Una fortunata produzione dell’Otello di Giuseppe Verdi che vede in collaborazione il teatro Comunale Pavarotti - Freni con i teatri di Piacenza, la Fondazione Teatri di Reggio Emilia e la Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara, approda a Modena registrando un ottimo successo di pubblico, in un fine settimana che definire gelido è decisamente poco; ma si sa la musica e le forti emozioni aiutano a scaldarsi, ed a giudicare dal pubblico presente in sala lo scopo è stato raggiunto anche in questa occasione.
Non ci sono particolari colpi di scena per quanto riguarda regia ed allestimento curati da Italo Nunziata e Domenico Franchi, con i bei costumi di Artemio Cabassi. Una garbata ambientazione spostata agli ultimi decenni dell’Ottocento, in cui Nunziata vede soprattutto esposti i moti dell’animo che si inframmezzano ai giochi politici finendo per provocare i disastri che in ogni tempo e luogo la storia ha narrato e continua a testimoniare. Va da sé che gli interpreti sono lasciati molto a se stessi, cercando nella propria esperienza ed a seconda della conoscenza del personaggio la chiave di lettura per meglio porsi sul palco, circondati dai pannelli ed i pochi ma piuttosto efficaci arredi di Franchi. In una clima decisamente cupo ed oscuro le luci di Fiammetta Baldiserri ci hanno aiutato parecchio a scorgere certe sfumature addirittura sui volti, che abbiamo potuto ben osservare dalla nostra postazione. In generale uno spettacolo gradevole che scorre via senza quasi accorgersi del tempo che passa.
Sugli scudi l’interpretazione di Gregory Kunde nel ruolo del Moro. Considerando che il tenore è alla soglia delle settanta primavere non ci stupisce l'esperienza del palcoscenico con uno speciale approfondimento del personaggio, certo alla sua maniera molto ‘ruspante’, ma allo stesso tempo drammatica fino all’estremo, forte ancora di una voce che se non più fresca come è naturale con il passare degli anni, ha offerto ancora una volta la sua potenza non ostentata, il colore rotondo e la bellezza del fraseggio. Il suo antagonista Luca Micheletti ha registrato egual riscontro di pubblico grazie innanzitutto ad una voce molto precisa e calda, ma riteniamo soprattutto per come si sia posto in scena: il suo Jago è stato ovviamente malvagio e calcolatore, ma più in secondo piano rispetto alla volontà, secondo noi, di presentarlo come uno sbruffone quasi divo che nel suo modo contorto di porsi le prova tutte per beffare l’avversario politico. Francesca Dotto è interprete certo elegante e raffinata, tuttavia la sua Desdemona a noi non ha trasmesso quelle emozioni intense che un ruolo così sfaccettato richiederebbe, soprattutto nel passare dalla felicità estrema col suo sposo alla massima tragedia con la terribile morte. Un po’ sotto tono rispetto ai compagni di palco il Cassio di Antonio Mandrillo, che rimane leggermente in secondo piano anche vocalmente, non aggiungendo nulla di suo al ruolo. Sayumi Kaneko è una didascalica Emilia e completano il cast il Roderigo di Andrea Galli, il Lodovico interpretato da Mattia Denti, Alberto Petricca nel ruolo di Montano e l’Araldo di Eugenio Maria Degiacomi.
L’orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini guidata da Leonardo Sini sottolinea il tono vigoroso e drammatico dell’intera vicenda, che presenta comunque momenti di estrema dolcezza; il suono è generalmente uniforme senza troppe sfaccettature, ma il Maestro segue perfettamente gli interpreti ed il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati cantando quasi costantemente tutte le parti e con molta attenzione ai tempi, cosa non comune e che da’ molta sicurezza al palco.
Come detto successo di pubblico, con chiamate festose alla ribalta per tutti ed in special modo per i tre interpreti principali ed il Direttore.
Maria Teresa Giovagnoli
Direttore Leonardo Sini
Regia Italo Nunziata
Scene Domenico Franchi
Costumi Artemio Cabassi
Luci Fiammetta Baldiserri
Otello Gregory Kunde
Desdemona Francesca Dotto
Jago Luca Micheletti
Cassio Antonio Mandrillo
Roderigo Andrea Galli
Lodovico Mattia Denti
Montano Alberto Petricca
Un araldo Eugenio Maria Degiacomi
Emilia Sayumi Kaneko
Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del Coro Corrado Casati
Coro Voci bianche Nicolini di Piacenza
Maestro del Coro Voci bianche Giorgio Ubaldi
Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara
NUOVO ALLESTIMENTO
FOTO ROLANDO PAOLO GUERZONI
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