TOSCA, GIACOMO PUCCINI - ARENA DI VERONA, RECITA DEL 10 AGOSTO 2023

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Terza recita di Tosca in Arena di Verona con cambio cast nei ruoli principali. 

Dopo aver debuttato lo scorso 29 Luglio, l’allestimento di Hugo De Hana, diventato ormai un classico e molto amato dal pubblico ( qui la recensione della prima recita a cura di Maria Teresa Giovagnoli: http://www.mtglirica.com/categorie/recensioni/tosca-giacomo-puccini-arena-di-verona-sabato-29-luglio-2023.html) ha visto nei tre ruoli principali un cast di altissimo livello che conferma la Fondazione Arena come teatro di richiamo per interpreti di prestigio internazionale.

Sonya Yoncheva nel ruolo del titolo, ha fatto affidamento sulla sua magnifica voce per incorniciare una interpretazione esemplare: il volume è notevole tanto da riempire facilmente l'intero catino areniano con una naturalezza impressionante senza correre mai il rischio di sembrare artefatta, così negli abbandoni lirici, come nei momenti più drammatici. Una voce di una bellezza sontuosa, perfetta per un personaggio musicalmente controverso come quello di Tosca

Lo Scarpia di Roman Burdenko, anch’esso ormai beniamino del pubblico areniano, si distingue per una dizione esemplare, presenza scenica veramente impeccabile, mai sopra le righe nemmeno nel canto. Ha voce molto chiara (ricorda nel timbro Ingvar Wixell) che corre potente ed educata senza mai difettare per varietà di accenti e colore.

E poi c’é Vittorio Grigolo che o si odia o si ama. Personalmente l’ho molto amato.  Il suo Cavaradossi ha voce seducente e generosa che risplende nel centrale luminoso e sale facilmente agli acuti pieni e affrontati in sicurezza; ineccepibile il legato e la cura della parola che hanno reso il suo ruolo prezioso. Ci sono anche i soliti problemi (chiamiamoli pure gigionerie) legati soprattutto ad un gusto interpretativo molto personale e spesso discutibile che lo allontanano parecchio dalla tradizione interpretativa di questo ruolo. Agogiche e dinamiche sono a suo uso e consumo personale (il povero Ciampa spesso in affanno), la tenuta ritmica delle note viene decisa all’istante, i fiati nei momenti più introspettivi si perdono in micro suoni infiniti al limite dell’udibile. Però finalmente abbiamo ascoltato un Cavaradossi più umano, meno urla e sangue, dalla giugulare meno esplosiva, ma con la testa nel canto appassionato.

Notevolissima la direzione di Frencesco Ivan Ciampa che, complice una Orchestra della Fondazione Arena in serata perfetta, è riuscito nel difficilissimo compito di far risaltare in buca non solo ottoni e percussioni, ma anche quel suono che in Puccini parte dal cuore e arriva alla testa. L’intera orchestra respira con lui, si silenzia adeguatamente nei momenti più intimi in modo che risalti quel canto che in Tosca fa scoppiare le lacrime, capisce le esigenze dei cantanti e mai fa in modo che anche nei momenti più concitati, risultino coperti, cosa non scontata. 

Perfetti tutti gli altri artisti coinvolti, su cui spicca l’eccellentissimo Spoletta di Carlo Bosi. Notevole pure Giorgi Manoshvili, Angelotti dalla voce potente e fiera.

Perfetto nei brevi interventi il coro della Fondazione Arena preparato da Roberto Gabbiani come pure il coro di voci bianche A.D’a.Mus diretto da Elisabetta Zucca.

 

Pierluigi Guadagni

 

La produzione



Floria Tosca Sonya Yoncheva

Mario Cavaradossi Vittorio Grigòlo

Barone Scarpia Roman Burdenko

Cesare Angelotti Giorgi Manoshvili

Sagrestano Giulio Mastrototaro

Spoletta Carlo Bosi

Sciarrone Nicolò Ceriani

Un carceriere Dario Giorgelè

Un pastore Erika Zaha

   

Direttore Francesco Ivan Ciampa

Regie, scene, costumi e luci Hugo De Ana

Maestro del Coro Roberto Gabbiani

Direttore del Coro di voci bianche Elisabetta Zucca

   

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Arena di Verona

Coro di voci bianche A.d'A.Mus.

FOTO ENNEVI