Al via la 75aStagione estiva del Luglio Musicale Trapanese. Un teatro che non è solo quello creato dalla scena naturale, immerso nel verde della Villa Margherita, ma é anche vero cuore culturale della Città di Trapani: un teatro di tradizione, uno fra i pochi presenti in Italia (sono solamente ventinove) che, con forza e determinazione, porta avanti anno dopo anno il suoprogetto artistico. Per la Stagione estiva 2023 un'ampia selezione di spettacoli, dal 16 giugno al 15 settembre, che spaziano dalla magia dell'opera, all’eleganza della danza e dei concerti.
La Stagione del Luglio Musicale Trapanese rappresenta una celebrazione dell'arte e della cultura, una dichiarazione di impegno nel promuovere l'eccellenza artistica e nel portare il grande patrimonio culturale al pubblico. Ci impegniamo ad offrire ai talenti locali uno spazio per potersi esprimere” – queste le parole di Giacomo Tranchida, sindaco del Comune di Trapani e Rosalia d’Alì, assessore alla Cultura del Comune di Trapani.
“Ad un anno dal mio insediamento, continua il mio impegno per lo sviluppo del progetto gestionale.
La prima fase della gestione è stata complessa e difficile. Credo che il Luglio Musicale Trapanese, la cui storia e la cui notorietà sono indubbiamente un punto di forza, meriti uno sforzo comune e un impegno di tutte le forze culturali, economiche della città e non solo, per continuare ad essere un punto di riferimento della lirica e dello spettacolo dal vivo della nostra città. Ribadiamo la possibilità di sponsorizzare o di diventare mecenati del teatro attraverso l’art bonus” - così afferma Natale Pietrafitta, consigliere delegato del Luglio Musicale Trapanese.
“La Stagione è stata pensata per offrire al pubblico un’offerta variegata di esperienze artistiche, dalle più classiche alle più innovative, ponendo l’attenzione sulla scelta di cast di fama internazionale, ma senza dimenticare i talenti locali” -così dichiara Walter Roccaro, direttore artistico del Luglio Musicale Trapanese.
La 75a Stagione estiva è organizzata dal Luglio Musicale Trapanese con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana e del Comune di Trapani.
Partner del progetto: Airgest SpA, ATM SpA. Media partner: Rai Cultura.
Andrea Pennacchi, Federica Molteni, Marta Cuscunà, Paola Roscioli, Ascanio Celestini, Arianna Scommegna, Lella Costa saranno protagonisti, dal 24 agosto al 3 settembre, della seconda edizione di Voci Umane. Musei e Teatro di Narrazione, il festival del teatro di narrazione promosso dalla Direzione regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura) per volontà della direttrice Emanuela Daffra.
E’ ancora e sempre la grande orchestra sinfonica la protagonista del “Settembre dell’Accademia”, giunto quest’anno alla 32esima edizione. Ma con l’imperativo di mantenersi vitale e sensibile alle istanze del rinnovamento e della diversificazione, quest’anno l’Accademia Filarmonica ha voluto allargare lo sguardo anche a generi, organici e repertori diversi: dalla seducente musica americana del primo Novecento che si contamina con il jazz, alla musica da film di Morricone e Rota, entrata ormai nel canone classico, alla multiforme musica barocca nel nome tutelare della venezianità settecentesca, Antonio Vivaldi, fino a un ensemble di dodici violoncellisti fuoriclasse dei Berliner Philharmoniker impegnati in trascrizioni di ogni tipo, compresi gli evergreen di Duke Ellington e Astor Piazzolla. Accanto a queste escursioni extraterritoriali brilla il grande romanticismo, quest’anno collocato a più nord-est rispetto alla tradizione austrotedesca: Dvořák, i russi Musorgskij, Čajkovskij, Rachmninov e Stravinskij e i nordici Rautavaara., Grieg e Pärt.
Un appuntamento che anche quest’anno unisce l’attenzione verso la cultura alla sensibilità nei confronti di chi affronta e vive ogni giorno attraverso le perenni ansie che una malattia comporta.
Stiamo parlando della sindrome di Sotos malattia genetica rara e particolarmente insidiosa in quanto si fa lentamente strada nella vita e nel cuore dei famigliari.
Si tratta infatti di un ritardo psicomotorio e cognitivo di grado variabile, una sindrome di iperaccrescimento che colpisce la prima infanzia e che può protrarsi fino all’adolescenza. Proprio per sostenere e diffondere informative riguardo questa terribile malattia che va a colpire i bambini proprio nel delicato momento formativo della loro crescita e sviluppo è nata l’associazione “Assi Gulliver” e a suo sostegno si terrà sabato giugno alle ore 21.00 presso il Teatro Olimpico di Vicenza, un concerto benefico nell’ambito del festival “Vicenza in Lirica”, organizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, Comune di Vicenza, Gallerie d’Italia - Vicenza, Agsm Aim, con il fondamentale supporto di diversi sponsor privati e con il patrocinio della Regione del Veneto e Teatro la Fenice.
