AL TEATRO FILARMONICO
RIPRENDE LA STAGIONE ARTISTICA 2020
DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
dal 16 ottobre al 31 dicembre 2020
Riparte nel segno della totale sicurezza per pubblico e lavoratori la Stagione Artistica di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico, dopo il successo ottenuto dal Festival d’estate e dai concerti nelle più belle piazze di Verona. L’Orchestra e il Coro areniani tornano protagonisti con otto concerti e Un ballo in maschera di Verdi in forma di concerto dal 16 ottobre al 31 dicembre, per una capienza che grazie alle deroghe confermate dal recente DPCM, consentirà di ospitare 489 spettatori per ciascun concerto.
Fondazione Arena propone tra ottobre e novembre ben sette diversi programmi, oltre al Gala di San Silvestro fuori abbonamento, con concerti volti a fare conoscere e riscoprire pagine orchestrali e forme sinfoniche nate intorno a Beethoven (1770-1827), di cui nel 2020 si celebrano i 250 dalla nascita. L’Opera invece torna sul palcoscenico del Filarmonico nel mese di dicembre, con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, presentata in forma di concerto.
«Verona conferma il suo ruolo di città della musica, non solo all'aperto ma anche con l'offerta invernale – dice il Sindaco Federico Sboarina, Presidente di Fondazione Arena –. Anche in una situazione complicata come quella che tutto il mondo sta vivendo, non abbiamo rinunciato alla stagione invernale con concerti che vedranno esibirsi i professionisti e gli artisti di Fondazione Arena. La passione per la musica del pubblico e la difesa dei posti di lavoro vengono prima di tutto. Per questo, con investimenti per la sicurezza e adottando tutte le misure necessarie, siamo riusciti a riaccendere l’Arena quando sembrava impossibile, abbiamo riempito le piazze in occasione dei concerti gratuiti e ora alziamo il sipario anche al Teatro Filarmonico. Quello che abbiamo fatto, nonostante le difficoltà del momento, conferma la solidità delle istituzioni ed è un grande orgoglio. Lo facciamo per il pubblico e gli appassionati ma anche e soprattutto per i lavoratori di uno dei settori più colpiti dallo stato di emergenza».