Teatro nel teatro nel teatro. Questo è quanto è andato in scena al Teatro Verdi di Trieste in occasione dell’Ariadne auf Naxos di Richard Strauss - già di per sé opera metateatrale. Infatti al loro arrivo, gli spettatori sono stati accolti nel foyer da alcuni figuranti pronti ad interagire con loro e divertire vecchi e bambini accorsi per la prima.
Lo spettacolo, ideato da Paul Curran, è una coproduzione fra Trieste, Venezia e Bologna, dove è già andato in scena la scorsa stagione, e che è stato adattato per il palcoscenico triestino da Oscar Cecchi. L’azione, già particolarmente articolata, non è stravolta, ma dipanata agilmente e con eleganza anche durante le gag d’ordinanza e le numerose controscene.
L’opera nasce nel 1912 quando Hugo von Hofmannsthal propone a Strauss di musicare alcune scene del Borghese gentiluomo di Molière a cui sarebbe successo il dramma mitologico di Arianna. Tuttavia il progetto non ebbe successo e fu completamente ripensato per la versione definitiva del 1916, composta da un Prologo e un Atto: nell’antefatto si raccontano i preparativi di una festa presso la casa di un ricco signore viennese che per intrattenere gli ospiti di una festa a palazzo organizza la messa in scena di un’opera basata sul mito e una commedia improvvisata. Si raccontano così la preparazione dello spettacolo e le scaramucce fra le due compagnie guidate dalle rispettive primedonne, Ariadne e Zerbinetta, le quali alla fine si trovano a dover rappresentare simultaneamente i due lavori. Il dualismo fra antico e moderno viene ripreso e coniugato da Strauss non solo dal punto di vista musicale e melodico ma anche dalla scelta dell’organico orchestrale che è fondamentalmente cameristico e settecentesco con l’aggiunta di pianoforte, arpe e percussioni. Dualismo che naturalmente troviamo anche accentuato dalle vivaci scene e costumi di Gary McCann e dall’enfatico e intenso disegno luci di Howard Hudson.
Enrico Calesso, direttore musicale della Fondazione dallo scorso settembre, offre una lettura ben calibrata della partitura, forte della sua lunga esperienza nei teatri di area germanica e della consueta frequentazione delle opere di Wagner e Strauss. La narrazione è in linea con la scorrevolezza dello spettacolo senza mai asservirlo e lo stesso vale per i cantanti che sono ben integrati e al contempo valorizzati.
Trionfatrice della serata è Liudmila Lokaichuk, Zerbinetta spigliata al punto giusto senza mai risultare stucchevole, ma anzi capace di intensi ripiegamenti interiori. Voce agile e cinguettante viene giustamente accolta da un’ovazione a scena aperta al termine della sua grande aria.
Suo degno contraltare la sontuosa Ariadne di Simone Schneider: voce voluminosa e uniforme su tutta la gamma, fraseggio ricco degno di un'ottima interprete; il soprano disegna una principessa regale e particolarmente altera.
La danese Sophie Haagen è un Compositore appassionato, capace di porgere le frasi con grande gusto ma in scena risulta un po' ingessata forse per volere del disegno registico.
Marcello Rosiello nei panni del Maestro di musica risulta particolarmente sonoro e disinvolto al netto di una dizione tedesca perfettibile.
Heiko Börner porta a casa a fatica il ruolo di Bacco e finisce letteralmente travolto nel duetto conclusivo con Ariadne.
Nel complesso positivo il contributo delle numerosissime parti minori, a partire dall’affiatato terzetto formato da Olga Dyadiv (Najade), Chiara Notarnicola (Eco) e Eleonora Vacchi (Driade).
(Driade), e dal quartetto maschile che era impegnatissimo in scena: Gurgen Baveyan (Arlecchino), Mathias Frey (Scaramuccio), Christian Collia (Brighella) e Vladimir Sazdovski (Truffaldino).
Teatro non gremito ma particolarmente caloroso con le protagoniste femminili, il direttore e il team registico a dimostrazione che gli spettacoli “moderni” ma ben realizzati possono piacere anche al pubblico triestino.
Andrea Bomben
PRODUZIONE E INTERPRETI
Opera in un atto su libretto di Hugo von Hofmannsthal
Musica di Richard Strauss
Direttore Enrico Calesso
Regia Paul Curran ripresa da Oscar Cecchi
Scene e costumi Gary McCann
Light designer Howard Hudson
La primadonna / Arianna Simone Schneider
Il tenore / Bacco Heiko Börner
Zerbinetta Liudmila Lokaichuk
Il maestro di musica Marcello Rosiello
Compositore Sophie Haagen
Najade Olga Dyadiv
Echo Chiara Notarnicola
Driade Eleonora Vacchi
Arlecchino Gurgen Baveyan
Brighella Christian Collia
Scaramuccio Mathias Frey
Truffaldino Vladimir Sazdovski
Il maestro di ballo Andrea Galli
Il maggiordomo Peter Harl
Un lacchè Francesco Samuele Venuti
Un parruccaio Dario Giorgelè
Un ufficiale Gianluca Sorrentino
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna
in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
e la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Foto Teatro Verdi Trieste
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