DOPPIO APPUNTAMENTO: LA BENEDIZIONE – Cristian Carrara GIANNI SCHICCHI – Giacomo Puccini, Teatro Coccia di Novara, 25 Ottobre 2024

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Nel perimetro del virtuoso Progetto DNA Italia ideato dalla Fondazione Teatro Coccia, volto a promuovere giovani talenti del nostro panorama operistico, si interrompe il ciclo di farse rossiniane (proposte a partire dal 2021) per celebrare a dovere il centenario pucciniano.

La scelta ricade su “Gianni Schicchi”, che nella sua brevità viene eseguito in affiancamento a un secondo titolo come da tradizione. È tuttavia affascinante e inedito che non si tratti in questa occasione di un titolo di repertorio, ma di una nuova commissione ad hoc.

“La Benedizione”, con musica di Cristian Carrara e libretto di Marco Malvaldi, è un’opera contemporanea eseguita in prima assoluta mondiale, ma legata a doppio filo alla partitura pucciniana sia a livello di soggetto e personaggi, sia a livello stilistico-musicale. Si tratta infatti di una sorta di prologo alle vicende narrate nello Schicchi, dove si vogliono rivelare tutti i retroscena della storia nell’ultimo giorno di vita del vecchio Donati, in un racconto di lugubre ironia e un taglio di trama quasi giallo. Com’è morto il “Povero Buoso”? Perché ha deciso di lasciare tutti i suoi averi al Convento di Santa Reparata? Qualcuno per opporsi ha deciso di ucciderlo? E in che modo? Il pubblico ha finalmente modo di scoprirlo in poco più di mezz’ora di musica, caratterizzata da una struttura orchestrale sinfonicamente solida con forte valorizzazione delle percussioni e un impianto tonale in continuità con i tipici tratti pucciniani. La partitura insiste forse eccessivamente su un declamato teatrale alla lunga piuttosto ripetitivo e difficilmente memorabile, con una quasi totale assenza di abbandoni melodici e parentesi cantabili. Il risultato complessivo è tuttavia brioso e gradevole, con una nuova proposta di qualità che con approccio tradizionale si accosta in punta di piedi al titolo classico, riuscendo perfettamente a creare un’inaspettata continuità a livello percettivo.



Una continuità ben supportata e sostenuta dalla regia di Teresa Gargano, che unisce le due opere anche a livello scenico-visivo con un’unica ambientazione contemporanea dalle tinte noir come le vicende narrate, scevra da rimandi medievali ma con opportuni richiami fiorentini raffigurati nelle volutamente cupe scene di Lorenzo Mazzoletti. Efficaci i costumi di Silvia Lumes che contribuiscono a contestualizzare una ricollocazione anni ’90 coerente nel suo complesso.

Il cast – in gran parte condiviso tra i due cartelloni - attinge in prevalenza dal parco talenti del Progetto AMO (Accademia dei Mestieri dell’Opera del Teatro Coccia), in affiancamento al veterano Marcello Rosiello che interpreta con esperienza il doppio ruolo di Buoso nella Benedizione e il protagonista eponimo in Schicchi. Istrionico al punto giusto ma mai sopra le righe, il baritono barese domina la scena con incisiva espressività scenico-vocale, eccellente dizione e fraseggio sempre in controllo. Da segnalare il tema dell’esilio proposto in prima battuta con solenne ieraticità, con una brillante resa di “Addio Firenze, addio cielo divino” dal retrogusto grave ma divertente e ironico.

Si distingue per solidità musicale e presenza scenica anche il basso Eugenio di Lieto nel ruolo del frate nell’opera contemporanea (di cui è di fatto protagonista) e Betto di Signa nell’opera pucciniana, con timbro profondo e granitico sempre ben gestito con linea di canto pulita, saldamente sostenuta soprattutto nei gravi.

Ottimo il Rinuccio di Nicola di Filippo, che pur risultando leggermente acerbo nella tenuta del palco riesce a stupire per qualità vocali, sicuro nello squillo e svettante in acuto. Fulgido esempio di queste qualità è la sua aria “Firenze è come un albero fiorito”, che avrebbe meritato applausi a scena aperta per brillantezza di esecuzione.

Meno a fuoco la Lauretta di Beatrice Caterino, che pur dotata di timbrica gradevole e un’attenta gestione globale delle dinamiche, risulta piuttosto anonima in scena e dà della celebre aria “O mio babbino caro” una restituzione piuttosto opaca e impersonale.

Esuberanti più teatralmente che musicalmente il Gherardo di Xiaosen Su, la Zita di Francesca Mercuriali e il Simone di Stefano Paradiso.

Efficace l’apporto di tutti gli altri artisti impegnati nei ruoli minori, che dimostrano una grande sinergia supportata da un evidente lavoro registico approfondito a supporto di ciascun personaggio.

Convincente anche la prestazione dei giovanissimi musicisti dell’Orchestra Bazzini Consort, sotto la sapiente bacchetta di Vittorio Parisi. Una concertazione esuberante, a tratti frenetica, ma con una buona tenuta d’insieme e soprattutto un’apprezzabile coerenza esecutiva tra le due opere rappresentate che va a consolidare anche a livello strumentale la resa di un racconto espressivo unico.

L’accoglienza di un nuovo titolo non è mai banale, ma il calorosissimo riscontro del pubblico novarese al calare del sipario fa ben sperare: ci auguriamo che questo dittico inedito possa essere nuovamente riproposto in futuro e - perché no? –trovare il suo posto nel repertorio operistico contemporaneo, in un rispettoso continuum tra il nuovo e il capolavoro della tradizione lirica italiana che tutti conosciamo.

Camilla Simoncini 

PERSONAGGI ED INTERPRETI 

 

“LA BENEDIZIONE”

Opera in un atto su libretto di Marco Malvaldi

Musica di Cristian Carrara

Buoso Marcello Rosiello

Zita Francesca Mercuriali

Gherardo Xiaosen Su

Simone Stefano Paradiso

Rinuccio Nicola Di Filippo

Un Frate Eugenio Di Lieto


“GIANNI SCHICCHI”

Opera in un atto su libretto di Gioacchino Forzano

Musica di Giacomo Puccini

Gianni Schicchi Marcello Rosiello

Lauretta Beatrice Caterino

Rinuccio Nicola Di Filippo

Zita Francesca Mercuriali

Gherardo Xiaosen Su

Nella Zi Jing

Gherardino Giulio Ongeri

Betto Di Signa Eugenio Di Lieto

Simone Stefano Paradiso

Marco Lorenzo Liberali

La Ciesca Mariateresa Federico

Maestro Spinelloccio/ Ser Amantio Ranyi Jiang

Guccio Alberto Parola

Pinellino Jesus Noguera

Buoso Donati Daniele Guida

Orchestra Bazzini Consort

Direttore Vittorio Parisi

Regia Teresa Gargano

Scene Lorenzo Mazzoletti

Costumi Silvia Lumes

 

Photo Credit Mario Finotti