CONCERTO DELL’ASSOCIAZIONE VERONA LIRICA IN ONORE DI DANIELA DESSI’, TEATRO FILARMONICO DI VERONA, DOMENICA 4 DICEMBRE 2016

Di Pierluigi Guadagni

Bellissimo concerto quello al quale abbiamo assistito domenica scorsa al Teatro Filarmonico di Verona nell'ambito della stagione concertistica di Verona Lirica.

Bellissimo perché abbiamo innanzitutto ritrovato l'Orchestra della Fondazione Arena di Verona dopo lo stop di due mesi imposto dal piano di ristrutturazione economica approvato dal Commissario straordinario Fuortes, e abbiamo ritrovato un'orchestra più in forma che mai, desiderosa, quasi smaniosa di ripresentarsi al proprio pubblico che la aspettava come si aspetta una persona che non si veda da tanto tempo.

Bellissimo anche per la scelta degli interpreti e del programma, che ha visto oltre ai consueti brani di repertorio più classico, la proposta di pezzi di rara esecuzione soprattutto nella città veronese.

Bellissimo perché il concerto è stato dedicato alla memoria di una immensa Artista che ci ha lasciato prematuramente pochi mesi fa e che ha lasciato a Verona un ricordo indelebile delle sue numerose presenze: Daniela Dessì.

Il pubblico ha premiato questa scelta vincente riempiendo il Teatro Filarmonico in ogni ordine di posti tributando agli interpreti e all'interprete alla quale il concerto era dedicato, applausi e il calore che meritano.

Ed eccoli gli interpreti che hanno reso possibile questo evento con entusiasmo e dedizione:

Hui He, Rossana Rinaldi, Fabio Armiliato, Giovanni Meoni e Francesco Ommassini.

E proprio Francesco Ommassini, alla guida dell'Orchestra della Fondazione Arena ha aperto il pomeriggio musicale proponendo il Vorspiel und Liebestod dal Tristan und Isolde di Richard Wagner.

Ommassini ha diretto con mano ferma e sicura un'orchestra non certo avezza a questo tipo di musica ma che nonostante il numero limitato di strumentisti (soprattutto violoncelli) ha saputo far risaltare sapientemente dinamiche e cromatismi che fanno di questi due brani il capolavoro che tutti conosciamo. Ommassini ha dimostrato di trovarsi a proprio agio nel caleidoscopio delle modulazioni e nell'esasperato cromatismo di cui queste partiture sono costruite, e poco importa se il volume orchestrale non è quello ideale poiché la resa complessiva è comunque apprezzabile.

Ommassini ha poi proposto nel corso della serata un altro brano wagneriano: il Siegfreid Idyll, brano intimo e familiare nel quale il compositore ha voluto omaggiare la moglie Cosima per la nascita del figlio Siegfried. Anche qui Ommassini ha preferito concentrarsi più sui percorsi dei singoli strumenti che sulla resa complessiva, ritagliandosi una lettura tutto sommato di tutto rispetto in un contesto orchestrale fatto di poca familiarità con un brano tutto teso alla ricerca dell'intimità domestica fatta di trame musicali sottilissime e spesso fuggevoli.

L'orchestra della Fondazione Arena guidata da Ommassini, ha quindi proposto nel corso della serata la sinfonia dei Vespri Siciliani, della Forza del destino di Verdi e l'intermezzo da L'Amico Fritz di Mascagni trovandosi più a proprio agio in brani del repertorio operistico italiano del quale Ommassini ha saputo far risaltare e mettere in luce tutto il colore e il respiro proprio.

Il baritono Giovanni Meoni ha aperto la parte vocale proponendo una carambola verdiana  con  Otello di Verdi “Credo in un Dio Crudele” quindi in coppia con Hui He il duetto dal 4o atto dal Torvatore e dal Ballo in Maschera l'aria “Eri tu”.

Meoni possiede una voce di eccellente spessore, con un fraseggio accurato e molto chiara.

La voce è tutta proiettata in alto e questo gli permette di raggiungere senza patemi la parte alta del rigo. Non si risparmia nei fiati e l'interpretazione (sopratutto nell'Otello) è di prim'ordine. Applausi entusiasti e sinceri ad ogni apparizione.

Il mezzosoprano Rossana Rinaldi ha proposto dal Samson et Dalila di Saint Saens “ Mon coeur s'ouvre a ta voix”, da La Favorita di Donizetti “ Oh mio Fernando” (aria e cabaletta), e in coppia con Fabio Armiliato il duetto del 4o atto da Aida di Verdi.

Rossana Rinaldi è un mezzosoprano solido di voce quanto di colore che sa esprimersi con estreme raffinatezze (Saint Saens, nonostante una scelta agogica non proprio comoda da parte di Ommassini) ma che sa anche diventare ferina a dovere (Aida) raggiungendo livelli di eccellenza in Donizetti nonostante qualche leggera difficoltà nelle colorature.

Anche per lei applausi convinti e meritati.

Il soprano Hui He, nota al pubblico veronese per le sue numerose presenze all'Arena di Verona, ha proposto “Ebben ne andrò lontana” da La Wally di A.Catalani, il duetto dal quarto atto di Trovatore in coppia con Giovanni Meoni e “Vissi d'arte” da Tosca di G.Puccini.

La Hue è soprano dal timbro bellissimo di soprano lirico spinto, che nonostante qualche problema con il fraseggio (Trovatore) e di intonazione, incanta il pubblico per una generosità interpretativa mai sopra le righe e perfettamente controllata.

Il tenore Fabio Armiliato ha proposto “E lucevan le stelle” da Tosca di G.Puccini, “Vesti la giubba” da Pagliacci di R.Leoncavallo e in coppia con Rossana Rinaldi il duetto dal quarto atto di Aida di G.Verdi.

Armiliato è interprete raffinatissimo che ha dalla sua parte un' esperienza musicale che gli permette di raggiungere un'interpretazione da manuale. La sua Tosca ha lasciato tutti senza fiato per la precisione e l'aderenza al dettato pucciniano praticamente completa. Da tempo non sentivamo una esposizione tanto precisa quanto partecipata che giustamente ha strappato un'ovazione da parte del pubblico.

Il concerto si è concluso con i ringraziamenti di rito da parte della Presidenza di Verona Lirica e con gli applausi convinti e sinceri da parte del pubblico agli interpreti e alla memoria di Daniela Dessì.

Pierluigi Guadagni