Dopo l’esperimento andato in ‘onda’ in streaming nel 2021 causa pandemia, torna in scena a Verona con pubblico in sala l’inedito dittico, che vede due titoli diametralmente opposti come il divertente 'Parlatore eterno' di Ponchielli ed il drammatico 'Tabarro' di Puccini.
Come scrivemmo allora si tratta certamente di una accoppiata insolita, perché vengono affiancati uno scherzo comico, l’esperimento di Ponchielli, ed una delle opere del Trittico pucciniano, che si discosta decisamente dai temi, le atmosfere e la musica del primo pezzo.
Ricordiamo che Puccini fu allievo di Ponchielli al conservatorio di Milano e ciò ci fa pensare ad una sorta di passaggio di ruolo in questo dittico, con il Maestro che si rivolge ad un passato stilistico in via di estinzione, mentre l’allievo è avviato verso un futuro musicale fatto di intuizioni sonore che avrebbero conosciuto le generazioni successive, con una modernità che ancora oggi ci stupisce ed affascina.
“Il parlatore eterno” è semplicemente una spettacolo monocromatico, ove per 25 minuti tutto ruota intorno a quello che è praticamente l’unico protagonista in scena, tanto poco interagiscono tutti gli altri, e la solita trama dell’innamorato che alla fine ottiene la tanto desiderata mano dell’amata non è niente di particolarmente stupefacente, sebbene il tutto sia gradevolissimo e divertente. Biagio Pizzuti come nelle precedente edizione, ha intrattenuto, divertito e convinto con le sue doti canore ed attoriali, in una ambientazione realizzata da Stefano Trespidi che si limita giustamente ad incorniciare con garbo quanto racconta il logorroico Lelio Cinguetta, di nome e di fatto. Vanno fatti i complimenti al resto del cast che non fa altro che offrire supporto (visivo più che altro) al protagonista: Susetta, Grazia Montanari, Dottor Nespola, Maurizio Pantò, Aspasia, Francesca Cucuzza, Sandrina, Sonia Bianchetti, Egidio, Salvatore Schiano Di Cola, ed il Caporale dei gendarmi, Francesco Azzolini.
Completamente diverso il clima, che ipnotizza ed incolla alla poltrona, della musica pucciniana con il Tabarro, firmato registicamente da Piero Maranghi e Paolo Gavazzeni e con le scene da Leila Fteita, offrendo una lettura in linea con le atmosfere cupe del libretto.
Vediamo una chiatta ancorata sulle rive della Senna con lo sfondo delle meravigliose proiezioni cinematografiche di un tramonto che volge lentamente alla notte, in cui si dipana velocemente la terribile storia dell’amore ormai estinto tra Giorgetta e Michele e l’assassinio dell’amante Luigi, qui ucciso e coperto dal tabarro indossato da Michele, invece di esserne avvolto.
Convincente il cast maschile, con un Michele di gran intensità e qualità vocale impersonato da un Gevorg Hakobyan capace di esprimere tutta la disperazione e delusione per una vita che è stata tanto amara per lui; ottimo il Luigi di Samuele Simoncini che ripete la bella prestazione del 2021 con voce sempre fresca e squillante; ilTinca è un buon Saverio Fiore, il Talpa di Davide Procaccini è parso più in forma rispetto all’edizione precedente.
Sul fronte femminile si conferma con la nota perizia e presenza scenica la Frugola di Rossana Rinaldi; meno convincente la Giorgetta di Alessandra di Giorgio, particolarmente melliflua nell’atteggiamento, se pur ovviamente in balia del focoso amante, e vocalmente non sempre a suo agio nella parte musicale che quindi risulta poco fluida e coinvolgente.
Corretti infine Matteo Macchioni (un venditore di canzonette/ secondo amante), Grazia Montanari (prima amante / voce di sopranino) e Dario Righetti (voce di tenorino).
Gianna Fratta coglie nella partitura l’intensità dei sentimenti in atto, guida l’orchestra areniana con una sensibilità che sfocia in una suono avvolgente, ricco e carico della drammaticità che la partitura pucciniana esige, mentre si fa leggera e colorata per il pezzo di Ponchielli.
Pubblico non molto numeroso e un po’ freddino, ha accolto comunque con affetto tutti i componenti di questa produzione, con punte di entusiasmo per i personaggi principali.
Maria Teresa Giovagnoli.
PRODUZIONE ED INTERPRETI
IL PARLATORE ETERNO
Scherzo comico in un atto di Amilcare Ponchielli
Libretto di Antonio Ghislanzoni. Edizione a cura di Angelo Rusconi
Direttore d’orchestra Gianna Fratta
Regia Stefano Trespidi
Scene Filippo Tonon
Luci Paolo Mazzon
Lelio Cinguetta Biagio Pizzuti
Susetta Grazia Montanari
Dottor Nespola Maurizio Pantò
Aspasia Francesca Cucuzza
Sandrina Sonia Bianchetti
Egidio Salvatore Schiano Di Cola
Caporale dei gendarmi Francesco Azzolini
IL TABARRO
Opera in un atto di Giacomo Puccini
Libretto di Giuseppe Adami
Regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Scene Leila Fteita
Costumi Silvia Bonetti
Luci Paolo Mazzon
Michele Gevorg Hakobyan
Giorgetta Alessandra di Giorgio
Luigi Samuele Simoncini
Il Tinca Saverio Fiore
Il Talpa Davide Procaccini
La Frugola Rossana Rinaldi
Venditore di canzonette/ Secondo amante Matteo Macchioni
Prima amante/ Voce di sopranino Grazia Montanari
Voce di tenorino Dario Righetti
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Allestimento della Fondazione Arena di Verona
FOTO ENNEVI
Maria Teresa has not set their biography yet