Il concerto vedrà impegnati il Coro di Vicenza diretto da Giuliano Fracasso, il soprano Claudia Belluomini e la straordinaria partecipazione del contralto Alessandra Visentin. Al pianoforte il maestro cubano Marcos Madrigal, tra i più ricercati al mondo per il suo virtuosismo musicale. Il programma della serata prevede musiche di: Rossini, Gluck, Offenbach, Verdi. Non mancherà la presenza di alcuni bambini affetti dalla Sindrome con particolari ed emozionanti sorprese. A sostegno della serata saranno presenti anche alcuni Sindaci ed Assessori dei Comuni della provincia di Vicenza. Tutto il ricavato della serata verrà destinato ad Assi Gulliver per sostenere la ricerca.
Annunciate le stagioni artistiche del Teatro Regio di Parma!
STAGIONE LIRICA
Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti in un nuovo allestimento, Tosca di Giacomo Puccini sono le opere che da gennaio a maggio compongono la Stagione Lirica, a cui si aggiunge il Concerto sinfonico corale per celebrare il 195° compleanno del Regio.
Sul podio Diego Ceretta, Sesto Quatrini, Daniel Oren, alla direzione della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma, dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Tra i progonisti in scena
Anastasia Bartoli, Maria Kataeva, Nina Minasyan, Roberto de Candia,
Andrzej Filonczyk, Maxim Mironov, Brian Jadge, John Osborn,
Roberto Tagliavini, Luca Salsi.
STAGIONE CONCERTISTICA
Il Trio di Parma con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Diego Ceretta inaugura la Stagione Concertistica, realizzata da Società dei Concerti di Parma, nel primo dei sei concerti che, da gennaio a maggio, vedono protagonisti
il Quartetto Indaco con Alessandro Taverna, Emmanuel Pahud, Trevor Pinnock, Jonathan Manson, Michail Pletnëv, Andrea Lucchesini, Berta Rojas.
PARMADANZA
Da gennaio ad aprile Paul Taylor Dance Company per la prima volta al Regio, Il lago dei cigni della Compagnia Paliashvili di Tbilisi, FND/Aterballetto con una nuova creazione in prima assoluta, Saburo Teshigawara & Rihoko Sato, Ballet Preljocaj con Torpeur in prima nazionale.
REGIOYOUNG
Con i classici di Regio Young Una notte all’opera, Imparolopera e Opera meno nove, la rassegna per scuole e famiglie prende il via con Cartoons! e prosegue con le nuove produzioni di As.Li.Co. ispirate a Il flauto magico e a Turandot, l’appuntamento natalizio con Lo schiaccianoci e il re dei topi, e lo spettacolo musicale Caro Lupo di Drogheria Rebelot.
INCONTRI, LABORATORI, PROVE APERTE
La V edizione del workshop e del concorso Scrivere d’Opera, gli inviti all’ascolto di Prima che si alzi il sipario, le prove aperte, La danza dietro le quinte.
Gran finale del Concorso lirico Tullio Serafin al Teatro Olimpico di Vicenza, mercoledì 7 giugno alle ore 20.30.
Si terrà mercoledì 7 giugno alle ore 20.30 presso il Teatro Olimpico di Vicenza il primo evento di richiamo internazionale del festival “Vicenza in Lirica” organizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, Comune di Vicenza, Gallerie d’Italia - Vicenza, Agsm Aim, con il fondamentale supporto di diversi sponsor privati, con il patrocinio della Regione del Veneto e Teatro la Fenice.
A dare il “la” alla programmazione di giugno sarà il concerto finale del Concorso lirico Tullio Serafin. Una serata di grande importanza culturale per la Città di Vicenza che vedrà presenti, in qualità di giurati, nel teatro palladiano esponenti di spicco dei teatri più famosi a livello internazionale. Presidente di giuria sarà il maestro Alessandro Galoppini, casting manager del Teatro alla Scala con Claudio Orazi sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova, Nicoletta Finzi casting manager del Teatro dell’Opera di Roma, Franco Moretti direttore generale del Festival Puccini di Torre del Lago, Vincenzo De Vivo Direttore Artistico del Teatro delle Muse di Ancona e dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Consulente Artistico della FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, Barbara Frittoli soprano, Renata Lamanda mezzosoprano, Giovanna Canetti docente di canto e Andrea Castello, direttore artistico del Festival Vicenza in Lirica e presidente dell’Archivio storico Tullio Serafin. Protagonisti sul palco del Teatro Olimpico saranno i giovani cantanti lirici under 34 che sono passati alla fase finale del Concorso, scelti tra oltre 200 candidati provenienti da tutto il mondo. In programma le musiche dell’opera “Così fan tutte” di Mozart” che verrà allestita in forma scenica il 7, 9 e 10 settembre al Teatro Olimpico con protagonisti i vincitori del Concorso.
