Si affida al regista Bepi Morassi la direzione del Festival Vicenza in Lirica per la Cenerentola di Rossini in scena come spettacolo di punta dell’edizione 2024, verso la conclusione del ricco cartellone offerto.
Morassi è ben noto per il suo approccio tradizionale ma al tempo stesso vivace e raffinato alla messa in scena delle opere liriche. Si è sempre distinto per la capacità di bilanciare il rispetto per il testo e la partitura con una regia creativa che valorizza le peculiarità drammaturgiche delle opere. In questo caso ha dovuto adattare le sue idee ai limitati spazi dell’Olimpico ed ha considerato secondo noi un cast formato da artisti giovani e promettenti che tanto hanno da offrire soprattutto dal punto di vista recitativo, posti tra l'altro a dura prova considerata la specificità del teatro che esalta particolarmente l'acustica in buca. Abbiamo notato una estremizzazione dei personaggi e di quanto possano offrire sulla scena: ogni gesto ed intenzione vengono esaltati in modo volutamente esagerato, fino ai limiti del ridicolo, evidentemente per provocare riso e stupore in chi ascolta, cosa puntualmente avvenuta.
Lavoro eccellente quello della Scuola di Scenografia e Costume dell’Accademia di Belle Arti di Venezia coordinato da Lorenzo Cutùli. I costumi buffi e spropositati di Anna Fabris ed Ester Campagnaro sono atti a sottolineare le caratteristiche parecchio naïf dei protagonisti e sono perfettamente coerenti con quanto posto in scena da Bruno Antonetti. Da un enorme baule/palcoscenico si estrapola nei cassettoni e dietro gli sportelli ciò che occorre in scena, con l’ausilio di altri box giganti che completano con sedie e poltrone il setting essenziale ma funzionale. Così tra gare canore, giornalisti a caccia di scoop, volantini che girano tra il pubblico e chi più ne ha ne metta, lo spettacolo è pieno di tantissime situazioni che stimolano non poco gli artisti. Il rischio forse è che alla lunga si perda un po’ il filo del discorso e si possa guardare passivamente alle singole gag senza capire fino in fondo il dettaglio psicologico dei personaggi, che è comunque stato ampiamente definito dal regista.
Sugli scudi il Don Magnifico di Gianpiero Delle Grazie: personaggio sopra le righe nel cercare costantemente l’appoggio del finto principe, dall’espressività notevole anche nel canto che in modo efficace aiuta a delineare il carattere posto in essere. Fantastiche le sorellastre Clorinda, Silvia Porcellini, e Tisbe, Caterina Dellaere, sicuramente a proprio agio sul palcoscenico ed in grado di trasformarsi completamente per servire i personaggi arrivisti e permalosi che interpretano con spirito e vocalità azzeccate. Il Don Ramiro di Luis Magallanes ha una voce meravigliosa che riempie di gioia all’ascolto; rimane il più ‘serio’ potremmo dire, della compagnia, un po’ distaccato rispetto all’esagerato brio dei compagni di viaggio (pur con gag dedicate anche al suo personaggio) e quindi talvolta un pochino trattenuto, se pur sempre espressivo. Il Dandini di Carlo Sgura è sicuramente un personaggio interessante che colpisce più per recitazione che per il suo canto, che siamo sicuri avrà uno sviluppo in crescita. Huigang Liu fa il suo con il sensibile Alidoro. Infine la protagonista, Angelina, è una Magdalena Urbanowicz generosa e partecipe quanto gli altri allo spirito del gruppo. La vocalità di Cenerentola prevede richieste notevoli in termini di agilità vocale. Certamente l’interprete esprime dolcezza e umiltà, mentre è in crescita il canto non sempre perfettamente fluido, soprattutto nei passaggi di agilità tipici del suo personaggio.
Il Coro VOC’è, Laboratorio corale classico preparato da Alberto Spadarotto si presta a tutto ciò che il regista chiede con una vocalità generosa e molto colorita. A capo dell’ Orchestra dei Colli Morenici, che torna dopo poche settimane ad accompagnare le voci del Festival, il Maestro Alessandro Vitiello. La partitura contiene in sé momenti di grande emozione e profondità, con arie che rivelano la complessità interiore dei personaggi, in pieno accordo con la visione del regista per questo spettacolo, e così l’orchestra si pone ad offrire un manto sempre più intenso di emozioni man mano che lo spettacolo si evolve.
Pubblico numeroso a riempire l’Olimpico, molto soddisfatto al termine, con tante chiamate per tutte le persone coinvolte.
Maria Teresa Giovagnoli
PRODUZIONE E INTERPRETI
Dramma giocoso in due atti
Testi di Jacopo Ferretti
Musiche di Gioachino Rossini
Bepi Morassi regia
Orchestra dei Colli Morenici
Alessandro Vitiello direttore
Coro VOC’è, Laboratorio corale classico
Maestro del coro Alberto Spadarotto
Don Ramiro Luis Magallanes
Dandini Carlo Sgura
Don Magnifico Gianpiero Delle Grazie
Clorinda Silvia Porcellini
Tisbe Caterina Dellaere
Angelina Magdalena Urbanowicz
Alidoro Huigang Liu
Scene, costumi e luci a cura della Scuola di Scenografia e Costume dell’Accademia di Belle Arti di Venezia
Scene Bruno Antonetti
Costumi Anna Fabris e Ester Campagnaro
Coordinatore del Progetto e Responsabile della Scuola di Scenografia e Costume dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Lorenzo Cutùli
Coordinatore della progettazione scenotecnica Angelo Linzalata
Coordinatore della progettazione dei Costumi Marta Valtolina
Coordinatore per la realizzazione – Laboratorio di Forte Marghera Cristina Alaimo
Coordinatore del progetto Luci Gianluca Di Muzio
Falegname costruttore Simone Tessari
Sarta realizzatrice Caterina Volpato
Nuovo allestimento del Festival “Vicenza in Lirica”
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Venezia
Foto di Edoardo Scremin
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