Va in replica in una serata speciale questa Carmen nello storico allestimento 1995 di Zeffirelli, che la Fondazione Arena decide di dedicare espressamente all’immenso Carlo Bergonzi nel centenario esatto dalla sua nascita, e va da sé che l’attenzione si focalizzi più che in altre occasioni sulla performance del tenore in scena.
Dopo il successo dello scorso anno, si sceglie di andare sul sicuro proponendo nuovamente Freddie De Tommaso nel ruolo di Don José, che della preziosa vocalità del mostro sacro parmense ricorda più di una caratteristica - pur discostandoci da quel repertorio d’elezione verdiano e belcantistico - a confermarsiper mezzi tecnici e interpretativi tra i tenori più promettenti del panorama lirico contemporaneo: il timbro caldo e vellutato, il legato pulito ed elegante, la cura del fraseggio. In quanto lirico spinto di razza, l’artista italo-britannico aggiunge alla delicata musicalità una poderosa emissione impressionante per volume e proiezione, in grado di svettare nell’anfiteatro senza esitazioni.
Una sonorità avvolgente che è dote propria anche dell’ammaliante Carmen di Aigul Akhmetshina, in pieno potere di far perdere la testa al sergente ma anche al pubblico veronese. Già comprensibilmente acclamata in questo ruolo nei più prestigiosi teatri internazionali, dalla Royal Opera House londinese al Metropolitan di New York, il mezzosoprano porta per la prima volta in Arena una prova maiuscola che sorprende per il perfetto connubio tra resa musicale e credibilità scenica, dipingendo la femme fatale per antonomasia a trecentosessanta gradi, magnetica nelle movenze e nel canto. Seduce sin da “L’amour est un oiseau rebelle” a “Pres des remparts de Seville”, ma stupisce ulteriormente per intelligenza interpretativa nel finale. Un esempio è quell’inaspettato e potente “tien” mentre prima del suo assassinio getta a terra l’anello a lei donato da Josè con tono rassegnato ed esasperato, al limite della parola sussurrata: interessantissimo esempio di come a volte un moto teatrale misurato ma ricco di empatia e significato sia ben più potente di disperate declamazioni di stampo verista spesso ascoltate in questa pagina dell’opera.
Anche l’Escamillo di Erwin Schrott si conferma come sempre una certezza: il baritono uruguaiano impersona perfettamente l’affascinante torero con quell’inconfondibile polso e giusta dose d’arroganza, sempre supportato dalla sua consueta vocalità profonda, virile e rotonda.
Elegante Daria Rybak nel ruolo di Micaela, sicura nel coprire l’intera tessitura e raffinata nella linea di canto. Non manca lo spessore interpretativo, con un inedito taglio più coraggioso che pavido della giovane fanciulla innamorata: è di bellezza struggente la sua “Je dis que rien ne m’épouvante” nel terzo atto, proposta con più ardore che tremula vacillazione, ma commovente al tempo stesso.
Ottimo l’apporto delle parti di fianco: Chiara Maria Fiorani (Frasquita), Alessia Nadin (Mercédès), JanAntem (Dancairo), Vincent Ordonneau (Remendado).
Rilevanti anche i contributi di Gabriele Sagona nel ruolo di Zuniga e del Morales di Fabio Previati.
Come sempre magistrale l’apporto del Coro preparato da Roberto Gabbiani, pregnante scenicamente e puntuale in ogni intervento.
Puntuale e attenta la direzione di Leonardo Sini, brillante in questo suo debutto areniano. Inappuntabile nel mantenere la non semplice coesione tra buca e palco in questo contesto a lui nuovo, il giovane direttore sardo non delude nemmeno per musicalità e sapiente gestione delle dinamiche, enfatizzando le note sensuali della partitura ma senza rinunciare allo spessore drammatico nei tratti di più schietta violenza umana e teatrale.
Pubblico unanimemente entusiasta per uno spettacolo in replica fino al 7 settembre, che consigliamo di non perdere.
Camilla Simoncini
PRODUZIONE ED INTERPRETI
CARMEN
Opéra-comique in quattro atti
Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
Musica di Georges Bizet
Direttore Leonardo Sini
Regia e Scene Franco Zeffirelli
Costumi Anna Anni
Luci Paolo Mazzon
Coreografia El Camborio
Carmen AigulAkhmetshina
Micaela Daria Rybak
Frasquita Chiara Maria Fiorani
Mercedes Alessia Nadin
Don José Freddie De Tommaso
Escamillo Erwin Schrott
Dancairo JanAntem
Remendado Vincent Ordonneau
Zuniga Gabriele Sagona
Morales Fabio Previati
Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani
Con la partecipazione straordinaria della
Compañia Antonio Gades
Direttore Artistico Stella Arauzo
ORCHESTRA, CORO, BALLO E TECNICI DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Coordinatore del Ballo GaetanoBouy Petrosino
FOTO ENNEVI
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