Il trionfo del tempo e del disinganno di Georg Friedrich Händel
per la prima volta in scena a Venezia, al Teatro Malibran
Mai rappresentato prima a Venezia, Il trionfo del tempo e del disingannodi Georg Friedrich Händel approda finalmente sul palcoscenico del Teatro Malibran, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2022-2023. L’opera andrà in scena in un nuovo allestimento affidato per la parte musicale a uno specialista del repertorio quale è Andrea Marcon e con regia, scene, costumi, light design e coreografia dell’artista giapponese Saburo Teshigawara. Cinque le repliche in programma: il 25, 28, 30 maggio, 1 e 3 giugno 2023. Lo spettacolo va ins cena con il supporto dell’Agency for Cultural Affairs, Government of Japan through the Japan Arts Council.
Composto per la prima volta nel 1707 – Händel aveva appena ventidue anni – su libretto del cardinale Benedetto Pamphilj, poi rivisitato due volte a distanza di molti anni, nel 1737 e 1757, il primo lavoro oratoriale del compositore tedesco si configura come una precisa allegoria con quattro protagonisti, Bellezza, Piacere, Tempo e Disinganno, una sorta di manifesto di austerità che porta l’eco della Controriforma. Bellezza (soprano) vive sotto l’incantesimo di Piacere (soprano) finché Tempo (tenore) e Disinganno (contralto) la convincono a imboccare una nuova via di pentimento e devota austerità. Composto di due parti, comprende alcune delle più belle arie händeliane (in particolare l’ammaliante «Lascia la spina»), passi virtuosistici per l’organo (destinati allo stesso Händel) e per il primo violino (parte scritta espressamente per Arcangelo Corelli, direttore della prima esecuzione). Il trionfo del tempo e del disinganno rimase per Händel una sorta di magazzino da cui attinse per altri lavori in non meno di trenta occasioni.
Auditorium di Radio France e Théâtre des Champs-Élysées
Rendez-vous con la musica romantica francese
Comunicato Stampa
Il Palazzetto Bru Zane annuncia la decina edizione del suo “Festival parigino” che si terrà dal 19 giugno al 4 luglio all’ Auditorium di Radio France e al Théâtre des Champs-Élysées.
Anticipato da un’importante e apprezzata stagione veneziana, a Parigi il Festival proporrà quattro prestigiosi appuntamenti, molto diversi per genere, che porteranno avanti le tematiche aperte dai cicli veneziani: “Grisélidis” per Massenet, “Fausto” di Louise Bertin e un concerto sinfonico per le compositrici romantiche.
Si inizia con un doppio appuntamento 19 e 20 giugno, rispettivamente con i “Motets” all’Auditorium di Radio France lunedì 19 giugno, i mottetti del Secondo Impero e della Terza Repubblica, genere questo che generalmente viene considerato austero ma che qui riuscirà a stupire e “Fausto” di Louise Bertin al Théatre des Champs-Elysées martedì 20 giugno. Quest’ultima è di particolare rilievo in quanto si tratta della prima opera cantata in italiano che il Palazzetto Bru Zane propone al suo pubblico nell’ambito del repertorio romantico francese. Siamo a pieno titolo nella riscoperta di una compositrice francese! L’opera sarà registrata per la collana Opéra Français. Mentre il concerto del 23 giugno farà scoprire le sinfonie di ben sette delle compositrici romantiche già presenti nel cd box uscito di recente per Bru Zane Label. Dulcis in fundo, il 4 luglio sarà “Griselidis” di Jules Massenet a prendere la scena, sempre al Théatre des Champs-Elysées.
