
comunicato stampa Cilea, Rossini, Giordano, Verdi, Bizet, Čajkovskij, Boito, Puccini: ecco la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari
Continua a leggere
COMUNICATO STAMPA
“L’ELISIR D’AMORE”DICORTINA D’AMPEZZO,
FRESCO E FRIZZANTE COME… UN CALICE DI PROSECCO
Una rappresentazione site specific nella Regina delle Dolomiti nel 190° anniversario dalla prima messa in scena dell’opera di Gaetano Donizetti a Milano: anche la lirica contribuisce a tracciare un collegamento tra le due città olimpiche 2026.
Unica data venerdì 12 agosto all’Alexander Girardi Hall e non mancheranno riferimenti scenografici alla conca ampezzana e alle eccellenze del territorio.
Venerdì 12 agosto con CortinAteatro l’opera lirica salirà in quota: alle 20.45 all’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo, Belluno, “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, su libretto di Felice Romani, andrà in scena nell’ambito della stagione concertistica e teatrale promossa e sostenuta dal Comune di Cortina D’Ampezzo e organizzata da Musincantus, composta dauna ventina di appuntamenti tra concerti, lirica, circo alpinismo, teatro, eventi musicali per ragazzi e due masterclass di canto lirico e clarinetto e musica d’insieme dal 15 luglio al 22 ottobre.
Elisir ampezzano. L’opera di Donizetti è tra le più rappresentate, non solo in Italia ma in tutto il mondo, ed è intramontabile. Tra il 1838 e il 1848 è stata quella portata più in scena in Italia, tra il 2016 e 2020 è entrata nella classifica mondiale delle opere maggiormente proposte. Per questo è anche il titolo più famoso dello sterminato catalogo di Donizetti.
Continua a leggere
La posa della Stella a Los Angeles il 24 agosto 2022
Ci sarà una nuova Stella sulla Walk of Fame di Hollywood: quella per il grande tenore italiano Luciano Pavarotti, scomparso nel 2007 a 71 anni. Ad assegnarla, come da tradizione, la Camera di Commercio di Hollywood. La cerimonia della posa è in programma il prossimo 24 agosto 2022 alle 11.30 (orario di Los Angeles) al 7065 di Hollywood Boulevard, con trasmissione in diretta in esclusiva su walkoffame.com. La figlia del tenore Cristina Pavarotti sarà presente per accogliere il prestigioso riconoscimento, anche a nome delle altre eredi Lorenza, Giuliana e Alice Pavarotti e Nicoletta Mantovani, e interverrà insieme al direttore d’orchestra James Conlon, Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles, che ha avuto un lungo rapporto di collaborazione professionale e di amicizia con l’artista.
Continua a leggere
Una nuova produzione di Rigoletto ha inaugurato il 28 luglio, la Stagione Lirica 2022 organizzata e prodotta dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Un nuovo allestimento, nato dalla coproduzione con Bassano Opera Festival, Teatro Mario del Monaco di Treviso e Teatro Sociale di Rovigo, che ha inaugurato soprattutto la nuova location del Castello Festival di Padova, non più al Castello Carrarese, ma nella suggestiva cornice della Piazza degli Eremitani. Bisogna rilevare però che nonostante la centralità della piazza e la suggestiva posizione, il rendimento acustico abbia subito una notevole penalizzazione, tanto da dover ricorrere ad una fastidiosa e spesso sbilanciata amplificazione che, assieme ai normali rumori di sottofondo di una città che vive, ha in parte “drogato” la resa musicale.
