IL PARLATORE ETERNO, AMILCARE PONCHIELLI; IL TABARRO, GIACOMO PUCCINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, REPLICA DI MERCOLEDI’ 22 NOVEMBRE 2023

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Dopo l’esperimento andato in ‘onda’ in streaming nel 2021 causa pandemia, torna in scena a Verona con pubblico in sala l’inedito dittico, che vede due titoli diametralmente opposti come il divertente 'Parlatore eterno' di Ponchielli ed il drammatico 'Tabarro' di Puccini.

Come scrivemmo allora si tratta certamente di una accoppiata insolita, perché vengono affiancati uno scherzo comico,  l’esperimento di Ponchielli, ed una delle opere del Trittico pucciniano, che si discosta decisamente dai temi, le atmosfere e la musica del primo pezzo.

Ricordiamo che Puccini fu allievo di Ponchielli al conservatorio di Milano e ciò ci fa pensare ad una sorta di passaggio di ruolo in questo dittico, con il Maestro che si rivolge ad un passato stilistico in via di estinzione, mentre l’allievo è avviato verso un futuro musicale fatto di intuizioni sonore che avrebbero conosciuto le generazioni successive, con una modernità che ancora oggi ci stupisce ed affascina.

“Il parlatore eterno” è semplicemente una spettacolo monocromatico, ove per 25 minuti tutto ruota intorno a quello che è praticamente l’unico protagonista in scena, tanto poco interagiscono tutti gli altri, e la solita trama dell’innamorato che alla fine ottiene la tanto desiderata mano dell’amata non è niente di particolarmente stupefacente, sebbene il tutto sia gradevolissimo e divertente. Biagio Pizzuti come nelle precedente edizione, ha intrattenuto, divertito e convinto con le sue doti canore ed attoriali, in una ambientazione realizzata da Stefano Trespidi che si limita giustamente ad incorniciare con garbo quanto racconta il logorroico Lelio Cinguetta, di nome e di fatto. Vanno fatti i complimenti al resto del cast che non fa altro che offrire supporto (visivo più che altro) al protagonista: Susetta, Grazia Montanari, Dottor Nespola, Maurizio Pantò, Aspasia, Francesca Cucuzza, Sandrina, Sonia Bianchetti, Egidio, Salvatore Schiano Di Cola, ed il Caporale dei gendarmi, Francesco Azzolini.

Completamente diverso il clima, che ipnotizza ed incolla alla poltrona, della musica pucciniana con il Tabarro, firmato registicamente da Piero Maranghi e Paolo Gavazzeni e con le scene da Leila Fteita,  offrendo una lettura in linea con le atmosfere cupe del libretto.

Vediamo una chiatta ancorata sulle rive della Senna con lo sfondo delle meravigliose proiezioni cinematografiche di un tramonto che volge lentamente alla notte, in cui si dipana velocemente la terribile storia dell’amore ormai estinto tra Giorgetta e Michele e l’assassinio dell’amante Luigi, qui ucciso e coperto dal tabarro indossato da Michele, invece di esserne avvolto.

Convincente il cast maschile, con un Michele di gran intensità e qualità vocale impersonato da un  Gevorg Hakobyan capace di esprimere tutta la disperazione e delusione per una vita che è stata tanto amara per lui; ottimo il Luigi di Samuele Simoncini che ripete la bella prestazione del 2021 con voce sempre fresca e squillante; ilTinca è un buon Saverio Fiore, il Talpa di Davide Procaccini è parso più in forma rispetto all’edizione precedente.

Sul fronte femminile si conferma con la nota perizia e presenza scenica la Frugola di Rossana Rinaldi; meno convincente la Giorgetta di Alessandra di Giorgio, particolarmente melliflua nell’atteggiamento, se pur ovviamente in balia del focoso amante, e vocalmente non sempre a suo agio nella parte musicale che quindi risulta poco fluida e coinvolgente.

Corretti infine Matteo Macchioni (un venditore di canzonette/ secondo amante), Grazia Montanari (prima amante / voce di sopranino) e Dario Righetti (voce di tenorino).

Gianna Fratta coglie nella partitura l’intensità dei sentimenti in atto, guida l’orchestra areniana con una sensibilità che sfocia in una suono avvolgente, ricco e carico della drammaticità che la partitura pucciniana esige, mentre si fa leggera e colorata per il pezzo di Ponchielli.

Pubblico non molto numeroso e un po’ freddino, ha accolto comunque con affetto tutti i componenti di questa produzione, con punte di entusiasmo per i personaggi principali.

Maria Teresa Giovagnoli.

 

PRODUZIONE ED INTERPRETI

 

IL PARLATORE ETERNO

Scherzo comico in un atto di Amilcare Ponchielli

Libretto di Antonio Ghislanzoni. Edizione a cura di Angelo Rusconi

 

Direttore d’orchestra Gianna Fratta

Regia Stefano Trespidi

Scene Filippo Tonon

Luci    Paolo Mazzon

 

Lelio Cinguetta         Biagio Pizzuti

Susetta           Grazia Montanari

Dottor Nespola Maurizio Pantò

Aspasia          Francesca Cucuzza

Sandrina        Sonia Bianchetti

Egidio Salvatore Schiano Di Cola

Caporale dei gendarmi        Francesco Azzolini

 

IL TABARRO

Opera in un atto di Giacomo Puccini

Libretto di Giuseppe Adami

 

Regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi

Scene  Leila Fteita

Costumi         Silvia Bonetti

Luci    Paolo Mazzon

Michele          Gevorg Hakobyan

Giorgetta       Alessandra di Giorgio

Luigi               Samuele Simoncini

Il Tinca          Saverio Fiore

Il Talpa          Davide Procaccini

La Frugola    Rossana Rinaldi

Venditore di canzonette/ Secondo amante            Matteo Macchioni

Prima amante/ Voce di sopranino              Grazia Montanari

Voce di tenorino       Dario Righetti

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Maestro del Coro Roberto Gabbiani

Allestimento della Fondazione Arena di Verona

FOTO ENNEVI