LUNEDÌ 19 GIUGNO ORE 20
AUDITORIUM DE RADIO FRANCE
MOTTETTI DAL SECONDO IMPERO ALLA TERZA REPUBBLICA
Mottetti di Fauré, Chausson, Sohy, Chaminade, Gounod, Saint-Saëns, Grandval, Bonis e Delibes Chœur de Radio France
Christophe Grapperon direzione, Judith van Wanroij soprano, Isabelle Druet mezzosoprano Cyrille Dubois tenore, Thomas Dolié baritono, Karol Mossakowski organo, Victor Julien-Lafferrière violoncello, Chouchane Siranossian violino, Yann Dubost contrabbasso, Anaïs Gaudemard arpa. Coproduzione Radio France / Palazzetto Bru Zane
MARTEDÌ 20 GIUGNO ORE 19.30
THÉÂTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES
FAUSTO DI LOUISE BERTIN
LES TALENS LYRIQUES CORO DELLA RADIO FIAMMINGA
Christophe Rousset direzione Fausto Karine Deshayes, Margherita Karina Gauvin, Mefisto Ante Jerkunica Valentino Nico Darmanin, Catarina Marie Gautrot, Una Strega / Marta Diana Axentii Wagner / Un banditore Thibault de Damas Esecuzione in forma di concerto Coproduzione Théâtre des Champs-Élysées / Palazzetto Bru Zane / Les Talens Lyriques / Coro della Radio fiamminga Edizioni musicali Palazzetto Bru Zane Registrazione per la collana “Opéra français” – Bru Zane Label
VENERDÌ 23 GIUGNO ORE 20
THÉÂTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES
COMPOSITRICI ROMANTICHE
Opere di Bertin, Farrenc, Holmès, Danglas, Bonis, Grandval e Jaëll Orchestre de Chambre de Paris Herve Niquet direzione David Kadouch pianoforte Coproduzione Orchestre de Chambre de Paris / Palazzetto Bru Zane
MARTEDÌ 4 LUGLIO ORE 19.30
THÉÂTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES
GRISÉLIDIS DI JULES MASSENET
ORCHESTRE ET CHŒUR DE L'OPÉRA NATIONAL DE MONTPELLIER OCCITANIE
Jean-Marie Zeitouni direzione Grisélidis Vannina Santoni, Alain Frédéric Antoun, Le Marquis Thomas Dolié Le Diable Tassis Christoyannis, Fiamina Antoinette Dennefeld, Bertrade Adèle Charvet Gondebaud Adrien Fournaison, Le Prieur Thibault de Damas Esecuzione in forma di concerto CoproduzioneThéâtre des Champs-Élysées / Opéra Orchestre national Montpellier Occitanie / Palazzetto Bru Zane Edizioni Heugel Registrazione per la collana “Opéra français” – Bru Zane Label
Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française
La missione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, con sede a Venezia, è la riscoperta e la diffusione a livello internazionale del patrimonio musicale francese (1780-1920), concepisce e progetta programmi incentrati sul repertorio romantico francese. Si occupa sia di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese (chanson, opéra-comique, operetta). Il centro, inaugurato nel 2009 per volere della Fondation Bru, ha sede a Venezia in un palazzo del 1695 appositamente restaurato per ospitarlo.
Dopo 24 anni di assenza torna dal 19 al 25 maggio sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo il capolavoro del teatro musicale russo, “Evgenij Onegin”, di Pëtr Il’ičČajkovskij.
A dirigerlo Omer Meir Wellber con un cast che vede nei ruoli principali Carmen Giannattasio e Artur Rucinski. La regia è del regista svizzero Julien Chavaz.
Diretta streaming sulla Web Tv del Teatro, venerdì 19 maggio, dalle 20:00
Torna da venerdì 19 maggio alle 20:00, sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo dopo 24 anni di assenza, Evgenij Onegin,l’opera lirica in tre atti e sette quadri, composta nel 1878 daPëtrIl’ič Čajkovskij, nell’allestimento del Teatro dell’Opera di Magdeburgo e dell’Opéra de Lorraine. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, dirige il maestro Omer Meir Wellber che l’aveva già fortemente voluta come opera inaugurale della Stagione 2021, poi sospesa e riprogrammata a causa del Covid. La mise en scène è del regista svizzero Julien Chavaz.
Una storia semplice, di inquietudini, disincanto, amori perduti e rimpianti, trasformata in un capolavoro in versi dal genio diPuškin edalla sensibilità di Čajkovskijche ne ha fatto un’opera cardinale del teatro musicale.