Continua a leggere
Importante cambio di cast, nella torrida recita del 23 Luglio scorso, di Nabucco di G.Verdi messo in scena a Verona dalla Fondazione Arena. Nel meraviglioso allestimento di Arnaud Bernard di cui abbiamo gia parlato in occasione della recensione della prima rappresentazione (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/g-verdi-nabucco-arena-di-verona-25-giugno-2022.html) abbiamo trovato Ewa Płonka nel ruolo di Abigaille. Il soprano polacco, debuttante sul palcoscenico areniano, pur a fronte di un inizio un po’ faticoso, recupera subito dimostrandosi abile fraseggiatrice, con un notevole senso della parola e un’ottim
Continua a leggere
Manu Lalli firma, regia, scene e costumi di questo allestimento ambientalista. Sul podio Alberto Veronesi Un cast di straordinari interpreti: Cio Cio San Francesca Tiburzi, Pinkerton Vincenzo Costanzo, Sharpless Alessandro Luongo Suzuki Laura Verrecchia “ La mia Butterfly rimane qual è: l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita”, aveva detto il Maestro all’indomani della caduta alla Scala. Aveva ragione Puccini! La rivincita sarebbe arrivata! E oggi a distanza di 118 anni dalla prima (1904) Madama Butterfly resta un capolavoro senza tempo del teatro lirico. A Torre del Lago l’opera di Puccini inaugura la 68.a edizione del Festival a lui dedicato con uno spettacolo che nella lettura di Manu Lalli vuole stimolare la coscienza ecologica. E quale opera, se non quella che Puccini ha ambientato in un Paese in cui il rispetto della natura è uno stile di vita, poteva essere più adatta a lanciare questo messaggio di sensibilità verso il rispetto della natura? Secondo i giapponesi nella natura si trovano gli dei (kami) e la natura, con le sue forme e i suoi colori è arte e di essa bisogna prendersi cura. “ La natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura- sostiene Manu Lalli- e mai come adesso, crediamo, che questo messaggio sia più importante. Ma forse proprio come nell’opera del grande Puccini, il tempo della consapevolezza sta giungendo. Una consapevolezza data dall’accettazione della propria vigliaccheria e avidità, che ci insegni, anche e soprattutto grazie alla musica, che questo piccolo pianeta fatto di oceani, boschi, montagne, praterie, deserti è la nostra unica, fragile casa. Una casa che si ricorda del dolore subito e che non è immortale” L’ispirazione per questo allestimento di cui Manu Lalli firma regia, scene e costumi viene dalla la frase del romanzo di Pierre Loti Madame Chrysanthème “ una casa all’ombra, in mezzo a giardini verdi, si, sarà sopra un ampio bosco e si aprirà davanti a noi come uno squarcio incantato per lasciarci penetrare fin dentro il suo cuore”. In scena alberi verdi e floridi nel primo atto in cui si celebra l’amore tra la giovane e bella geisha Cio Cio San – Francesca Tiburzi, e l’avventuroso ufficiale della Marina degli Stati Uniti, Pinkerton – Vincenzo Costanzo che si inaridiscono a poco a poco sino a diventare secchi nell’ultimo atto in cui si consuma il suicidio di Cio Cio San. Un cast di interpreti straordinari, guidati dalla bacchetta di Alberto Veronesi; a fianco di Francesca Tiburzi e Vincenzo Costanzo il bravissimo baritono Alessandro Luongo (il console Sharpless), il mezzosoprano Laura Verrecchia (la serva Suzuki). Completano il cast Goro, il sensale di matrimoni Francesco Napoleoni, Il Principe Yamadori Yinshan Fan , lo Zio Bonzo Adriani Gramigni, Il Commissario Imperiale Zhihao Ying, L’ufficiale del Registro Ivan Caminiti, Kate Pinkerton Rosa Vingiani, La Madre Valentina Pernozzoli, La Zia Lan Yao, Yakuside Dario Zavatta, La Cugina Licia Piermatteo, Dolore Adele Bartelloni . Disegno luci Gianni Mirenda, Maestro del coro Roberto Ardigò, Assistente alla regia Lorenzo Mucci; sound designer Luca Bimbi
Continua a leggere
Voci d’Orfeo: la 57ª Stagione concertistica OPV Dal 5 ottobre 2022 al 25 maggio 2023 la nuova Stagione concertistica firmata dal Direttore musicale e artistico Marco Angius esplorerà la figura di Orfeo in musica attraverso l’integrale sinfonica di Mendelssohn, con un approfondimento al grande repertorio sinfonico in parallelo a quello italiano. Tra le novità, l’esecuzione in prima mondiale dei Canti di Puccini e Berceuse 1902 di Respighi. Con la nuova Stagione tornano le prove generali aperte al pubblico per tutti i concerti in cartellone.
