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IL SETTEMBRE DELL'ACCADEMIA FILARMONICA DI VERONA - CONCERTO INAUGURALE

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Apertura del trentaduesimo Fesitival Internazionale di Musica “il Settembre dell’Accademia” con un entusiasmante concerto dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal suo direttore musicale Juraj Valčuha assieme al pianista Stefano Bollani.

Concerto che ha visto nel programma il filo conduttore di un’ America che va da Dvořák con la sua Sinfonia n.9 in mi minore Op. 95 "Dal Nuovo Mondo" fino al “Red, da Color Field” della compositrice inglese ma naturalizzata americana  Anna Clyne, passando per la Rhapsody in blue di Gershwin e dall’ overture dell’opera Candide di Bernstein.

Si comincia con Candide, l’operetta tratta dal romanzo di Voltaire permette all'Orchestra e al suo direttore di “scaldare il motore” con la scoppiettante musica che riempie i 5 minuti del lavoro.

Musica che richiama Rossini nel colore e nel celebre crescendo con cui si chiude. Ma quella che potrebbe essere percepita come musica naif per la sua spontaneità comunicativa quanto per il suo emergere dai generi più popolari, nasconde in realtà una scrittura molto complessa da maneggiare e insidiosa. Perfetta nel gesto e  nella immediatezza ricettiva dell’Orchestra, la direzione di Valčuha.

Del trascurabilissimo  brano di Anna Clyne dalla suite in tre movimenti "Color Field" composta nel 2020 non c’è piaciuto quasi nulla, e francamente non ne capiamo il motivo di tanta popolarità. Un brano che è debitore (alla lontanissima) ad Adams per quel che riguarda il materiale ritmico ma che ricorda certa musica da film attuale di non immenso valore.

Si prosegue con la celebre "Rhapsody in Blue" di George Gershwin, icona musicale e paesaggio sonoro distintivo delle metropoli americane. Dvenuto celebre nel mondo della musica classica proprio con questo brano, il pianista jazz Stefano Bollani ci mette molto di suo, ricalcando proprio la prima esecuzione del ‘24 che vedeva Gershwin in veste di pianista pronto all’improvvisazione. Valčuha riesce a trovare uno straordinario equilibrio sonoro tra il solista e l’orchestra e se il colore del tocco e la plasticità dei tempi rivelano la perfetta consuetudine con le specifiche del jazz di Bollani,  non si scade mai a un manierismo o ad effetti di facile presa, anche quando il pianista milanese si concede certi rallentando tiratissimi. Dall’orchestra, che è complice perfetta per tenuta ritmica e qualità di suono, emergono le ottime prime parti  in particolare l’eccellente primo clarinetto. Trionfo per Stefano Bollani che si congeda con tre divertenti ma tecnicamente ineccepibili bis d’improvvisazione jazz.

Della concertazione di Valčuha, della Sinfonia n.9 in mi minore Op. 95 "Dal Nuovo Mondo"di Dvorak si può dire che sia lontana anni luce dalle classiche letture di questo lavoro.

Nessuna concessione a facili clangori o a spettacolarizzazioni sonore, la ricerca delle finezze più intime nascoste dietro ad ogni singola nota sono la chiave di lettura del maestro slovacco.

Interlocutorio il primo movimento, tutto teso ad una esposizione molto nitida della cifra interpretativa che seguirà: smussare le nervature più rigide e ricerca di un colore uniforme.

Ma é nel secondo movimento dove in una musica così familiare, riesce ad esaltare ed a far brillare in primo piano gli stupefacenti assolo di vibrante poesia del corno inglese e il mirabile corale di ottoni.

Liberatorio, brioso come una delle "Danze slave" dello stesso Dvoràk, irrompe in un trionfo di triangoli e timpani il terzo movimento, vero banco di prova della perfezione esecutiva raggiunta dall'orchestra della Rai. Come pochi altri, Valčuha svela il segreto di comunicare una flessibilità di tempo molto ampia senza compromettere la sicurezza ritmica o la lunga linea melodica.

Nel complesso l'esecuzione dell' Orchestra Rai è eloquente e come spesso accade, una gioia di per sé.  I legni fraseggiano con grande sentimento poetico e fantasia, e tutte le sezioni di questa grande orchestra rispondono con sensibilità e virtuosismo alle sollecitazioni del suo direttore.

Trionfo meritato al termine con numerose chiamate da parte di un pubblico entusiasta.

Pierluigi Guadagni

 

LOCANDINA

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

Juraj Valčuha direttore

Stefano Bollani pianoforte

L. Bernstein Candide (overture)

A. Clyne Red, da Color Field

G. Gershwin Rhapsody in Blue

A. Dvořák Sinfonia n.9 in mi minore Op. 95 "Dal Nuovo Mondo"

Foto Brenzoni