Costanza Principe, giovane e premiata pianista, esegue il 4° Concerto di Rachmaninov, rara pagina prediletta dai grandi maestri. Al debutto sul podio veronese Valentin Uryupin, direttore in ascesa, al cimento con la 6^ Sinfonia di Šostakovič. Rachmaninov, compositore e pianista russo tardoromantico di fama internazionale, si trasferì all’estero poco prima della Rivoluzione del 1917, per stabilirsi negli Stati Uniti dapprima idolatrato, poi col tempo diventando una sorta di grande inattuale, baluardo iper-romantico in mezzo a innovazioni e correnti musicali. Il suo Quarto concerto per pianoforte e orchestra (l’ultimo, eccettuate le Variazioni su tema di Paganini) vide la luce nel 1926 dopo lunga gestazione ed ebbe per altri quindici anni ritocchi e tagli. Il risultato (nei canonici tre movimenti con un Adagio in posizione centrale fra due Allegro vivace) è una sintesi della poetica di Rachmaninov, con uno sguardo al ‘900 intorno a lui: inalterate sono la ricca vena melodica, la densità dell’armonia e la varietà timbrica, nonché il virtuosismo richiesto allo strumento solista. Meno famoso del Secondo e del Terzo, il Quarto in sol minore ha sempre avuto estimatori e raffinati interpreti (uno per tutti: Benedetti Michelangeli): caratteristica apprezzata dal pubblico e riconosciuta in vari premi alla concertista Costanza Principe, interprete già applaudita a Verona e qui al suo esordio con l’Orchestra di Fondazione Arena. Debuttante di prestigio al Teatro Filarmonico è anche il direttore Valentin Uryupin, giovane ma già esperto conoscitore del repertorio tanto sinfonico quanto operistico. Dal poderoso organico dell’Orchestra areniana trarrà i colori della nostalgia di Rachmaninov, lontano dalla madrepatria e figlio di un tempo irrimediabilmente cambiato dalla rivoluzione, ma anche la stessa terra vista dallo sguardo realista e vigile di chi vi è rimasto anche durante il regime sovietico: spentosi Prokof’ev, lo scettro di massimo compositore russo vivente toccò a Dmitri Šostakovič. Prolifico sinfonista, dovette affrontare la scure della censura per tutti gli artisti non allineati, addirittura ritirando le proprie opere: dopo il successo ufficiale della Quinta sinfonia, desta scalpore la nascita nello stesso clima (1939) dell’anomala Sesta sinfonia in si minore (stesso numero e tonalità della Patetica, il testamento di Čajkovskij). Le anomalie stanno nella forma e nella sostanza: in luogo dei quattro tempi tradizionali, ve ne sono tre, di cui il primo è un misterioso Adagio seguito da due vivacissimi e brevi scherzi; una risata nervosa, ironica e distaccata, che stempera con un’amarezza allucinata la tensione accumulata nel lungo primo movimento. Šostakovič, ben conscio della pericolosità del suo presente, non dissimula la tensione, ma offre anche un piccolo Main Sponsor omaggio al (suo) passato: una citazione dell’amato Rossini, che sarebbe tornata anche nell’estremo lavoro da lui firmato. Il 9° concerto sinfonico debutta venerdì 12 maggio alle 20 e replica sabato 13 maggio alle 17, con una durata prevista di 85 minuti, compreso un intervallo. È possibile acquistare biglietti singoli ed esplorare la ricca primavera sinfonica veronese con i nuovi mini-carnet da 3 serate al link
Fondazione Arena di Verona desidera ringraziare BCC di Verona e Vicenza, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor. Novità 2023: il Preludio raddoppia e offre un’introduzione all’ascolto prima di ogni concerto. La rassegna Ritorno a teatro prosegue anche per la Stagione Sinfonica, fra le diverse iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. In questo percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica, il mondo della Scuola potrà assistere agli spettacoli in cartellone al Teatro Filarmonico con l’opportunità di partecipare ad un Preludio nella prestigiosa Sala Maffeiana un’ora prima dell’inizio a cura della Fondazione Arena di Verona. Per il 9° concerto è possibile prenotare il Preludio di venerdì 12 alle 19 e quello di sabato 13 maggio alle 16. Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel 0458051933
"Festival Vicenza in Lirica…e rideremo delle farfalle dorate" Dal 7 giugno al 10 settembre al Teatro Olimpico di Vicenza
Giunge all’undicesima edizione il "Festival Vicenza in Lirica…e rideremo delle farfalle dorate" ideato e promosso dall’associazione Concetto Armonico, con la direzione artistica di Andrea Castello. Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del sostegno e collaborazione del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin. Inoltre sponsor privati, partner e collaborazioni supportano l'iniziativa. È fondamentale la collaborazione con le Gallerie d’Italia - Vicenza, istituzione fra le prime a credere nel festival. La rassegna, che trova ospitalità al Teatro Olimpico con un cartellone denso di proposte articolate dal 7 giugno al 10 settembre, per poi concludersi ad ottobre è presentata all'Odeo del Teatro Olimpico dall'amministrazione comunale e dal direttore artistico Andrea Castello.
