La Chamber Orchestra of Europe, diretta con maestria da Sir Antonio Pappano e accompagnata dal pianista Bertrand Chamayou, ha offerto al pubblico udinese una serata che ha unito il Novecento musicale francese e americano con eleganza e virtuosismo. Un elemento che ha arricchito ulteriormente l'esperienza è stata la tradizione che Pappano ha continuato a portare con sé, quella di introdurre i brani prima di ogni esecuzione. Un'abitudine che il direttore britannico ci ha abituato a vedere nei suoi anni alla guida dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, e che anche in questa occasione ha aggiunto un tocco di coinvolgimento e personalità facenedo apprezzare non solo la musica ma anche la storia e le interconnessioni tra i compositori.
Il programma si è aperto con La Création du monde di Darius Milhaud, un balletto che racconta la Creazione del mondo, ispirato a una fiaba popolare africana. La partitura, con i suoi echi di jazz e ritmi caraibici, ha catturato l’essenza di un caos primordiale, culminando nel primo bacio tra i protagonisti che fa scoccare la primavera. Interessante è il legame con Leonard Bernstein, che nella sua prima registrazione come direttore d’orchestra scelse proprio quest’opera, dando vita a una lunga amicizia con Milhaud, testimoniata dalle loro lettere.
A seguire, il concerto è proseguito con il Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore di Maurice Ravel, con Chamayou a brillare nei panni del solista. Il concerto, ricco di influenze jazzistiche, è stato eseguito con una precisione straordinaria, con il secondo movimento, l'Adagio assai, che ha mostrato la bellezza estasiata della partitura, frutto di un’intensa fatica compositiva. Anche il legame di Bernstein con Ravel è significativo: il giovane Bernstein eseguì per la prima volta questo concerto da pianista nel 1937, e da allora divenne uno dei suoi pezzi preferiti.
Le I Got Rhythm Variations di George Gershwin sono state un altro momento di grande entusiasmo, con l'orchestra che ha reso giustizia alla freschezza e alla vivacità della musica americana degli anni ’30. La composizione, tratta dal musical Girl Crazy, ha offerto un assaggio dell'ottimismo dell'epoca, con Gershwin che trasforma la semplice melodia in un gioco di variazioni, dal jazz alla musica classica.
Il programma si è concluso con il balletto Fancy Free di Leonard Bernstein, una delle sue prime collaborazioni con il coreografo Jerome Robbins. Il balletto, che racconta le avventure sentimentali di tre marinai in congedo, è stato un trionfo di energia giovanile e spirito newyorkese. La musica, caratterizzata da ritmi semplici ma intensi, ha dato vita a un racconto spumeggiante che ha affascinato il pubblico, rispecchiando lo stile fresco e innovativo di Bernstein.
La performance ha saputo unire le tradizioni musicali di Parigi e New York con grande coesione. Le interpretazioni di Pappano e Chamayou sono state impeccabili, dando vita a un concerto che ha celebrato i legami tra questi compositori del Novecento, facendo dialogare le loro musiche in un affascinante cerchio di influenze e amicizie. Un evento che ha entusiasmato tutti i presenti e che ha reso omaggio alla ricchezza e diversità della musica del XX secolo.
La recensione si riferisce al concerto di giovedì 14 novembre 2024
Andrea Bomben
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