Quando si ha a che fare con un’orchestra prestigiosa e rinomata, composta da musicisti che si ascoltano e si comprendono a vicenda, quanto può fare la differenza la qualità del direttore d'orchestra? In un'epoca in cui il semplice titolo di prodigio sembra sufficiente per ottenere immediatamente posizioni di prestigio e dirigere orchestre di alto livello, l’inizio del mandato di Daniele Gatti come direttore principale della Sächsische Staatskapelle Dresden offre una visione chiara e concreta. Il secondo concerto del 34° Settembre dell’Accademia di Verona, ha rivelato, in modo evidente, la distinzione tra il glamour superficiale e l'incontro autentico e maturo tra musicisti.
La Sächsische Staatskapelle Dresden si presenta quindi a Verona con il suo nuovo direttore musicale e la serata si apre sotto il segno di Arnold Schönberg, con l'esecuzione del poema sinfonico Verklärte Nacht Op. 4a (trascrizione per orchestra d'archi, rev. 1943). Originariamente composto per sestetto nel 1899, il brano fu successivamente trascritto per orchestra d’archi nel 1919 e rivisitato nel 1943, versione che viene presentata nella serata veronese. Ispirato ad una poesia dello scrittore e poeta tedesco Richard Dehmel, Verklärte Nacht offre una riflessione intensa e profonda, caratteristica della poetica di Schönberg dove vengono esplorati i temi del senso di colpa e della consolazione. La trama ruota attorno a una moglie infedele, ma in dolce attesa, e al conforto immediato che trova nel suo nuovo amante. Quest'ultimo, guardandola al chiaro di luna, si appropria del bambino concepito con il marito, senza che il destino di quest'ultimo venga mai rivelato. La storia, sorprendentemente quotidiana e non particolarmente edificante, si svela attraverso una narrazione intima e complessa.
Con una sezione d’archi perfettamente affiatata e precisa, Gatti guida l'orchestra con un gesto incisivo che conferisce alla esecuzione una vivacità e una dinamicità notevoli. La sua interpretazione, ricca di riflessi lunari e accenti intensi, alterna momenti di suono corposo e denso a passaggi più leggeri e trasparenti. Mantenendo sempre un ritmo incalzante. Gatti esplora la partitura con grande attenzione, mettendo in risalto i vari motivi che attraversano le cinque sezioni del brano. Dall’inizio severo e influenzato dal sinfonismo tedesco, passando per evocazioni di Tristan und Isolde e melodie cromatiche complesse, fino a un finale espansivo e carico di misticismo, la direzione rivela una meticolosa comprensione e una profonda sensibilità.
Della Sinfonia n. 1 in re maggiore “Titano” Gatti ha offerto un’interpretazione impeccabile, evitando le esagerazioni e il dramma che spesso caratterizzano le esecuzioni di questo autore. La sua lettura ha rivelato nuovi aspetti, facendola apparire sotto una luce inedita.
Daniele Gatti la seziona chirurgicamente con una profondità e una personalità uniche, con un approccio che è sia audace che intimo. La sua direzione, caratterizzata da un uso sofisticato dei contrasti e delle sfumature, si distingue per la capacità di mescolare toni intensi e intimi, creando un'esperienza vibrante e ricca di significato. In questa alchemica mescolanza, Gatti è accompagnato da una orchestra energica e appassionata dove l'interpretazione è minuziosa e profonda, con scelte audaci che, sebbene inizialmente sorprendenti, offrono nuove prospettive affascinanti. Alcuni momenti particolarmente significativi meritano di essere sottolineati.
L’introduzione lenta (Wie ein Naturlaut, "Come un suono naturale") ha creato un senso di meraviglia e mistero, con un tempo che sembrava sospeso. Gatti ha gestito con grande cura la transizione al tema principale, assicurando che l’atmosfera dell’introduzione continuasse a permeare tutto il primo movimento, che è stato eseguito a un tempo più lento del solito (come indicato da Mahler: Immer sehr gemächlich, ovvero "Sempre molto tranquillo"). In questa parte, Gatti ha mostrato una maestria eccezionale nei passaggi più delicati e nei crescendo, culminando in un finale luminoso e potente.
Questo approccio, che spinge l’ascoltatore fuori dalla sua zona di comfort, ha avuto un impatto sorprendente, e l'esecuzione ha ottenuto un trionfo di applausi e ovazioni, con il teatro esaurito e un pubblico entusiasta.
La serata è stata impreziosita da un bis straordinario: l'esecuzione vibrante e travolgente dell'Intermezzo dall'opera Manon Lescaut di Puccini. Con una qualità sonora intensa e una passione palpabile, l'orchestra ha saputo catturare l'essenza emotiva del brano, regalando al pubblico un momento di pura magia e coinvolgimento. Il bis ha dimostrato ancora una volta l'eccellente capacità espressiva dell'ensemble e ha concluso la serata con un tocco di grande eleganza e intensità.
Pierluigi Guadagni
LA LOCANDINA
SÄCHSISCHE STAATSKAPELLE DRESDEN
Daniele Gatti direttore
Arnold Schönberg Verklärte Nacht Op. 4a (trascrizione per orchestra d'archi, rev. 1943)
Gustav Mahler Sinfonia n. 1 in re maggiore “Titano”
FOTO ACCADEMIA FILARMONICA DI VERONA
Maria Teresa has not set their biography yet