Debutta a Bologna l’allestimento deiVespri siciliani di Giuseppe Verdi firmato dalla regista palermitana Emma Dante, che rilegge la “sua” Sicilia, e che vede la Direttrice musicale del Teatro Comunale Oksana Lyniv affrontare il titolo per la prima volta.Coprodotto con il Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Real di Madrid e il Teatro Massimo di Palermo – dove è già andato in scena nel gennaio 2022 a trent’anni dalle stragi di mafia del 1992 nella versione originale francese – lo spettacolo è stato ripensato e riadattato dalla stessa Dante per i nuovi spazi della fondazione lirico-sinfonica felsinea al Comunale Nouveau, ed è proposto a partire da mercoledì 19 aprile ore 20 (repliche fino al 23 aprile) nella traduzione in lingua italiana di Arnaldo Fusinato.Le tragiche morti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e degli uomini e donne delle loro scorte, innescarono una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile, che generò tra le tante reazioni anche la riappropriazione di spazi cittadini. Alcuni di questi spazi hanno trovato posto nella messinscena di Emma Dante, dove la Palermo di oggi fa da sfondo alla storia di oppressione e di rivolta messa in musica da Verdi.Tra gli interpreti figurano voci verdiane di primo piano come quelle del soprano Roberta Mantegna nella parte della duchessa Elena, del tenore Stefano Secco in quella di Arrigo, del baritono Franco Vassallo nei panni di Guido di Monforte e del basso Riccardo Zanellato in quelli di Giovanni da Procida, nelle date del 19, 21 e 23 aprile. Si alternano con loro nei rispettivi ruoli, il 20 e 22 aprile, Sara Cortolezzis, Michal Lehotský, Gustavo Castillo e Fabrizio Beggi. Completano il cast Gabriele Sagona (Il Sire di Bethune), Ugo Guagliardo (Il conte di Vaudemont), Carlotta Vichi (Ninetta), Francesco Pittari (Danieli), Manuel Pierattelli (Tebaldo), Alessio Verna (Roberto) e Vasyl Solodkyy (Manfredo).Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau. I biglietti – da 20 a 160 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio. Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/i-vespri-siciliani/
Il festival Vicenza in Lirica, giunto alla sua undicesima edizione, svela i primi titoli in programma al Teatro Olimpico di Vicenza da giugno a settembre 2023. Il festival è organizzato dall’associazione Concetto Armonico con la direzione artistica di Andrea Castello, gode del sostegno del Ministero della Cultura, del sostegno e collaborazione del Comune di Vicenza, del patrocinio della Regione del Veneto e del sostegno di numerosi sponsor privati, linfa vitale per il principale festival di musica lirica, che si ripete dal 2013 nella città palladiana.
Saranno cinque i titoli al Teatro Olimpico di Vicenza, tra concerti ed opere, con protagonisti giovani cantanti lirici già avviati alla carriera, grandi nomi della lirica, orchestre ed ensemble di caratura internazionale. Non mancherà l’aspetto benefico, oltre che un’intesa attività di formazione attraverso le masterclass di canto lirico, l’Opera-Studio e il progetto “Artigiani all’Opera!” in collaborazione con Confartigianato Imprese Vicenza.
L’opera ispirata ai Dolori del giovane Werther va in scena con un giovane cast di prestigio. L’allestimento di Stefano Vizioli, con un mondo intero che prende vita dalle appassionate lettere, porta al Teatro Filarmonico l’amore più celebre del Romanticismo letterario. Dirige Francesco Pasqualetti, per la prima volta alla guida dell’Orchestra arenianaIl richiesto e poliedrico Dmitry Korchak debutta al Filarmonico come protagonista di Werther, ruolo ambìto da tutti i tenori, accanto alle Charlotte di Vasilisa Berzhanskaja e Chiara Tirotta e all’Albert di Gëzim Myshketa ∙ Completano il cast artisti emergenti come Granatiero, Park, Mezzaro, Sagona, Guglielmi, Todorovitch e i bimbi del coro di voci bianche A.Li.Ve. diretti da Pasqualetti ∙ Il regista Vizioli guida la narrazione dell’opera in un allestimento potentemente evocativo con le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Vincenzo Raponi e i contributi video multimediali di Imaginarium Creative studio ∙ Terzo titolo della Stagione Lirica 2023, Werther offre con la musica più toccante di Massenet anche un’occasione imperdibile di ampliamento del repertorio per i complessi di Fondazione Arena e per il pubblico del Teatro FilarmonicoWerther va in scena domenica 26 marzo (alle 15.30) e replica mercoledì 29 (alle 19), venerdì 31 (alle 20) e domenica 2 aprile (alle 15.30). Si ricorda che per l’accesso agli spettacoli non è più obbligatoria la presentazione di certificazione verde né l’uso di mascherina. I biglietti sono disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico
Va in scena al Teatro La Fenice Ernani di Giuseppe Verdi. La quinta opera del catalogo verdiano – e la prima delle cinque commissioni del Teatro veneziano al bussetano – verrà ora proposta in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, con la regia Andrea Bernard, le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e il light design di Marco Alba, e con Riccardo Frizza alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Nel cast figureranno per i ruoli principali Anastasia Bartoli, Piero Pretti, Michele Pertusi ed Ernesto Petti. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro La Fenice il 16, 19, 22, 25, 28 marzo 2023 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2022-2023. La prima di giovedì 16 marzo 2023 ore 19.00 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.
