CONCERTO PER LA PACE -BASILICA DI AQUILEIA, DIRETTORE RICCARDO MUTI, 14 giugno 2024

417517894_870275018462165_4381824680311144373__20240624-082802_1

Sul palco e in platea (o meglio, nella navata), sono stati i giovani i protagonisti del Concerto per la pace che si è tenuto lo scorso 14 giugno presso la Basilica Patriarcale di Aquileia. L’evento - terzo appuntamento mutiano in FVG dopo il concerto “Vie dell’Amicizia” del 2010 a Trieste e il Requiem di Verdi del 2015 al Sacrario di Redipuglia - è stato seguito da più di 2000 persone grazie ai due maxischermi in piazza Capitolo e in piazza Patriarcato. L'accesso alla chiesa, patrimonio Unesco dal 1994, era invece riservato - al netto di autorità e stampa - esclusivamente agli under 35 che occupavano la navata centrale per ascoltare l’Orchestra giovanile Cherubini diretta come di consueto dal suo fondatore Riccardo Muti. Un Maestro Muti asciutto sia nel gesto direttoriale che nell’eloquio, tanto da risultare emozionato durante l’atteso discorso conclusivo a cui ci ha ormai abituato.

La serata è iniziata con l’Ouverture nello stile Italiano in do maggiore di Franz Schubert, un vero e proprio omaggio al linguaggio musicale italiano da parte del compositore austriaco che era rimasto affascinato dallo stile di Rossini. La lettura offerta da Muti - poco aiutata dall’acustica della Basilica - risulta un po’ austera e frammentata, priva dello spirito e dell’ironia tipica del pesarese. Simile è il discorso per la Sinfonia in si minore n. 8 “Incompiuta” dello stesso autore resa in tutta la sua complessa monumentalità e rigida perfezione strumentale, ma priva di una visione attualizzante o che dà spazio a qualche ripiegamento interiore.

Ben diverso invece è stato il risultato nel caso del Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K 622 di Wolfgang Amadeus Mozart, soprattutto grazie alla prova maiuscola di Daniel Ottensamer che è riuscito a dimostrare tutta la sua grandezza - non puramente virtuosistica - di interprete e di strumentista, forte di una grande espressività e varietà di colori, seppur indugiando in qualche pianissimo effettistico, ma diciamo che l'occasione lo permetteva.

Ottimo il dialogo con l’orchestra e con Muti che ha riproposto il suo Mozart teso, corposo e vitale, ben diverso da quello esangue cui siamo soliti ascoltare negli ultimi anni.

La seconda parte del concerto è ripresa con Contemplazione di Alfredo Catalani, brano composto in occasione del primo concerto all’estero dell’orchestra della Scala durante l’Esposizione universale di Parigi del 1878 e ritrovata più di cento anni dopo. In questo caso la Cherubini riesce a far risaltare tutta la bellezza belcantistica della melodia, in cui si intravede una certa tragicità di fondo.

Al termine successo pieno per tutti quanti tributato da un pubblico decisamente caloroso e soddisfatto.

Andrea Bomben 

La recensione si riferisce al concerto di venerdì 14 giugno 2024.

 

LOCANDINA

Direttore

Riccardo Muti

Clarinetto

Daniel Ottensamer

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Franz Schubert

Ouverture nello stile Italiano in do maggiore op. 170 D 591

Wolfgang Amadeus Mozart

Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K 622

Alfredo Catalani

Contemplazione

Franz Schubert

Sinfonia in si minore n. 8 “Incompiuta”

FOTO NICOLA OLEOTTO - FABIO PAPPALETTERA