MADAMA BUTTERFLY – GIACOMO PUCCINI, TEATRO COCCIA DI NOVARA, 21 GENNAIO 2024

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A seguito della recente Bohème andata in scena lo scorso dicembre, il Teatro Coccia inaugura la stagione 2024 nuovamente con Puccini, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario di morte.

Di pregio la produzione a firma di Renato Bonajuto, che propone una Madama Butterfly nel solco della tradizione, sorprendente per la cura maniacale impiegata nella definizione di ogni dettaglio visivo e indicazione registica, con particolare attenzione agli sviluppi drammaturgici e all’evoluzione dei personaggi. Di grande potenza è in particolare il peso dato alla figura del figlio (interpretato dal giovanissimo e talentuoso mimo Romeo Lunedei): “il suo nome è Dolore”, e con la sua insistente presenza in scena così dolce nella sua innocenza si fa incarnazione ancor più palpabile e cruda del dramma di Buttefly-madre e Butterfly-donna, che dovendo rinunciare persino all’ultimo tangibile legame con l’amato sceglie la morte, abbandonata da tutti.

La Tragedia Giapponese - come testualmente definita nella partitura e nel libretto - prende vivida forma nell’elegante scena fissa di Laura Marocchino, che grazie anche alle morbide luci di Ivan Pastrovicchio e ai pregevoli costumi di Artemio Cabassi dipinge quasi ad acquerello atmosfere nipponiche di grande suggestione. Oltre alla fedele rievocazione della tipica “casa a soffietto”, colpiscono le stampe giapponesi a tema floreale che incorniciano il boccascena:un albero fiorito sulla sinistra - allegoria primaverile di gioventù, freschezza, nascita, speranza - e un albero spoglio sulla destra, simbolo di una vita spezzata prematuramente soccombendo a un contesto contesto culturale e (dis)umano cinico, spietato, che l’avvolge e la intrappola.

Lo scavo psicologico sui protagonisti portato avanti dalla regia, con movimenti e gesti scenici sempre apparentemente ben studiati, non trova terreno del tutto fertile nell’intenzione interpretativa dei protagonisti, che da questo punto di vista mostrano più di un’acerbità.

Nel ruolo eponimo, qui al debutto, Francesca Sassu mostra un’ottima musicalità supportata da interessante pasta vocale, anche se poco valorizzata da una troppo opaca proiezione dei suoni che spesso faticano a bucare il volume orchestrale. Come anticipato, anche la costruzione del personaggio con tutte le sue complessità meriterebbe forse un maggior approfondimento, anche se grazie alla fascinosa malleabilità vocale e alla naturale morbidezza di emissione ci aspettiamo in futuro di riascoltare una Cio-Cio-San più completa e di livello.

Anche la convincente prova di Valerio Borgioni dà buone speranze per plasmare un Pinkerton di pregio. La vocalità è luminosa, svettante e, nonostante presenti qualche immaturità e leggerezza di troppo per un ruolo pucciniano, unita ad una presenza scenica spavalda e gagliarda riesce tutto sommato a dare un efficace ritratto del guascone americano. In ogni caso, ci sentiamo di dire, un giovane tenore sicuramente da seguire anche in altri repertori.

Sugli scudi le prove di Angelo Veccia - che dà efficacemente al suo Sharpless un taglio più ruvido rispetto al compassato diplomatico cui siamo abituati - e della Suzuki di Anna Malavasi, cui va particolare plauso per bellezza di timbro e rotondità di suono nei centri e nei gravi.

Efficaci gli interventi delle parti di fianco: Marco Miglietta (Goro), Eleonora Filipponi (Kate Pinkerton), Xiaosen Su (Commissario imperiale e principe Yamadori), Emil Abdullaiev (zio Bonzo) e Renzo Curone (Ufficiale del Registro).

Bene l’apporto del coro Schola Cantorum San Gregorio Magno diretto da Alberto Sala.

A completare una resa musicale nel complesso ottima contribuisce ampiamente la bacchetta di José Miguel Pérez Sierra alla guida di un’ispirata Orchestra Filarmonica Italiana, valorizzando con turgore e pregnanza ritmico-sonora tutta la colorita potenza della partitura pucciniana, con esiti particolarmente suggestivi nel comparto percussionistico.

Al termine entusiastico successo tributato dal pubblico novarese, in un Teatro Coccia gremito.

Camilla Simoncini

 

PRODUZIONE ED INTERPRETI

Direttore José Miguel Pérez Sierra
Maestro de coro Alberto Sala
Regia Renato Bonajuto
Scene Laura Marocchino
Costumi Artemio Cabassi
Luci Ivan Pastrovicchio

Cio-Cio-San Francesca Sassu
Suzuki Anna Malavasi
Kate Pinkerton Eleonora Filipponi
Pinkerton Valerio Borgioni
Sharpless Angelo Veccia
Goro Marco Miglietta
Il principe Yamadori / Il Commissario imperiale Xiaosen Su

Lo zio Bonzo Emil Abdullaiev
L’ufficiale del registro Renzo Curone

Dolore Romeo Lunedei

Orchestra Filarmonica Italiana
Coro Schola Cantorum San Gregorio Magno

Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara
Novara, 21 gennaio 2024

Credit foto Mario Finotti