Il cast, prestigiosissimo, comprende Piero Pretti nel ruolo di Ernani, Ernesto Petti in quello di don Carlo; Michele Pertusi in quello di don Ruy Gomez de Silva, Anastasia Bartoli in quello di Elvira. Rosanna Lo Greco sarà Giovanna; Cristiano Olivieri, don Riccardo; Francesco Milanese, Jago. Maestro del Coro Alfonso Caiani.
Ecco il dettaglio delle recite, con orari e turni di abbonamento: giovedì 16 marzo 2023 ore 19.00 (turno A); domenica 19 marzo ore 15.30 (turno B); mercoledì 22 marzo ore 19.00 (turno E); sabato 25 marzo ore 15.30 (turno C); martedì 28 marzo ore 19.00 (turno D). Per informazioni www.teatrolafenice.it
Ha segnato la quarta presenza sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai del grande direttore d’orchestra inglese Daniel Harding il concerto che Rai Cultura trasmette in prima visione tv venerdì 24 febbraio alle 21.15 su Rai5. La serata, registrata nell’aprile 2022, ha visto anche il primo incontro di Harding con il pubblicodell’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, essendosi svolti a porte chiuse tutti e tre i suoi precedenti concerti a causa della pandemia.
Nato nel 1975 a Oxford, Daniel Harding ha iniziato giovanissimo la carriera come assistente prima di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra e poi di Claudio Abbado presso i Berliner Philharmoniker. Ha ricoperto incarichi presso l’Orchestre de Paris, la Mahler Chamber Orchestra, la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, ma è stato ospite di tutte le più prestigiose istituzioni musicali del mondo, dai Berliner e Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo, al Teatro alla Scala.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Harding è affiancato dal violinista greco Leonidas Kavakos, salito alla ribalta internazionale giovanissimo, dopo aver vinto il Concorso Sibelius nel 1985 e i Premi Paganini e Naumburg nel 1988. Da allora è protagonista con le compagini e i direttori più prestigiosi. Ospite frequente dell’OSN Rai fin dal 1999, propone Il Concerto n. 2 per violino e orchestra di Béla Bartók, scritto nel 1937 per il violinista Zoltán Székely ed eseguito per la prima volta nel 1939 ad Amsterdam.
Chiude la serata la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Johannes Brahms, ultimata nel 1876 ma i cui primi abbozzi risalgono al 1855. La distanza che intercorre tra l’inizio del lavoro e la sua conclusione è da ricondurre alla continua insoddisfazione e all’incessante ricerca di perfezione da parte del compositore tedesco. Nel Finale è possibile riconoscere una reminiscenza del celebre tema dell’Inno alla gioia di Beethoven. La prima esecuzione della Sinfonia in do minore, avvenuta il 4 novembre 1876 a Karlsruhe sotto la direzione di Felix Otto Dessoff, ebbe un grande successo. Il direttore d’orchestra Hans Von Bülow la ribattezzò la “Decima Sinfonia di Beethoven”, quasi a indicare in Brahms l’erede del compositore di Bonn.
Venerdì debutta la grande musica eseguita dall’Orchestra di Fondazione Arena, diretta dal maestro tedesco Eckehard Stier per la prima volta a Verona. In programma la celebre Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, viaggio titanico in un mondo sonoro intenso e spettacolare Fra le novità del 2023, Arena Young raddoppia, offrendo per tutti i concerti i suoi Preludi introduttivi pensati per la Scuola ma aperti ad ogni fascia di pubblico.1° Concerto
Musiche di Mahler ∙ Eckehard Stier Direttore
Venerdì 24 febbraio ore 20.00 Sabato 25 febbraio ore 17.00 TEATRO FILARMONICO DI VERONA
Atteso dal pubblico ceciliano è il ritorno del direttore austriaco Manfred Honeck che giovedì 23 febbraio alle ore 19.30 (con repliche venerdì 24 febbraio alle ore 20.30 e sabato 25 febbraio alle ore 18)salirà nuovamente sul podio dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia istruito da Piero Monti e, come lo scorso anno in occasione del Requiem del salisburghese, di nuovo per un programma interamente dedicato a Mozart. Musica “scomoda, […] rischiosa e difficile da suonare bene. Se fai troppo, è pericoloso; se non fai nulla, è orribile. Devi trovare l’effetto giusto, il tempo giusto”, ha affermato alcuni anni fa il direttore in un’intervista. Honeck, regolarmente ospite di Santa Cecilia fin dal 2013, è Direttore Musicale della Pittsburgh Symphony Orchestra, dove rimarrà fino al termine della stagione 2027-2028 (“Ungentleman austriaco con un’orchestra a Pittsburgh”, ha titolato il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung) e dirige abitualmente le orchestre più blasonate: Berliner e Wiener Philharmoniker, Gewandhausorchester di Lipsia, Staatskapelle di Dresda, Royal Concertgebouw Orchestra, London Symphony Orchestra, solo per citare le più celebri. Lo scorso autunno ha debuttato al Metropolitan di New York, e nel 2018 la giuria dell’International Classical Music Awards lo ha eletto "Artist of the Year".