Continua a leggere
Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 Stagione Sinfonica 2022-2023 Il programma dal 18 novembre 2022 al 4 novembre 2023
Continua a leggere
Importante cambio di cast nella recita dell’08 Luglio scorso che ha visto il debutto nel ruolo del titolo di Anna Netrebko.
La cantante russa, tornata ad emozionare il pubblico areniano dopo i trionfi di Trovatore e Turandot degli anni scorsi, sembra trovarsi a suo agio anche nell’ elefantiaco, smisurato, mastodontico allestimento cinematografico di questa Aida “dorata” di Zeffirelli. La posa è sempre quella della diva assoluta, perfettamente in linea con una recitazione datata che tanto ricorda la trasposizione cinematografica che fece Clemente Fracassi nel 1953, con Sophia Loren nel ruolo attoriale di Aida. Rivisti gli stessi suoi costumi, resi più in linea con il carattere esuberante sulla scena (ma non solo) della superdiva, scalza e scosciatissima nel primo atto, più regale nel secondo, snudata di spalle nel terzo e quarto.
Continua a leggere
Giovedì 28 luglio, 21.15 Piazza degli Eremitani, Padova RIGOLETTO Melodramma in tre atti Libretto Francesco Maria Piave Musica: Giuseppe Verdi Con il Rigoletto di Giuseppe Verdisi apre la Stagione lirica padovana 2022, e come da tradizione questo primo appuntamento è ospitato sul palco all’aperto della rassegna “Castello Festival”, il contenitore culturale di eccellenza promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Giovedì 28 luglio alle 21.15, nella straordinaria cornice di Piazza degli Eremitani a Padova, andrà in scena il melodramma in tre atti Rigolettodi Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave,con l'Orchestra di Padova e del Veneto e il Coro Lirico Veneto diretti dal M° Nicola Simoni per la regia di Giuseppe Emiliani.
Continua a leggere
Leggero cambio cast per la produzione de Il Nabucco verdiano che come abbiamo riferito per la prima rappresentazione (http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/g-verdi-nabucco-arena-di-verona-25-giugno-2022.html) torna con successo all’Arena di Verona grazie alla visione registica di Arnaud Bernard coadiuvato dalla realizzazione scenica di Alessandro Camera. Rispetto alla prima non c’è stato il tutto esaurito, ma una buona parte dell’Anfiteatro era occupata da un pubblico che ci dispiace dire si è rivelato poco disciplinato, soprattutto per l’impazienza durante gli intervalli, che sappiamo essere leggermente macchinosi e lunghi, ma doverosi considerando la macchina scenica posta in essere per questo tipo di spettacoli. Serata fresca e ventilata all’interno del catino areniano che ha visto nel cambio cast due sostituzioni: Sebastian Catana nel ruolo di Nabucco ed Ewa Plonka nel ruolo di Abigaille. Catana ha dalla sua una voce di corpo ben strutturata che lo aiuta a sottolineare la drammaticità del personaggio che ci è parso rodarsi sempre più con il proseguire dello spettacolo e rendergli pienamente giustizia soprattutto nel quarto atto per intensità emotiva; voce rotonda e completa per il soprano Plonka che rispetto a quanto richiesto da una regia dinamica e che lascia anche spazio alle attitudini personali, offre una Abigaille più contenuta nel suo essere donna vendicativa tradita nell’orgoglio e negli affetti. Si conferma quanto detto per gli altri interpreti. L’orchestra è sempre guidata da un ruspante Daniel Oren con il coro diretto da Ulisse Trabacchin. Per questa produzione il pubblico non ha bisogno di chiedere il bis del ‘Va pensiero’ poiché già previsto nella messa in scena del piccolo teatro Alla Scala.
Continua a leggere
Debutto sulle tavole del Teatro la Fenice di Venezia per il capolavoro operistico di Benjamin Britten Peter Grimes, dopo 77 anni dalla prima avvenuta a Londra nel 1945. Incredibile debutto se si pensa al legame abbastanza profondo che ha unito la città lagunare al compositore inglese, dove nel suo teatro maggiore ha visto nascere uno dei suoi migliori lavori per il teatro musicale, quel “Turn of the screw” a lui commissionato nel 1954 dal Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia.
Continua a leggere
|