TRAVIATA, GIUSEPPE VERDI – TEATRO VERDI DI TRIESTE, 10 NOVEMBRE 2024

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La Traviata di Giuseppe Verdi, nella nuova produzione del Teatro Verdi di Trieste per la stagione 2024/25, ha dato il via alla stagione con un allestimento che ha suscitato ampi consensi e qualche perplessità. Diretto da Enrico Calesso, questo capolavoro verdiano ha offerto una lettura che ha saputo mescolare tradizione e innovazione, creando una serata ricca di emozioni e sorprese visive.

La regia di Arnaud Bernard ha optato per un’ambientazione negli anni Cinquanta, conferendo all’opera un taglio temporale più moderno e distaccato dalle tradizioni ottocentesche. La scelta stilistica ha incluso un uso marcato dei ferma immagine, specialmente nelle scene corali, dove il coro è stato spesso statico, creando una sensazione di distanza emotiva e accentuando il senso di drammaticità. In particolare, nella scena della festa, anche Calesso ha scelto di rallentare il tempo, quasi a voler sottolineare la tragedia imminente, distorcendo il ritmo frenetico della festa per mettere in evidenza la desolazione e l’ineluttabilità del destino di Violetta.

Le scene di Alessandro Camera si sono contraddistinte per l'essenzialità, con un fondale nero e una grande tavola bianca disposta in diagonale, accompagnata da sedie bianche, creando un forte contrasto visivo che ha sottolineato i temi centrali della tragedia. I costumi di Carla Ricotti e le luci di Emanuele Agliati hanno esaltato questa visione, creando un'atmosfera emotivamente intensa, ma talvolta eccessivamente marcata.

Il soprano Maria Grazia Schiavo ha offerto una Violetta Valéry vibrante ed emozionante, dimostrandosi più a suo agio nei momenti lirici che in quelli virtuosistici. La sua intimistica interpretazione di "Addio del passato", eseguita con ripresa, è stata particolarmente apprezzata, lasciando il pubblico visibilmente commosso.

Al fianco della protagonista, Antonio Poli (Alfredo Germont) ha brillato con una voce dal timbro caldo e una performance scenica che è cresciuta di intensità nel corso dell'opera. Artista ormai maturo, Poli ha mostrato una grande profondità interpretativa, ricca di sfaccettature già a partire dal brindisi, dove la sua vocalità ha saputo alternare passaggi di freschezza giovanile a momenti più riflessivi e drammatici. La sua interpretazione è maturata con il proseguire dell’opera, con una caratterizzazione emotiva sempre più intensa, culminando in un finale carico di passione.

Roberto Frontali, nel ruolo di Giorgio Germont, ha offerto un'interpretazione di grande spessore. Il duetto tra Violetta e Germont si è rivelato uno dei momenti più toccanti della serata, con un'intensa connessione drammatica che ha messo in risalto il conflitto interiore dei personaggi. Le sue arie, "Di Provenza il mar" e "Pura siccome un angelo," hanno dato piena evidenza alla maestria di Frontali nel fondere parola scenica e musica, facendo emergere il senso profondo del testo attraverso una voce autorevole e ricca di sfumature.

Accanto ai protagonisti, i comprimari hanno dato un valido contributo. Francesco Verna, nel ruolo del Barone Douphol, ha offerto una performance solida, mentre Francesco Auriemma, come Marchese d'Obigny, ha aggiunto un ulteriore spessore sociale. Andrea Pellegrini, nel ruolo del Dottore Grenvil, ha interpretato il personaggio con misura e credibilità, e Saverio Fiore, nei panni di Gastone, ha portato freschezza alla scena. Veronica Prando (Annina) e Giuseppe Oliveri (domestico di Flora) hanno completato il cast con interpretazioni precise. Gianluca Sorrentino, come Giuseppe, e Damiano Locatelli, nel ruolo di un commissario, hanno dato corpo ai personaggi minori, inserendosi armoniosamente nel contesto.


Enrico Calesso, alla direzione musicale, ha saputo non solo sottolineare i grandi contrasti emotivi della partitura, ma anche far risaltare le raffinatezze e la bellezza della scrittura musicale di Verdi. La sua lettura è stata caratterizzata da una grande sensibilità, riuscendo a dosare con maestria i momenti di lirismo delicato e quelli di intensa drammaticità. Ogni dettaglio musicale è stato curato, mettendo in evidenza la complessità della partitura e arricchendo l'intera performance.

Il Coro, guidato dal maestro Paolo Longo, ha contribuito con energia e precisione, nonostante qualche lieve imprecisione nei passaggi concertati maschili, che tuttavia non ha compromesso l’eccellente risultato complessivo.

Applausi calorosi hanno accolto tutti gli artisti sul palco, con ovazioni particolari per Roberto Frontali, che ha lasciato un segno indelebile con la sua interpretazione.


La recensione si riferisce allo spettacolo di domenica 10 novembre 2024.

Andrea Bomben


PRODUZIONE ED INTERPRETI


Direttore               Enrico Calesso
Regia                     Arnaud Bernard
Scene                     Alessandro Camera
Costumi                Carla Ricotti
Light designer      Emanuele Agliati
Maestro del Coro Paolo Longo

 

Violetta Valéry      Maria Grazia Schiavo
Alfredo Germont  Antonio Poli
Giorgio Germont  Roberto Frontali
Flora Bervoix       Eleonora Vacchi
Barone Douphol   Francesco Verna
Marchese d’Obigny Francesco Auriemma
Dottor Grenvil     Andrea Pellegrini
Gastone                 Saverio Fiore
Annina                  Veronica Prando
Giuseppe               Gianluca Sorrentino
Un domestico di Flora Giuseppe Oliveri
Un commissionario Damiano Locatelli


Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste


Nuovo allestimento
della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi

FOTO TEATRO VERDI - TRIESTE