Honeck salirà dunque sul podio per la Sinfonia n. 40 di Mozart, che attacca con uno dei temi più suggestivi e straordinari mai concepiti in musica, mentre nella seconda parte sarà la volta della Grande Messa in do minore K 427. Come ha dichiarato lo stesso Honeck “la Messa che ha composto nel 1782 è stata un’offerta votiva (per il superamento delle difficoltà che si frapponevano al suo matrimonio e come dono a Konstanze, ndr.) per la moglie […]. Per me rappresenta un miracolo musicale […] È un vero gioiello del suo repertorio e, come il Requiem, anche questo lavoro è rimasto incompiuto”. In una lettera inviata al padre nel gennaio del 1783, il ventisettenne Wolfgang rivela di aver fatto "una promessa nel [suo] cuore” e che “la migliore prova di questa promessa è la partitura d'una Messa che ancora aspetta d'essere completata”. Ma Mozart non l’avrebbe mai portata a termine: ne completò solo il Kyrie, il Gloria e il Sanctus-Benedictus, mentre il Credo è rimasto interrotto all'lncarnatus est e l'Agnus Dei manca totalmente. Completano il cast i sopraniLea Desandre e Rosa Feola, nelle ultime stagioni ospite del Teatro alla Scala, del Metropolitan di New York e del Covent Garden di Londra, il tenore Mauro Peter (ascoltato lo scorso anno proprio nel Requiem diretto da Honeck)e il basso Patrizia La Placa.
Dopo dodici anni, il 100° Arena di Verona Opera Festival 2023 propone una seconda nuova produzione nella stessa stagione: oltre all’Aida inaugurale, un Rigoletto tutto nuovo che diventa un omaggio al grande cinema neorealista italiano degli anni ’50
Antonio Albanese debutta all’Arena di Verona come regista di RIGOLETTO, seconda novità del 100° Opera Festival 2023
1, 7, 20 luglioore 21.00
4 agosto ore 20.45
Scene di Guillermo Nova, luci di Paolo Mazzon e un cast di stelle per ognuna delle 4 irripetibili serate dirette da Marco Armiliato: poker di protagonisti coi baritoni Roman Burdenko, Ludovic Tézier, Luca Salsi, Amartuvshin Enkhbat e debutti di lusso con Nina Minasyan, Nadine Sierra, Yusif Eyvazov, Juan Diego Flórez, PiotrBeczała
«La mia migliore opera!». Così Giuseppe Verdi definiva Rigoletto, dopo aver sfidato la censura e conquistato il pubblico di mezza Europa, compreso Victor Hugo, autore dello scandaloso dramma Le Roi s’amuse tradotto in musica da Verdi con i versi del fidato Piave. Per un capolavoro del teatro musicale di tutti i tempi, mai uscito dal repertorio dalla prima veneziana del 1851, Fondazione Arena guarda ad un uomo di teatro (e del cinema italiano) di oggi, chiamando alla regia Antonio Albanese, pluripremiato attore e regista che ha già firmato messinscene d’opera, fra gli altri, al Teatro alla Scala di Milano, al Lirico di Cagliari, al Petruzzelli di Bari e al Filarmonico di Verona: Rigoletto sarà il suo debutto su grande scala nel millenario anfiteatro veronese. Con lui, il team creativo del nuovo allestimento è composto da esperti apprezzati in tutto il mondo: Juan Guillermo Nova alle scene e Paolo Mazzon alle luci. Rigoletto è il settimo titolo più rappresentato nella storia del Festival, con 102 recite distribuite in dieci allestimenti diversi lungo sedici estati fino al 2017, tutti di impronta storicizzante e tradizionale. Questa produzione giunge a vent’anni esatti dall’ultima, che ricostruiva i bozzetti del 1928: è inoltre la prima occasione, dal 2011, in cui l’Arena di Verona propone un secondo nuovo allestimento nello stesso Festival.