Tiroler Symphonieorchester Innsbruck
Nei miei ricordi c'è il pubblico di tutto il mondo e l'affetto che può dimostrare!
Quando si pensa al nome di Fiorenza Cedolins, il cuore di tutti gli appassionati ed intenditori di Opera lirica sussultano. Un’artista straordinaria, nata in Friuli, la cui voce meravigliosa, sin dal suo debutto nel 1992 al Carlo Felice di Genova, ha conquistato i teatri e i critici di tutto il mondo e continua a riscuotere successi e ad ottenere trionfi memorabili ad ogni sua interpretazione. Diretta dai più grandi maestri della bacchetta, si muove in un repertorio operistico di ampio raggio e le sue incisioni discografiche sono innumerevoli. Coltiva svariati interessi e, tra un volo ed un altro verso altre spettacolari produzioni, si concede un po’ di tempo per rispondere alle mie domande con garbo, gentilezza, serenità, e tanta disponibilità
Come descriverebbe la Sua voce a chi non la conosce?
Potrei definirmi un soprano falcon, con propensione lirica, lirico - spinto ma con la capacità di modulare la voce dagli estremi pianissimo fino al pieno volume. Sufficiente coloratura ed estensione che mi consentono di affrontare il repertorio dal Belcanto Italiano alla Wagner. Prima regola nel mio modo di porgere: morbidezza unita a pienezza di suono.
Come descriverebbe gli inizi della Sua carriera e cosa l’ha portata a intraprenderla?
Molto difficile. In famiglia non esisteva nemmeno l'idea del professionismo artistico e i mezzi economici erano molto scarsi. Ho seguito semplicemente la mia vocazione ed il mio istinto. Grande fortuna: essere assunta nel Coro del Teatro Verdi di Trieste già a 21 anni. Da lì, e dagli altri Teatri dove ho prestato la mia collaborazione nel Coro, ho avuto ristoro economico fondamentale e insegnamento professionale insostituibile.
'La famiglia è la mia base, il mio equilibrio'
Forse non tutti sanno che tra le antenate del soprano milanese Amarilli Nizza, vanto della lirica italiana in tutto il mondo, figura niente meno che la cantante che fu di ispirazione per Pyotr Ilyich Tchaikovskji ed amica dello Zar di Russia, Medea Mei Figner. Da lei ha certamente ereditato un talento straordinario, una presenza scenica impressionante, una voce ricca, piena, potente e tale da poter interpretare un vastissimo repertorio operistico. I teatri più importanti la cercano ed il pubblico la adora. Una persona molto disponibile e gentile, che tra un impegno e l’altro mi concede questa intervista con tanta simpatia e spontaneità.
‘Sono grata al pubblico che mi sostiene ogni giorno’.
Se la storia dell’Opera del nostro paese ha potuto da sempre annoverare grandi personaggi tra le cantanti liriche, un nome che sicuramente fulgido risplende oggi nel firmamento delle nostre stelle operistiche è quello dell’incredibile soprano Desirée Rancatore. Le acrobazie della sua voce fanno sognare gli appassionati melomani, ed i suoi innumerevoli successi sono ormai storici, difatti ha cantato nei più importanti teatri del Mondo. Una persona che rispecchia a pieno la sua città d’origine, Palermo: solare, allegra, che ama stare con la gente e non si risparmia nell’arricchire le risposte con dovizie di particolari ed aneddoti simpatici. Un vero piacere ascoltarla, oltre che sul palco, anche nella vita di tutti i giorni.
‘Canto perché amo cantare…’.
Non c’è frase più azzeccata per comprendere una persona davvero speciale che ha conquistato e conquista continuamente il cuore di centinaia di persone ogni volta che sale su di un palcoscenico. Silvia Dalla Benetta, soprano vicentino, è una delle più apprezzate cantati d’Opera che il nostro paese possa vantare in tutto il mondo attualmente. Reduce dai successi di Traviata a Torre del Lago e precedentemente a Firenze, ci concede il suo tempo tra un impegno e l’altro della sua vita più che frenetica, come capita spesso ad artisti del suo calibro. È in grado di mettere subito a proprio agio l’interlocutore con cui si trova, è una persona davvero genuina e spontanea, come se ne trovano gran poche al giorno d’oggi. In un’atmosfera molto amichevole risponde con scioltezza a tutte le domande con spontaneità e semplicità, sempre ricca di particolari e molto serenamente, anche tra una risata e l’altra, a seconda dell’argomento trattato.