Torna in Arena il nuovo allestimento pensato da Antonio Albanese per gli immensi spazi dell’anfiteatro che offre sempre la possibilità di dare sfogo alla fantasia per partorire idee nuove, ma che in qualche modo visto il contesto possano agganciarsi alla tradizione di solito amata dal pubblico presente a Verona in estate. Dopo la recita del giorno 7 luglio qui recensita http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/rigoletto-giuseppe-verdi-arena-di-verona-venerdi-7-luglio-2023.html gli unici sostanziali cambi nel cast sono relativi ai protagonisti Rigoletto, interpretato dal baritono tanto caro alla pubblico areniano Luca Salsi e al Duca di Mantova, qui nella figura della star internazionale Juan Diego Flórez. Sicuramente lo spettacolo procede meglio man mano che viene rodato e la piattaforma girevole si muove se pur con giusta cautela senza particolari intoppi, ma sempre con fastidioso e preoccupante rumore. Come notato nella recita precedente le masse fanno fatica a muoversi sul suolo pensato per essere fangoso e alla vista stagnante, e ciò non ne facilita i movimenti. Inoltre i riferimenti cinematografici che trasportano la vicenda agli anni cinquanta del secolo scorso sono un po’ limitati se si pensa alla pellicola di Visconti quasi nascosta a chi siede sul lato opposto rispetto al telone su cui si proietta ed al nome della trattoria Ex Dogana che in effetti richiede una conoscenza cinematografica specifica per poterne apprezzare l’utilizzo in questo contesto.
Il Rigoletto di Luca Salsi cerca di apportare del suo ad un personaggio forse di per sé insicuro e limitato in una esistenza insignificante, cui unico sollievo sembra essere il bere e il concentrarsi sull’esistenza della figlia; Salsi aggiunge parecchio sangue al ruolo quasi ringhioso di chi si ribella all’immagine di buffone, ma che alla fine non sfugge al suo destino maledetto; la voce lo segue tanto nei momenti di rabbia quanto nella vera tenerezza nei confronti della povera Gilda. Bis per il ‘Sì vendetta’ a furor di pubblico.
Il Duca di Juan Diego Flórez è quanto di più apprezzabile ci possa essere per esperienza ed attenzione ai dettagli del ruolo tanto in merito all’interpretazione vocale quanto per la presenta scenica: la dizione è perfetta nello scandire parola per parola dandone il giusto significato con l’appoggio del fiato, la voce è sempre a fuoco ed il tenore cerca giustamente di rivolgerla il più possibile a favore di pubblico; perfetta l' intesa con la meravigliosa Giulia Mazzola, con la quale instaura un feeling bellissimo da vedere e soprattutto ascoltare in È il sol dell'anima: una delizia per le orecchie. Molto interessante anche la Maddalena di Valeria Girardello, che se pur non volumetrica ha una voce interessante e ben brunita. Per quanto riguarda gli altri interpreti confermati restano le impressioni della precedente recita: bene la folta schiera di comprimari, tanto quanto si conferma l’ ottimo apporto dell’orchestra guidata da Marco Armiliato per intensità, precisione e sottolineatura di ogni evento in atto.
Nonostante qualche goccia di pioggia verso il finale la recita si è conclusa normalmente dopo una piccola interruzione con apprezzamenti vivi da parte del pubblico ancora non foltissimo ma sicuramente entusiasta.
Maria Teresa Giovagnoli
PRODUZIONE E INTERPRETI
direttore: Marco Armiliato
regia: Antonio Albanese (ass. Daniela Zedda)
scenografia: Juan Guillermo Nova
costumi Valeria Donata Bettella
Luci Paolo Mazzon
Coreografia Luc Bouy
Rigoletto Luca Salsi
Il Duca di Mantova Juan Diego Flórez
Gilda Giulia Mazzola
Sparafucile Gianluca Buratto
Maddalena Valeria Girardello
Giovanna Agostina Smimmero
Monterone Gianfranco Montresor
Marullo Nicolò Ceriani
Matteo Borsa Riccardo Rados
Il Conte di Ceprano Roberto Accurso
La Contessa di Ceprano Francesca Maionchi
Un usciere di corte Giorgi Manoshvili
Un Paggio della duchesssa Elisabetta Zizzo
ORCHESTRA, CORO, E TECNICI DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
FOTO ENNEVI
Maria Teresa has not set their biography yet